Quando la pizza arrivò erano già le otto passate e stavamo tutti morendo di fame. Jackson Cavendish era l'unico che non si era ancora fatto vivo dal pomeriggio, probabilmente impegnato a flirtare con Ella Thompson. Ci provava sin dal terzo anno di superiori ma non era mai riuscito a portarsela a letto perchè qualcuno era sempre arrivato prima di lui e soprattutto con molti più soldi da offrire. Ma in questi giorni lei sembrava parecchio interessata e per di più Jinny McFinley aveva detto di averli visti baciarsi in spiaggia nel pomeriggio, perciò forse, Jack era riuscito davvero nel suo intento questa volta.
Fu proprio lui a scendere le scale ed arrivare per ultimo, seguito come da copione dalla sua nuova fiamma che per l'occasione sembrava avesse deciso di non vestirsi affatto. Indossava solo un bikini striminzito ed un paio di infradito, qualche accessorio ed aveva legato i capelli in una lunga ed alta coda di cavallo.
Un pò come avevo fatto io, solo che alla fine avevo cambiato idea ed avevo deciso di legarli in una treccia che mi ricadeva di lato. Avevo infilato gli shorts di jeans chiari che avevo preso al negozio con Cain ed una camicia semitrasparente e scura, sotto la quale avevo allacciato il mio bikini azzurro, comprato in Spagna qualche anno prima.
Anche Camille e Robert erano scesi direttamente in costume, ma di certo lei era una che se lo poteva permettere con la pancia piatta che si ritrovava e le gambe senza il minimo segno di cellulite. Cain aveva deciso di mettere una camicia di jeans, il cui colore chiaro faceva spiccare il rossore della sua pelle che era stata tutto il giorno al sole e poi aveva messo il suo nuovo costume comprato in saldo.
L'atmosfera era bellissima: Danny aveva acceso il gigantesco stereo nel salotto e la musica, il caldo, l'odore di crema solare e di pizza ancora calda, mi fecero tornare in mente quei giorni a Maiorca con Jake ed altri nostri amici di Londra e quanto fosse bello potersene andare dalla città in pieno inverno per raggiungere posti decisamente più caldi. Le vacanze ce le godevamo di più, perchè sapevamo che a casa, ad aspettarci, ci sarebbe stato il freddo ed il grigiore della metropoli.
"Accidenti Iris, sbaglio o sei dimagrita? Se lo avessi saputo avrei dato la caccia a te in questi anni, invece che ad Ella!" mi disse Jackson, portandosi il bicchiere alla bocca. Era evidente che avesse già bevuto un paio di birre e fumato chissà cos'altro ma arrabbiarsi non sarebbe servito, quindi mi limitai a fargli un sorriso finto ed andarmene da lì, sotto lo sguardo geloso della Thompson.Alle nove e trenta, i dieci cartoni di pizza che Danny aveva ordinato erano già quasi tutti vuoti e la nauseante quantità di bottiglie di birra che avevano comprato nel pomeriggio era sparsa in giro per la stanza e per il pavimento.
Con mia sorpresa Cain ne aveva bevute solo un paio e per tutta la sera aveva amabilmente conversato con Robert, Camille e me, senza nervosismo e soprattutto senza accennare minimamente al nostro bacio alla caletta. Cosa che mi aveva resa parecchio nervosa, facendomi salire il dubbio che si fosse reso conto di aver fatto uno sbaglio o che lo volesse dimenticare.
"Ragazzi, venite tutti qui per favore!" gridò Cavendish abbassando il volume della musica.
"Che ne dite di fare un gioco?" chiese sorridendo ed alzando il bicchiere "Ricordate la gita a Parigi del terzo anno?"
'Parigi? La gita? NO, ti prego, NO!'
Un coro di risate compiaciute si alzarono nella stanza. Come avrei mai potuto dimenticare quella gita? Era lì che mi ero presa la mia PRIMA cotta...Per Jackson.Eravamo in un alberghetto poco lontano dal centro, con stanze sporche ed impregnate di odore di fumo. Io e Camille eravamo in stanza con Ella ed un altra ragazza che quell'anno fu bocciata e cambiò città. Cavendish bussò a tutte le porte e ci chiese di raggiungerlo in camera sua e di Danny. Aveva preparato tutto per un gioco della bottiglia in pieno stile scozzese: chi gira la bottiglia decide la penitenza della coppia sorteggiata. Quest'ultimo può scegliere se fare penitenza oppure scolarsi mezza bottiglia di birra. Solitamente il gioco finisce quando nessuno del cerchio è più in grado di sillabare il suo nome.
Quella sera Danny aveva sorteggiato me e Jackson ed aveva deciso che la penitenza sarebbe stato un bacio con la lingua. Ero al terzo anno ma non avevo comunque molta esperienza con i ragazzi e prima di allora avevo dato si e no due baci. Pensai che avrei potuto evitare il tutto e scolarmi la bottiglia di birra, ma prima che potessi decidere, Jackson era già di fronte a me. Sollevò una mano portandomela tra i capelli e mi guardò con dolcezza, prima di regalarmi il mio primo VERO bacio.
Quando terminammo mi guardò di nuovo e mi sorrise, mi scostò una ciocca di capelli dal viso e mi disse: "Sai di buono, sai?"
Arrossii di colpo e non potei fare altro che sorridergli di rimando, convincendomi come un'idiota che da quel momento saremmo stati una coppia. Non ero mai stata con nessuno per la mia timidezza, la mia poca fiducia in me stessa ed il mio (allora) fisico sproporzionato che - diciamolo - non mi ha mai aiutato molto con i ragazzi e nel rapporto con gli altri in generale. Perciò quella sera, non so come, pensai che forse le cose fossero cambiate e che forse avrei potuto essere io la ragazza di Jackson Cavendish. Ma non andò per nulla così.
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SE SOLO SAPESSI ODIARTI [Adulti]- #Wattys2017
Novela JuvenilIris Cunnigham non sarebbe più tornata in Scozia. Se lo era giurato quattro anni prima, quando era finalmente riuscita ad andarsene da quella piccola città che le stava così stretta, per tornare nel posto in cui era nata e che adorava tanto. Ma Lond...