Mi aveva attirata a se, spostandomi nell'acqua come se fossi una piuma leggera ed ora era vicino. Dannatamente vicino.
Talmente tanto che potei odorare il profumo del mare, di salsedine, mischiato al suo.
Così vicino che se uno dei due avesse aperto bocca per parlare, le nostre labbra si sarebbero inevitabilmente scontrate.
'Dannazione!' fu l'unica cosa che riuscii a pensare.
Prima di avere il tempo di divincolarmi o fare qualsiasi altra cosa, fui trafitta dai suoi occhi che, non so come, riproducevano perfettamente il colore dell'oceano. Mi sentii paralizzata, non solo dal suo sguardo o dal fatto che mi avesse afferrato il braccio con forza, ma anche dai pensieri che iniziarono a danzarmi in testa facendomi capire che in quel momento, desideravo una cosa sola: essere baciata.
Abbassò lo sguardo ed iniziò a fissare le mie labbra in modo famelico. Come se io fossi scomparsa e per lui non ci fosse stato altro che la mia bocca da guardare.
Mi scostai quel che bastò per riuscire a parlare liberamente, ma tutto quello che riuscii a dire fu il suo nome ad occhi chiusi, sussurrato e balbettato.
"C-Cain!"
"Dimmi, I-Iris!" fu la sua risposta. O meglio, la frase che volutamente balbettò per prendermi in giro.
Con un'arroganza che mi sorprese, sciolsi il braccio dalla sua stretta, mi voltai offesa e raggiunsi a nuoto una piccola caletta che avevo adocchiato pochi minuti prima.
Quando vi arrivai però, mi accorsi che Cain mi aveva seguita e quando mi voltai per guardarlo, capii dalla sua espressione che non solo aveva captato i miei pensieri di poco prima, ma che non se ne sarebbe andato finchè non ne avessimo parlato.
"Sei scappata!" mi disse, mentre si avvicinava "Te la sei davvero presa così tanto?"
"Si Cain, di solito funziona così quando prendi per il culo una persona"
"E tu perchè lo hai fatto?"
"Fatto cosa?" chiesi per temporeggiare. 'Merda!'
Cain non rispose subito, si avvicinò di un paio di centimetri e mi sfiorò il braccio sott'acqua. "Balbettare" aggiunse poi.
"Io...Avevo freddo"
"E anche adesso hai freddo?"
"Come?"
"Stai tremando!" affermò guardandomi negli occhi. Non era come le altre volte: non aveva sorrisini vittoriosi dipinti sulle labbra e non mi stava prendendo in giro. Era una pura e semplice deduzione.
"Già" risposi, stringendomi nelle spalle ed interpretando la mia parte da ragazza infreddolita.
Mi guardai intorno per essere sicura che Robert e Camille non ci stessero guardando e poi mi detti la spinta con le braccia per sedermi su una piccola roccia levigata dal mare. Ma ero troppo bassa e dovetti rinunciare.
"Lo sai, dovresti prendere lezioni di recitazione!" mi disse Cain.
'Lo sapevo!' imprecai nella mia testa, rendendomi conto che il mio piccolo teatrino non aveva funzionato per niente. Non replicai nemmeno, sapendo sarebbe stato inutile.
Cain si avvicinò, restando nell'acqua e posizionandosi di fronte a me. Lo guardai dall'alto del piccolo scoglio al quale ero appoggiata, mentre con le mani mi sfiorava i fianchi, sorridendo e sfoderando di nuovo quell'aria da strafottente.
"Credo proprio - correggimi se sbaglio - che ammettere una volta per tutte che io ti piaccio, ti farebbe bene!"
'Ammettere COSA?' mi chiesi 'Lo ha capito, quindi?'
La risposta era ovvia.
Camille aveva capito che mi ero presa una cotta per lui e persino Jake aveva intuito come erano andate davvero le cose quando ci eravamo baciati. Certamente per McColl non doveva essere stato difficile capire il mio interesse. Quindi quale altra bugia potevo aggiungere a quelle che già avevo detto a me stessa, per convincermi che Cain non fosse nei miei pensieri?
"Senti Cain, che cosa vuoi? Una confessione scritta?" gli domandai, poi mi scostai dallo scoglio e mi abbassai piegando le ginocchia. Tirava un leggero vento e sapevo che sott'acqua avrei sentito più caldo. "E' vero, mi piaci. Ma non c'è da stupirsi, sei un bel ragazzo e di certo sarai abituato a ricevere parecchie attenzioni!"
