Parte 12 Partenza

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Il giorno seguente fu lento e triste, Helena e Amael non parlavano con la solita gioia, Astral e Religorn avevano preparato tutto e il mattino seguente sarebbero partiti, Celebrian non si vide, ma era meglio così dopo l'accaduto della notte scorsa. Il medico di corte diede le ultime dritte ai giovani. Ultime sessioni di allenamento e una notte in bianco, Religorn era uno straccio al momento della partenza. Una volta salutato dalla famiglia reale e passato per le vie dalla città in festa dato il loro principe partiva per la guerra e che grazie a lui avrebbero potuto vincere, o almeno così credevano.

Dopo più di due mesi Religorn usciva dal castello e da Thimril, Indossava di nuovo l'armatura del padre, era di nuovo nella natura aperta, era di nuovo contro l'imperatore, ma non era più solo ed era più forte. Diede un ultimo sguardo alla città. Salutò Celebrian col cuore, le sarebbe mancata tantissimo, ma chiederle di venire per suo capriccio sarebbe stato sbagliato. Mentre cavalcava osservava l'armatura di Astral, grigio chiaro, che contrastava con la propria scura, di un metallo a lui sconosciuto. Amael aveva offerto ai giovani la scelta delle armi da portare, Astral aveva prediletto due spade leggere, un pugnale e dei coltelli da lancio. Religorn, guerriero più versatile di Astral, oltre a una spada leggera prese uno spadone pesante, un arco, pugnali e un'ascia leggera. Avrebbero impiegato una settimana per arrivare alle montagne nei pressi di Aster e non sapeva quanto per trovare il luogo esatto, questo se non si fossero presentati problemi. Religorn aveva raccontato tutto ad Astral, che doveva unire le altre razze originali alla loro causa, erano quasi a metà, i maghi li avrebbero incontrati presto e per le altre si sarebbe deciso in seguito. Astral concordava con Religorn, le razze originali erano quelle, anche nei racconti elfici c'erano quegli stessi popoli. La loro marcia era scandita da ritmi regolari: cavalcata, pranzo, cavalcata, accampamento per la notte, cena, allenamento e riposo, questo fu la regola per giorni. Più si allontanavano da Thimril più la natura si faceva selvaggia, trovarono solo un piccolo villaggio tra la vegetazione, che pian piano lasciava spazio solo a rocce e sassi. Quella notte la passarono nella locanda e chiesero informazioni, scoprirono che la situazione della guerra non era cambiata, ma per ora sembrava che gli attacchi dell'impero si fossero fatti più rari, una fortuna dato che l'esercito doveva essere esausto. Ma la notizia che li preoccupò fu che la principessa Celebrian era scomparsa, a corte non ve n'era traccia.

