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Ormai sono passate due settimane da quell sera.
Quella bellissima ma allo stesso tempo terribile sera. Non mi sarei mai immaginato di scoprire cose del genere.
Non credevo che esistessero persone simili. E io dovrei pure parlare con loro. Perché ho bisogno di spiegazioni. Tante spiegazioni.

Ora sono le 7 e tra un pó vado a prendere Jen per andare a scuola dato che é lunedí.

A Piccola(Jen):

"Piccola ti vengo a prendere tra 10 minuti che voglio fare colazione insieme. :* "

Mi vado a fare una doccia veloce e mi vesto.

Sto benissimo con lei. Sono sempre felice se non fosse per le parole di Joe che mi tormentano tuttora. Gli ho chiesto di fare altre ricerche in modo da essere piú sicuro e avere piú informazioni ma non so come parlarne con Jen.
Vorrei dirle tutto ma noi non centriamo in questa storia almeno non in modo diretto.

Guardo l'orologio che segna le 7.15.

Esco ora sistemato e prendo il casco.

Guardo il cellullare prima di salire e vedo 2 messaggi.

Da Piccola:

"Va bene tesoro. :* "

Mi spunta un sorriso da ebete in faccia e guardo ancora il messaggio. Non so perché ma non posso fare a meno di sorridere quando si tratta di lei. La adoro, potessi la porterei a vivere con me cosí la vedrei sempre quando si alza, quando dorme, quando mangia. La terrei sempre con me. Come il mio porta felicitá. La adoro.

Il secondo messaggio e di uno sconosciuto.

Da Sconosciuto:

"Naythen ho bisogno di parlarti, é importante. Vieni al parco vicino al mare di "quella" sera alle 18. Ti aspettero vicino alla fontana. Non tardare. Ciao ti voglio bene."

Ma chi é questo mo.
Poi chiederó un aiuto a Joe. Suo padre é dell'FBI. E lui é bravissimoa farsi gli affari altrui. Usa sempre il server dell'FBI e trova tutto quello che vuole.

Mi sistemo bene e vado a prenderla.

Cinque minuti e sono da lei. Ho l'ansia nel vederla perché le devo parlare di quello che ho scoperto con Joe.

Le mando un messaggio e dopo due minuti esce dalla porta piú bella del solito e sono qua a fissarla a bocca aperta.

"Hei." Dice lei avvicinandosi.

La abbraccio forte a me e le annuso i capelli che sanno di lavanda. Dio quanto adoro questo profumo.

"Hei."

Mi stacco e la vedo arrossire. Dio impazziró.

"Come stai piccolo."

Piccolo ancora non mi sono abituato a questo nomignolo.

"Bene amore. Tu come ti senti?"

"Bene, andiamo?"

Inizia a camminare ma la fermo afferrandole la mano.

"Dove pensi di andare?" E gli indico le mie labbra per farle capire che voglio un bacio.

Lei si avvicina sorridendo e mi bacia. Dio quanto mi e mancato.

E questo da ieri sera.

Ci stacchiamo e saliamo sulla moto per andare a scuola.
In dieci minuti siamo arrivati.

Andiamo in classe ma nel mentre a entrambi vibra il telefono.
Prendo il mio e lei il suo ed entrambi abbiamo un messaggio da uno "sconosciuto".
Apro il mio e ci trovo scritto:"La pagherete tu e i tuoi genitori per il male fatto a Jennifer. Dí ai tuoi di stare in guardia."

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