Lo osservai mentre corrugava la fronte e tratteneva una risata. Qual gesto mi fece innervosire.
Gli stavo parlando apertamente dei miei sentimenti e lui rideva?
"Ti diverte quello che dico o ti piace semplicemente farmi arrabbiare?" gli chiesi, incrociando nervosamente le braccia.
Lui rise un poco e poi rispose: "Entrambe, Inglesina!" si fece di nuovo serio e si avvicinò, fino a quando non fui costretta ad indietreggiare. Quando toccai di nuovo la roccia con la schiena e realizzai che non solo non avevo più vie di scampo, ma che l'unica arma che mi era rimasta era il mio orgoglio, gli puntai addosso il mio sguardo più fiero e lo affrontai a testa alta, riparandomi dietro alla mia corazza di emozioni.
"Non fraintendere, sei sempre bellissima" disse poggiando le mani sullo scoglio, ai lati della mia testa "Ma quando ti arrabbi sei sexy da morire!" sorrise ed io ringraziai il cielo di avere un appoggio dietro di me, altrimenti sarei potuta svenire proprio lì di fronte a lui.
"Mi hai chiesto di essere sincera e l'ho fatto"
"Non non è vero, quella non era sincerità. Era solo la bugia di una ragazza senza via di scampo. La verità è ben'altra!"
"Ah si? E sentiamo Sherlock, quale sarebbe?" gli chiesi con aria sarcastica.
"La verità è che non solo ti sto simpatico, ma ti sei presa anche una cotta per me. E questo ti manda totalmente in confusione perchè non sai più a chi dare ascolto. La testa e la tua amichetta Pel di carota ti dicono che sono il ragazzo sbagliato, che sono un alcolizzato e che ti rovinerò l'esistenza. Ma il tuo cuore e soprattutto il tuo corpo sono attratti da me come una calamita e non riesci a fare a meno di pensarmi."
Aveva davvero capito tutto questo? Come era riuscito a farlo, quando nemmeno io nella mia testa bacata ero riuscita a fare chiarezza in quel groviglio di sentimenti?
Improvvisamente mi sentii nuda e non riuscii ad aprire bocca.
Che cosa potevo dire che non avesse già detto lui?
"Dimmi, ho tralasciato qualcosa?"
"No, Mr. Arroganza" risposi, per la prima volta vulnerabile ed insicura di me "E' tutto più che corretto"
"Allora lo ammetti!"
"Si" dissi in un sussurro "Mi piaci Cain McColl, ma non solo hai un carattere che detesto, ma è palese che non ricambi. Perciò a che serve ammettere qualcosa che per te è così ovvio? Se non ad ingigantire ancora di più il tuo ego."
Lui si mosse impercettibilmente verso di me, facendo sfiorare I nostri corpi e mandando il mio cervello ed i miei ormoni in uno stato di totale confusione.
"È questo il tuo problema Ris" disse posando le mani sui miei fianchi. "Tu pensi di sapere sempre tutto e quindi ti riesce così semplice parlare anche per gli altri, vero?"
Si protese verso di me ed io non so come lo lasciai fare, fino a quando le sue labbra non furono troppo vicine alle mie. Allora cercai di fermarlo, ma senza riuscirci.
"Che c'è Inglesina?"
"Dovremmo andare, Cami mi starà cercando!"
"Un'altra bugia" disse alzando gli occhi al cielo e sorridendo.
"Come prego?"
"Non è vero" ripetè "Come al solito cerchi di scappare Iris! Quando ti convincerai a lasciarti andare? A vivere.."
Non ebbi il tempo di rispondere, di riflettere o di riordinare le idee. Le sue labbra si fiondarono sulle mie trascinandomi in un abisso del tutto nuovo ed eccitante.
Ogni singola cellula del mio corpo prese fuoco e mi ritrovai inerme tra le sue braccia, senza volere altro che quel bacio continuasse.
La sua lingua si fece strada nella mia bocca e le sue mani salirono lungo le mie spalle provocandomi brividi lungo la schiena che ormai avevo dimenticato.
Jake era sempre stato passionale con me ed il sesso tra noi non era mai stato un problema, anzi. Eppure c'era qualcosa di così prevedibile ormai nei suoi gesti, che la fiamma tra noi si era spenta da qualche tempo, almeno per me.
