CAPITOLO OTTO

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Non so proprio dove sto andando, Matilda e le sue amiche mi stanno facendo fare il giro del locale. 

Alla fine si sono fermate, era il magazzino del locale, sembrava un posto sperduto e non so perchè mi aveva portata qui, mi aveva detto che mi stava portando da America ma io non la vedo. 

<<Perché mi hai portato in questo posto sperduto?>> le chiesi io impaurita << Che c'è la bimba a paura?!>> si mise a ridere insieme alle sue amiche <<non devi, io voglio solo parlarti. Là dentro c'era una tale confusione che non mi avresti sentito>> mi disse cercando di calmarmi a modo suo <<Dunque che vuoi da me?>> le risposi  con un voce da dura <<ehy sta calma, volevo solo dirti che non devi più avvicinarti a Jamie è mio e di nessun altro. Se tu osi solo avvicinati a lui farai una brutta fine, mi sono spiegata?>> non capisco, non si erano lasciati? << Scusa ma tu e lui non vi eravate lasciati, e poi tu sei fidanzata con Daniel?>> e lei mi rispose molto infastidita << A te non deve importare nulla con chi sto, io faccio ciò che voglio e ciò che voglio io lo ottengo. Se lo vuoi tanto sapere Daniel e sono una preda per arrivare a Jamie niente di che.>> no! non può dirmi questo sta facendo soffrire così tanto America per niente <<Tu brutta vipera ingrata stai facendo soffrire la mi migliore amica per nulla , ma che razza di persona sei? Non ce bisogno che rispondi, lo so sei solo una troia e basta.>> lei mi spinse così forte che mi fece cadere per terra <<Tu non sei nessuno per dirmi questo!>> cercai di rialzarmi, ma mi spinse di nuovo questa volta non riuscii ad alzarmi vidi solo il buio più totale. 

Jamie Pov's 

Ma dove potrà mai essere ? La sto cercando dappertutto ma non la trovo.

Sono davvero preoccupato la devo trovare, devo stringerla tra le mie braccia, non riesco a stare senza di lei. 

Sono già dietro il locale, ma nessuna traccia di Abby ,qui c'è solo un vecchio magazzino pieno i specchi rotti infatti e pieno di schegge di vetro. 

All'improvviso vidi da lontano una sagoma distesa per terra, mi avvicinai piano piano e la vidi era lei era Abby. Non ci potevo credere era svenuta ed aveva la testa piena di sangue, ma che ci faceva li ? lei non lo conosce questo posto è impossibile che si fosse venuta da sola, qualcuno deve avergliela portata, ma chi ? e poi perché e svenuta ed ha la testa piena di sangue? Queste domande mi stanno annebbiando la mente. Chiamai subito America e nel frattempo chiamai subito il pronto soccorso. 

Quando America mi vide per terra accanto ad Abby, stava già piangendo. 

<<Jamie che cosa è successo?>> disse gridando << America non lo so, sono arrivato poco da ed era già in questo stato.Però cerca di calmarti, così ti verrò un infarto>> le dissi cercandola di calmare << Non voglio calmarmi, voglio solo sapere chi è stato a fagli questo. Chiunque sia stato per me è già morto.>> ed io le risposi <<Ho chiamato il pronto soccorso stanno per arrivare, quindi cerca di calmarti.>> 

Subito dopo arrivò l'ambulanza, pochi minuti dopo eravamo già in ospedale. 

La tennero sotto osservazione, i dottori non volevo farci entrare , la mia preoccupazione aumentava sempre di più. Passò un ora da quando eravamo lì e non c'erano ancora notizie di Abby, all'improvviso arrivò un dottore <<Allora come sta?>> gli dissi <<signor Bower la sua ragazza ha una commozione celebrale e il trauma è stato molto forte, quindi la terremo qui per qualche giorno.>> la sua ragazza! vorrei tanto che fosse la mia ragazza ma non lo è <<Ma è sveglia?>> gli dissi <<No, è in un coma post trauma, ma se vuole può entrare a farle visita, penso proprio che le farà piacere.>> 

Detto questo mi avviai nella camera dove stava Abby, quando la vidi con la flebo e l'ossigeno stavo per crollare, ma non l'ho fatto, sono forte per lei. 

Mi avvicinai a lei, era un angioletto anche quando era in coma. Mi sedetti in un sedia vicino a lei e le presi la mano <<Abby lo so che mi senti. Volevo dirtelo da tanto tempo solo che non ho avuto il coraggio di farlo, io sono pazzamente innamorato di te. Non riesco a vivere se non ti vedo, se non ti sento parlare o se non mi stai accanto. Da quando sei crollata tra le mie braccia quel fottuto giorno ho capito che eri tu quella giusta e come se Dio mi avesse mandato un angelo per starmi vicino. Abby io Ti Amo>> non sono un tipo che piange sempre ma lo stavo facendo mi sono emozionato dalle parole che mi sono uscite dalla bocca, è la prima volta che dicevo tutto questo. 

Mi alzai dalla sedia dove ero seduto, mi avvicinai a lei e posai le mie labbra sulle sue. 

Le sue labbra erano così morbide e calde, vorrei che questo momento durasse per sempre.

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Ciao a tutti!!  Ecco a voi un nuovo capitolo, spero con tutto il mio cuore che vi piaccia. Nel caso fosse così, vi chiedo di farmelo sapere con un voto ed un commento sincero; positivo o negativo che sia, sarà sempre ben accettato.

Io aggiornerò questa storia ogni qualvolta avrò un memento libero da dedicare a me , ma vi giuro che aggiornerò molto spesso.

vi mando un grosso bacio e ci vediamo al prossimo capitolo!

-Lea


Love to be Loved - Jamie campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora