Il re spiazzato chiese << Che genere di aiuto?>> <<Devo fermare l'imperatore>> disse Religorn solenne. Si chiese se non lo considerassero pazzo. Il silenzio piombò nella stanza. Il sovrano, prima divertito ora era sia spaventato che eccitato a quell'idea. <<E come vorresti fare sentiamo, noi e altri regni siamo in guerra con lui da molo tempo, quindi ogni idea è bene accetta, tuttavia sappi che non amo mandare i miei uomini a morire>> il mormorio tra le guardie aumentò, sicuramente pensavano che mentisse per salvarsi la pelle e vide alcune di esse stringere le lance pronte a intervenire.
<<io...io...Non lo so, ma di una cosa sono certo, l'imperatore deve morire per mano mia e finché questo non accadrà io non avrò pace!>> sconsolato si rimise in ginocchio e chinò il capo. Il sovrano compiaciuto disse <<Il tuo coraggio è lodevole, ma non basterà a fermarlo. Dimmi, da dove vieni e di che razza sei, non ho mai visto uno come te in queste terre.>> Religorn si senti spiazzato dalla gentilezza nella voce del sovrano, forse aveva una possibilità per cavarsela. <<Sono Religorn, figlio di Yundir, abitavo in un villaggio nei boschi non lontano da qui fino a poco tempo fa, finché gli assassini dell'impero hanno massacrato la mia famiglia e distrutto la mia casa, da allora sono in viaggio in cerca di aiuto per fermali.>> era impaziente di ricevere una risposta, e soprattutto non gli andava di rimanere alla mercé degli elfi a raccontare la sua triste storia.
La regina si mosse velocemente verso il giovane si inginocchiò in fianco a lui e lo abbracciò. Sorpreso rimase immobile e per la prima volta da settimane senti una sensazione di speranza e sicurezza, ma in pochi secondi le guardie lo presero per il collo e Astral lo spinse a faccia a terra. La regina si adirò col figlio << Questo povero giovane è stato privato della sua casa e della sua famiglia, è in viaggio solo da molto ed è così che lo tratti? Non ti ho insegnato questo Astral, se vuoi regnare devi imparare cos'è la compassione oltre alla violenza! Vedo il dolore in lui e sono certa che non sta mentendo>>lo sguardo di Helena diventò severo e Astral, vedendolo, fece alzare Religorn. <<Scusa madre, ma abbracciare costui? Non sappiamo niente di lui, magari mente, e se dice il vero, cosa potrebbe fare solo contro un impero?>>. <<Da solo nulla, ma è per questo che sta cercando aiuto, se fosse stato pericoloso mi avrebbe già presa in ostaggio. Ma possiamo fidarci di lui.>> La regina si rivolse si nuovo a Religorn <<Scusa mio figlio e le sue maniere un po' rudi, cerca solo di fare il bene per la nostra città, io sono Helenà e ti accolgo nella nostra casa, mio marito Amael io e tutta la corte sono a tua disposizione Skysoul, se t serv...>>
Religorn scatto in piedi divincolandosi dalle guardie <<Come mi hai chiamato?!!!>>.
<<Ho capito chi sei, l'ultimo discendente degli Skysoul, pensavo foste morti tutti, non sembri uno di loro, ma ho già visto quell'armatura tempo fa, era di uno di loro.>> Religorn si stupì <<L'avete già vista?>>. Pensò che forse non era una semplice corazza, ma un pezzo della storia della sua famiglia <<Forse avete conosciuto mio padre>> La regina rispose gentilmente <<Mi spiace, ma ero bambina e mentre ero per i boschi con mio padre vidi un uomo a cavallo, chiesi a mio padre chi fosse e rispose solo che era uno Skysoul>> i presenti ascoltavano con attenzione le parole della donna, Religorn compreso. <<Mi disse inoltre che era uno di quei guerrieri leggendari che spesso erano protagonisti dei racconti. Non ne ho più visto e pensavo foste morti, Se non hai rubato quell'armatura sei un loro discendente>> Religorn la fissò negli occhi e vedendo la comprensione della regina decise di dirle la verità. <<Era di mio padre, forse ha visto lui, la ringrazio per aver raccontato questa storia>>
<< Il tuo arrivo qui mi porta speranza, speranza per il mio popolo, tu con il nostro aiuto potrai fermare Formar, ne sono certa>>
<<Di nuovo quel nome Formar? Chi è? >> chiese confuso <<E' il nome dell'imperatore e....>> <<BASTA!!!>> Il re che fino a quel momento era rimasto ad ascoltare si alzo di scatto e fece sgombrare la sala.