Con Cain invece, era tutto nuovo, sensuale ed accattivante. Non sapevi mai che cosa avrebbe fatto o se, quando e come ti avrebbe toccata. Cain era una sorpresa dietro l'altra e forse per questo -riflettei- aveva iniziato a piacermi così tanto.
Risposi al bacio portando le braccia dietro al suo collo e lui di risposta portò le sue mani sulla mia schiena, carezzandola. Il contatto con il suo corpo marmoreo e fermo, mischiato a quello dolce e leggero dell'acqua mi mandarono completamente in confusione. Non seppi controllarmi e trascinai le dita tra i suoi capelli umidi e folti, afferrandone un piccolo ciuffo e baciandolo con ancora più passione.
Quando le nostre bocche si staccarono, fu difficile riprenderci ed osservandolo, potei notare, oltre ad il suo sguardo languido e ribelle, anche un'espressione totalmente diversa dalle altre volte.
Non rideva vittorioso, non ammiccava viscidamente e non mi guardava come se avesse vinto una qualche scommessa con se stesso.
Come pochi minuti prima, mi guardava con aria sincera, pura. Come se di colpo fosse diventato un'altra persona.
Con il fiato corto accennò un sorriso e mi accarezzò la guancia lasciando un rivolo di acqua salata sul mio viso.
"Sei arrossita, Inglesina"
"E tu hai il fiatone" ribattei "Che c'è? Non sei più abituato a certi baci?" chiesi riferendomi al nostro primo contatto in cucina.
"Touchè"
Mi si avvicinò e mi bació di nuovo, ma stavolta con estrema dolcezza e con una delicatezza che mi spiazzò quasi.
"E così vi lasciamo soli pochi minuti e vi ritroviamo in un un angolo a sbaciucchiarvi!"
La voce acuta di Camille fece sobbalzare sia me che Cain e quando ci voltammo trovammo Robert dietro di lei con le mani poggiate sulla sue spalle. Io mi divincolai da McColl in fretta e furia, spingendolo via ed aggiustandomi - chissà perchè - i capelli umidicci. Cami e Robb sembravano parecchio intimi, ma ormai erano mesi che flirtavano ed uscivano insieme, per cui sapevamo già che a Nizza sarebbe successo qualcosa.
La sua espressione era cupa e ci scrutava da sotto le lunghe ciglia come se volesse condannarci al patibolo.
"Questo è indecente, Iris, spero che tu te ne renda conto!"
"Camille lei..." intervenne Cain per difendermi, ma lei lo interruppe.
"È indecente che tu abbia trovato questa caletta nascosta e che non l'abbia condivisa con noi!" Aggiunse.
Poi mi guardò dolcemente e mi sorrise, come a dire che non le importava di chi mi sbaciucchiavo. Se ero felice, lo era anche lei.
Prese Rob per mano e correndo goffamente nell'acqua lo trascinò sul piccolo pezzetto di spiaggia e si sedette accanto a lui sorridendogli.
Io e Cain ci guardammo e tirammo un sospiro di sollievo. Sapevo che, vista l'amicizia che ci legava ed il discorso fatto la sera prima, avrebbe anche potuto affogarmi assistendo al nostro bacio, ma mai mi sarei aspettata che non dicesse nemmeno una parola.
Cain mi sorrise ed io mi chiesi di colpo dove fosse finito il ragazzaccio che avevo conosciuto nelle settimane precedenti e che non perdeva occasione per deridermi o trattarmi con strafottenza.
Ma soprattutto mi chiesi che cosa sarebbe successo dopo quel bacio.
'Che succederà ora?'
'Che cosa è cambiato?'
'Dovremmo considerarci una coppia?'
'E Jake?'
'Santo cielo...Jake!'
Avevo appena terminato la relazione più lunga ed importante che avevo avuto nella vita e due giorni dopo stavo già baciando un altro?
Il problema non era tanto Jake, quanto il fatto che non sapevo se dopo tutto quello che era successo ero davvero pronta per inoltrarmi in un' altra storia, seppur sbagliata o impossibile che fosse.
Cain mi diede le spalle, andando verso la spiaggetta e si portò i capelli all'indietro, schizzandomi con l'acqua salata. La sue spalle large, bagnate e la sua schiena dai muscoli perfettamente delineati, mi ricordarono però il motivo per il quale adoravo tanto essere toccata e baciata da lui.
