Era circa mezzanotte quando Etckins aveva annunciato il nostro arrivo urlando nel microfono del pulmino che avevamo noleggiato. La metà di noi che ancora era sveglia, aveva fatto partire un coro da stadio, svegliando l'altra metà che dormiva.
Io ovviamente mi trovavo tra le braccia di Morfeo, quando arrivammo a casa di Danny. E a giudicare dalle facce di Cain e di Cami, anche loro dovevano essersi appisolati.
La villa degli Etckins era davvero un posto da sogno, illuminata e completamente ristrutturata, sembrava una di quelle ville che si vedono nei film. Per un secondo, mi ricordai di quando eravamo piccoli a scuola, di quanto Daniel continuasse a vantarsi dei possedimenti di suo nonno nelle Ebridi ed in Francia e di quanto la fabbrica di lavorazione della lana della sua famiglia, gli fruttasse montagne di denaro.
Portammo i bagagli in casa e di nuovo il gruppo si divise in due parti: quelli che sarebbero andati nelle loro stanze a finire la dormita iniziata in viaggio e quelli che invece avrebbero svuotato il mobile dei liquori, vomitato, distrutto casa e che l'indomani si sarebbero risvegliati con un gran mal di testa.
Ovviamente io ed il mio piccolo gruppo di amici, facevamo parte dei fannulloni. Perciò una volta capito quali fossero le nostre stanze, decidemmo di piazzarci a letto.
Per me e Cami era stata riservata la camera in fondo al corridoio, con l'entrata di un bagno enorme proprio di fronte al letto. E da parte a noi, avrebbero dormito Cain e Robert, usando il bagno padronale di fianco alla loro stanza.
La nostra camera era arredata come il resto della casa, era gigantesca e con un letto enorme a fare da padrone. Un piccolo angolo per la scrittura accanto alla finestra ed un bagno grande quasi quanto il mio appartamento di Londra.
"Santo cielo, hai visto che roba?" chiese Cami, estasiata e stupita nell'osservare l'immensità della vasca da bagno.
"Vogliamo parlare del letto? Potremmo starci almeno in quattro, è enorme!"
Cami si sciolse la treccia che aveva portato per tutto il giorno e fece spallucce: "Potresti invitare Cain a dormire con noi!" disse poi con un pelo di malizia.
"Cain? Ma che dici, sei pazza?"
"Perchè? Mi sembrava foste diventati parecchio amici" disse, probabilmente riferendosi al nostro avvicinamento degli ultimi giorni.
"Non è così" dissi "O meglio è così ma...Non lo so!" conclusi infine disperata, sedendomi sul bordo della vasca.
Cami si voltò verso di me pettinandosi i capelli: "Che vuol dire che non lo sai?"
"Significa quel che ho detto Cami. Non so cosa stia succedendo, so soltanto che quando è così tranquillo e non fa lo sbruffone impertinente, Cain è davvero fantastico e potremmo anche essere migliori amici. Ma poi io per sbaglio parlo del suo passato o dei suoi genitori ed ecco che tutto cambia. Diventa freddo, scontroso e cerca di evitare il discorso"
"Bhe, forse non ne vuole parlare" mi consolò Cami
"Si, quello lo ho capito, ma cos'altro ci può essere di tanto brutto che già non sappiamo? Voglio dire: Cain sa che siamo a conoscenza del problema di alcolismo di suo padre. Eppure mentre parliamo a volte, mi sembra che i suoi segreti non finiscano lì, mi sembra che nasconda qualcos'altro!"
"E che cosa pensi possa essere?"
"Non saprei" le risposi "Di sua madre per esempio, non si sa nulla!"
"Te l'ho detto cosa si dice in giro!"
"Lo so, lo so...Tutta la storia della madre che abbandona il figlio ed il padre che diventa alcolista!" dissi fissando un punto sul pavimento "Ma se ci fosse di più?"
"Bhe, quale sarebbe il problema? Insomma Ris, dimmi la verità, che cosa provi per quel Cain?"
"Niente!" mi affrettai ad esclamare.
"E allora perchè ti interessa tanto il suo passato?" chiese "E non rifilarmi la scusa della curiosità perchè non attacca!"
Eccola lì, la domanda che tanto temevo.
'Cosa provo per Cain McColl?'
Cami come sempre aveva ragione ed io invece ero sempre più confusa.
L'unica storia d'amore più lunga di un mese che avessi avuto, se ne era andata dalla mia vita qualche giorno prima ed io, invece di disperarmi per come erano andate le cose, non solo stavo uscendo con un altro ragazzo, ma mi stavo anche interessando sempre di più a lui.
Forse era solo uno strano comportamento che il mio cervello aveva adottato per non farmi soffrire e non farmi pensare a Jake.
'O forse ti sei presa una cotta per McColl' mi disse la mia vocina interiore e per quell'attimo mi prese il panico. Poteva davvero essere? Che Cain mi piacesse davvero? Nonostante il suo comportamento lunatico ed il suo passato misterioso?
Quando la risposta mi arrivò al cervello, mi affrettai a rigettarla come se fosse una medicina disgustosa. Non potevo prendermi una sbadata per quel ragazzo.
Era sbagliato.
Era tutto l'opposto di me.
Nessuno avrebbe mai dovuto saperlo.
"Davvero Cam, non c'è nulla tra me e Cain" le mentii "Solo che a volte mi chiedo se non sarebbe possibile un'amicizia tra noi. E come ti ho detto, quando si comporta come in questi giorni, ci vado davvero d'accordo!"
"E allora qual è il problema?"
"Il problema è che penso che nasconda qualcosa di brutto" le dissi seccata "Perchè è venuto qui? E' vero che sua madre se ne è andata? E perchè suo padre beve così tanto? Santo cielo Cami, ho così tante domande!"
Nemmeno Cami sapeva che cosa rispondermi, per il semplice fatto che tutte le mie domande una risposta non l'avevano e che entrambe avevamo una marea di dubbi su Cain ed entrambe eravamo due impiccione.
"E allora perchè non le fai a lui?"
"E come? Ogni volta che tocco l'argomento sembra volermi uccidere!"
"Mettilo davanti alla verità, fai in modo che non possa scappare, chiedigli quello che vuoi e fai in modo che ti risponda!"
"Non so davvero come fare Cami"
"Prova ad essere diretta, senza girarci attorno, chiedigli di raccontarti di lui. Insomma Iris, eri o non eri la più grande stalker della scuola?"
Era vero.
Io e Cami eravamo sempre state parecchio pettegole e quando volevamo sapere qualcosa a scuola o da qualche altra parte, riuscivamo sempre a trovare il modo di far parlare la gente. Oppure drizzavamo le antenne e ceravamo di captare il maggior numero di informazioni per poi fare rapporto l'una all'altra.
"Ci proverò" le sorrisi
"Brava! E poi corri ad informarmi" mi rispose ed entrambe scoppiammo a ridere.
"Ora mettiamoci a letto, domattina voglio essere riposata e super attiva per il mio primo bagno al mare!"
Non potei fare altro che obbedire. Avevo sonno e non vedevo l'ora di mettermi a dormire.
Perciò mi misi sotto il lenzuolo sottile, trovai una posizione comoda, spensi il cervello e cercai di riposare.
STAI LEGGENDO
SE SOLO SAPESSI ODIARTI [Adulti]- #Wattys2017
TienerfictieIris Cunnigham non sarebbe più tornata in Scozia. Se lo era giurato quattro anni prima, quando era finalmente riuscita ad andarsene da quella piccola città che le stava così stretta, per tornare nel posto in cui era nata e che adorava tanto. Ma Lond...