Entrambi avrebbero voluto tornare a cercarla, assicurarsi che fosse sana e salva, ma purtroppo erano quasi alle pendici dei monti e non potevano tornare, con un sentimento di repulsione per quella decisione si addormentarono e il giorno dopo iniziarono la salita verso Aster. Scoprirono che avrebbero impiegato giorni per salire in cima, per poi dover cercare il monastero dei maghi, i sentieri erano quasi impraticabili, forse avrebbero impiegato molto più tempo per arrivare a destinazione. Al terzo giorno di cammino Religorn notò una lieve colonna di fumo, quasi invisibile che si alzava da una parte inferiore della montagna. Lo disse ad Astral, che rispose <<Ci sta seguendo dal primo giorno, non so chi o cosa sia, ma teniamoci pronti, fon'ora si erano tenuti a distanza, ma con questa vicinanza è meglio se facciamo la guardia a turni, inizio io, tu riposati pure>>, detto questo prese le spade e si sedette verso il sentiero a sorvegliare. Verso la mezzanotte si diedero il cambio. Religorn incuriosito voleva capire chi erano e contro ogni buon senso si diresse verso il campo sconosciuto. Arrivato vide solo una pelle stesa a terra e il fuoco spento con i resti ancora fumanti, capì che era uno e che se n'era andato da poco, ma se n'era andato davvero? Sentì un fruscio alle spalle e si girò in tempo per vedere un guerriero che scagliava l'arma verso di lui, la schivò e la lama passò a pochi millimetri dal suo elmo. Estrasse la spada e si preparò al combattimento. Stranamente le mosse dell'avversario gli risultarono familiari e aveva l'impressione che il nemico non volesse davvero ferirlo, allora osservò la figura avversaria, esile, troppo per un bandito solitario, la posa la conosceva, e l'armatura era della stessa lega di quella di Astral, decise di fare una pazzia, rinfoderò la spada, si tolse l'elmo e col cuore che batteva all'impazzata dato l'azzardo che stava facendo disse <<Che fai qui? Non dovresti essere a Thimril?>>. L'avversario come colto di sorpresa lasciò cadere la spada, tolse l'elmo, che scoprì una chioma lunga e scura, occhi verdi e profondi, un viso familiare che fece salire in Religorn una sensazione mista di rabbia e gioia. <<Lo so, ma non potevo lasciare che vi faceste ammazzare senza cercare di aiutarvi>> disse Celebrian.  Le corse incontro, la strinse forte e poi disse <<Credevamo fossi scomparsa, eravamo tanto in pensiero, ma adesso devi tornare a casa, non è posto per te>> Lei era evidentemente seccata da questa accoglienza <<Tu, mi hai addestrato per questo e il mio posto è esattamente al fianco di Astral e te>> Si fissarono, Religorn era in parte felice per il fatto di saperla sana e salva, e anche perché dal loro bacio non avevano più parlato, nemmeno quando era partito. In parte era invece nervoso, non potevano lasciarla tornare a casa da sola perdendo tempo prezioso, e nemmeno andare avanti insieme. Non ne avrebbe parlato ad Astral, che sicuramente si sarebbe infuriato. <<Non...Zitta! E nasconditi>>. Lei obbedì e si nascose nella boscaglia poco distante. Poco dopo arrivò Astra <<Che è successo? Ho sentito rumore, c'è qualcuno?>>. <<No, nessuno, devi aver sentito male.>> Sembrava sospettoso <<E questo bivacco? Non hai visto nessuno?>> <<No, ho visto del fumo e sono venuto a controllare, ho trovato il campo vuoto>> detto questo lanciò un'occhiata al punto in cui Celebrian era scomparsa. <<Resterò qui a esaminare il campo, tu vai a riposarti, hai già fatto la guardia prima>> <<Grazie Religorn, sta attento>>. Astral tornò a dormire, intanto Celebrian uscì dal nascondiglio e si avvicinò a Religorn. <<Grazie per avermi aiutata, ma perché?>><<Non lo so, ma è meglio che Astral non sappia che sei fuggita per seguirlo, adesso torna a casa>>.

<<No! Te l'ho già detto, vi seguirò, una spada in più potrebbe farvi comodo, in più so cucinare meglio di voi, non dev'essere buona la carne cruda o carbonizzata vero?>>. Religorn le prese i fianchi con delicatezza e la avvicino a sé. Il cuore gli batté forte, come ogni volta che la vedeva. <<Conosco benissimo le tue doti, sarebbe più facile il viaggio e anche la compagnia migliorerebbe, ma non posso farlo, non posso esporti a questi pericoli per me>>. <<Beh che ti piaccia o no io vi seguirò, dillo ad Astral, ma se volete che io torni a casa mi ci dovrete trascinare. Inoltre l'hai detto anche tu, Astral sta eseguendo i suoi doveri, per cui anche io>>.Quella grinta, quella forza, era unica, non poteva lasciarla e così <<Sei davvero furba eh?>> con un eccesso di egoismo decise <<Parlerò con Astral, proverò a farti venire con noi, ma se ci accadrà qualcosa di pericoloso tu tornerai a casa accetti?>> Il suo viso si illuminò <<Certo, grazie mille, ti devo un favore.>> gli sfiorò la guancia con le labbra, prese la pelliccia stesa a terra e si incamminò nella boscaglia lì vicino per non essere vista dal fratello. Ora aveva anche questa preoccupazione. Riprese la spada, tornò al suo campo e si sedette a fare la guardia.

ReligornDove le storie prendono vita. Scoprilo ora