Forse McColl aveva ragione.
Forse quel viaggio era capitato al momento giusto, per permettermi di liberarmi del passato e di vivere un paio di giorni senza il peso della fine della mia relazione sulle spalle.
Forse era davvero arrivato il momento di vivere in spensieratezza i miei sentimenti. Ma se fosse stato uno sbaglio? Se fosse stata tutta una tattica di Cain per portarmi a letto? E se il mattino dopo fosse tornato ad essere lo stronzo di sempre?
'E se la smettessi di farti paranoie e provassi a vivere da persona normale?' Mi disse la mia spavalda vocina interiore.
"Allora? Hai intenzione di restare in acqua tutto il giorno?" Mi chiese Camille mentre Ross la abbracciava da dietro. Erano davvero belli, entrambi seduti sulla sabbia, sorridenti e felici di una storia fresca ed ancora agli inizi.
"Arrivo!" Le dissi, tuffandomi in acqua e nuotanto per qualche centinaio di metri fino alla riva.
"Danny parlava di dare una festa stasera!" Disse Rob.
"Una festa?"
"Si, alcuni dei ragazzi sono andati in città a prendere da mangiare e soprattutto da bere!"
"Wow, vogliono davvero fare le cose per bene!" Disse Cain.
"Dan dice che sarà una festa indimenticabile...Come ai tempi del liceo" rispose Ross entusiasta all'idea.
'Il liceo...Cavendish' pensai, rattristandomi all'istante.
'No, Iris' mi dissi poi 'Sono passati anni, finiscila!'
Non mi sarei fatta rovinare quei giorni così belli, dai ricordi di una liceale che ormai non ero più.
"Bhe, a questo punto credo proprio che io e la tua signorina dovremo andare a farci belle" sentenziò Cami, probabilmente leggendo la mia espressione e recependone subito il motivo. Poi si alzò, mi prese per mano e mi trascinò via. Sapevo che il trucco e i vestiti non centravano niente e che voleva soltanto rimanere sola con me perchè le raccontassi tutti i dettagli piccanti del bacio con Cain
Infatti non appena fummo lontani dalla caletta, le domande non tardarono ad arrivare.
"Allora? Si può sapere che gli hai fatto?"
"Come?"
"A Cain" disse esaltata "Andiamo Ris, nelle ultime quarantotto ore si è praticamente trasformato in un'altra persona. Non è scorbutico, non dice parolacce e addirittura sorride. Quale misterioso incantesimo gli hai fatto?"
"Io..Non gli ho fatto nulla, mi ha baciata, tutto qui!" Risposi tentando di rimanere pacata.
"Questa volta hai ricambiato però o mi sbaglio?"
"No non sbagli, ho ricambiato e...Mi è piaciuto!" sorrisi spensierata
Cami alzò gli occhi al cielo sorridendo: "Lo sapevo!"
"Non ti esaltare Cam, è stato soltanto un bacio"
"Cosa? No signora, quello che ho visto io era molto di più."
Era davvero così?
Non risposi e non dissi una parola. A cosa sarebbe servito negare l'ovvio, arrivati a quel punto?
Cami mi rivolse uno sguardo amorevole e fraterno:"E quello sguardo di prima?" chiese poi "Pensavi a Cavendish?"
"Io..." non potevo mentirle "Si, ma solo per un istante. Non preoccuparti, non mi farò rovinare le vacanze da quel coglione"
"Brava la mia ragazza!" mi rispose, carezzandomi una spalla "Coraggio, andiamo a prepararci per stasera, mi parlerai di Cain quando ti sarai schiarita le idee"
"Ho paura che non accadrà mai" le dissi ormai senza speranza.
"La solita pessimista..." mi rispose, mi mise una mano sulla spalla e poi lasciò che il silenzio ed il rumore del mare si portassero via i miei dubbi...Almeno per un pò.
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SE SOLO SAPESSI ODIARTI [Adulti]- #Wattys2017
Teen FictionIris Cunnigham non sarebbe più tornata in Scozia. Se lo era giurato quattro anni prima, quando era finalmente riuscita ad andarsene da quella piccola città che le stava così stretta, per tornare nel posto in cui era nata e che adorava tanto. Ma Lond...