Religorn venne condotto in una delle stanze del castello. La camera non era grandissima, meno decorata del salone e dei corridoi, ma era comunque accogliente. Sul letto era stesa una coperta pesante, non vedeva l'ora di potersi riposare in un vero letto dopo il suo viaggio. Un armadio elegante copriva una parete. C'era anche un tavolino con una brocca d'acqua e una sedia, si guardò intorno e non vide molto altro, a parte un tappeto rosso ai lati del letto. C'era buio, non voleva accendere la torcia perché in pieno giorno, quindi aprì la finestra e vide che si affacciava sul retro del castello. Vedeva tutto, dalle campagne lontane al cortile, dove cavalieri si allenavano e servitori correvano da una parte all'altra per assecondarli. La cosa che lo stupì di più fu una torre posta di fianco alle stalle, da lì provenivano stridii e capì cosa contenesse quando vide un falco volare fuori con una pergamena legata sulla schiena. Si stese sul letto per un po'. Dopo essersi appisolato guardò fuori dalla finestra, e si accorse che era già il tramonto. Si alzò apri l'armadio e trovò con stupore le sue armi, che gli erano state confiscate all'entrata a palazzo. Si fidavano d'avvero di lui? Oltre a quelle c'erano vestiti eleganti, che probabilmente avevano messo lì per lui. Cambiatosi provò a uscire, ma c'era una guardia fuori dalla porta che disse <<Ottimo ti sei cambiato, stavo per venire a chiamarti, stasera cenerai con i reali, sei davvero fortunato ragazzo.>> Pensava che si sarebbe trovato in un salone per i banchetti o almeno con tutta la corte, la nobiltà e servitori ovunque, invece era una saletta piccola e accogliente, con un tavolo anonimo sul quale cenava la famiglia reale. Vedendolo il sovrano si alzò, <<Finalmente Religorn, spero che tu ti trovi a tuo agio, Stavamo iniziando a mangiare, scusa, non mi sono ancora presentato, sono Amael, e questa a mia figlia Celebrian. Helena e Astral non ti sono sconosciuti.>> Religorn si accomodò vicino a Celebrian e iniziò a mangiare in silenzio. La cena era squisita, a un certo punto, dopo il silenzio iniziale, Amael disse <<Scusatemi se prima sono stato scortese, ma non è consono parlare di questioni militari davanti a tutti e neanche a cena, quindi questa sera solo questioni felici>> detto questo prese una generosa porzione di pollo arrosto e iniziò a chiacchierare come un qualsiasi padre di famiglia.
Quella sera parlarono soprattutto Amael, Helena e Astral, gli altri due giovani mangiarono in silenzio. Verso il dolce Astral chiese << Sei bravo a combattere, dove hai imparato?>> <<Per conto mio al villaggio, ma niente addestramenti seri, almeno non come i tuoi, visto come mi hai fermato oggi>> <<Hahahahaha Astral è stato addestrato dai migliori maestri d'arma del regno, ma ho visto i segni che gli hai inferto, e per esserti allenato tra i contadini sei bravo, qui tutti sanno combattere almeno un po', ma Astral è il migliore.>> poi con un sorriso a metà tra il maligno e il curioso <<Potresti allenarti con lui nei prossimi giorni, e vedremo come diventerai che ne dici Astral?>> guardò il figlio compiaciuto. <<Perfetto padre, perfetto...>>. Si sentiva accettato, non avrebbe mai pensato di essere così interessante per loro. Lui avrebbe passato una cena tranquilla e silenziosa, ma continuavano a fargli domande, a un certo punto si rese conto che la ragazza accanto a lui non aveva ancora detto nulla, e per rompere il ghiaccio chiese <<Sai combattere anche tu Celebrian?>> chiese Religorn. Helena si spaventò e Celebrian si fece pallida <<Non sia mai che mia figlia si debba azzuffare con armi e pugni, se servirà ci sarà Astral a proteggerla.>> Religorn fissava la ragazza che muoveva impercettibilmente la testa in segno di disapprovazione e capì che c'era qualcosa che la principessa non aveva confessato alla famiglia. Dopo quello non chiese altro alla principessa, la cena passo velocemente, e finito il pasto chiese ad Amael <<Quando potremo parlare del vostro aiuto?>> il re rispose <<Presto, ora è tardi>> guardò fuori dalla finestra e vide il buio della notte <<Forza, è stata una giornata pesante per te, riposati.>> Detto ciò si alzò seguito da Helena, diede la buonanotte e se ne andarono. I tre giovani rimasero al tavolo un attimo, dopodiché Celebrian si alzò di scatto e sussurrò <<Sono stanca, vi auguro un buon riposo>> e anche lei se ne andò. Intanto Astral lo fissava, e Religorn decise che forse era anche per lui ora di andare. Quando fu sulla porta Astral gli disse <<Non vedo l'ora di vederti in addestramento.>>
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Religorn
FantasyUn ragazzo obbligato dagli eventi a prender parte a una guerra, esplorerà il mondo che non aveva mai visitato in una storia, nel più classico stile fantasy, la trama è semplice ma spero vi possa appassionare. Ancora in elaborazione, datemi idee e co...