Il Modello.

13

Sono già passate due settimane da quando e in questo stato.
I lividi non ci sono più ma vederla bianca come le lenzuola di questo fottuto ospedale mi distrugge. Non sono neanche più andato a scuola. Le mie giornate sono accanto a lei.
Non riesco a pensare al peggio. Ho paura di perderla, di non vedere più quel splendido sorriso che ha mostrato solo a me.
Mi manca. Tantissimo. Nonostante sia a due centimetri da me mi manca.
Eppure non so cosa fare.
Se sveglia e non si ricorda di me? Oppure si ricorda ma non vorrà più vedermi?
Non lo sopporterei. Non posso perderla. E l'unica che sa cosa ho passato ed e l'unica che mi sorriso con sincerità, l'unica che mi ha deriso per le battute sceme che dicevo.
Mi manca lei. Lei e la mia felicita, lo e diventata inconsciamente.
Ovvio che non glielo dirò tanto presto se no mi prende per maniaco non che non pensi già che io sia un puttaniere ma come darle torto.

Le accarezzo la guancia morbida e fredda.
Come mi manca il suo sorriso.
Mi avvicinò a lei piano piano e la bacio dolcemente a stampo sulle labbra.
Mi mancava lo ammetto.

"Cosa mi stai facendo piccola."

"Dimmelo. Cosa mi hai fatto che non riesco a non pensarti."
Le lascio un altro bacio sulle sue bellissime labbra e poi rimango accanto a lei. Perche non rimarrà da sola.

Jennifer

Dove sono?
Perche e tutto buio?
Cosa sono queste?
Sono delle voci.

No. Denis no. Ti prego.
No... Non di nuovo.

Perche mi fai questo? Dico tra le lacrime.

Semplice, te l'ho detto che ti voglio e ora sei mia.

Noooooo.... Smettila...basta!

Continuo a piangere mentre lui spinge e spinge e spinge e spinge...
Non so neanche da quanto va avanti cosi.
Ormai non ho più forze per ridire o per provare a scappare e Naythen...
Naythen... Lui dov'è. Perche mi ha lasciato qui da sola.
E lo sapeva...