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Quando l'ennesima canzone dei Bon Jovi finì, avevamo appena imbucato la A198, Susan non sembrava essere troppo in buoni rapporti con il freno e la fabbrica di dolciumi che stavamo per raggiungere mi riportò inesorabilmente alla realtà, nonostante per tutto il viaggio, avessi finto di dormire e con gli occhi chiusi avessi immaginato di essere sulla metro, diretta al mio piccolo appartamento a Penfold Street.
"Hai solo queste due valigie?"mi chiese Susan, continuando a guardare la strada.
Era cambiata dall'ultima volta che l'avevo vista. Si era fatta crescere i capelli, che ora le cadevano sulle spalle con grandi boccoli rossi ed aveva addirittura iniziato a truccarsi, anche se ebbi l'impressione che lo avesse fatto solo per quell'occasione.
"Si, è tutto qui" risposi "Il resto dovrebbe arrivare la settimana prossima con il corriere"
Sue era sempre stata gentile con me e nonostante non fossi che la migliore amica di sua figlia, aveva sempre cercato, nel suo piccolo, di fare da madre anche a me. Veniva alle mie recite, mi accompagnava a scuola, mi portava dal dentista ed ogni tanto mi portava con la sua famiglia in gita al mare la domenica, così che potessi passare del tempo con sua figlia Camille.
La guardai con la coda dell'occhio mentre canticchiava e notai che la sua voglia di vivere non era cambiata poi molto, con quell'aria sbarazzina e quella voglia negli occhi di non crescere mai. Del resto, pensai, Camille aveva preso tutto da lei.
"Come sta Cami?"
"Oh sta benissimo!" cinguettò "Questa notte non ha chiuso occhio sapendo che saresti tornata!" mi sorrise scalando la marcia per rallentare. "Le è dispiaciuto così tanto di non poter venire a prenderti, ma doveva accompagnare suo padre a Dirletorn per delle consegne."
Non risposi, abbassai il finestrino e lasciai che l'aria pulita della Scozia mi invadesse le narici.
Era qui a North Berwick che avevo imparato che la natura ed il verde hanno un profumo buonissimo, che avevo imparato a cavalcare e ad ascoltare il mare. Ogni anno, il mese che passavo qui durante le vacanze estive, era il più atteso e bello di tutti. Non so esattamente quando ho iniziato a volermene andare.
Ero solo felice che Susan si fosse fatta gli affari suoi e non mi avesse fatto domande scomode sul lavoro e su Londra, alle quali non avrei voluto rispondere.
"Cami ha preparato quei biscotti alle mandorle che vi piacevano tanto" disse Sue "Ha quasi incendiato la cucina, ma ha voluto prepararteli con le sue mani"Ad occhi chiusi, mentre mi godevo l'aria frizzante che arrivava dal mare oltre la pineta, pensai alle domeniche d'estate, appena dopo la messa delle undici, rannicchiata sotto al tavolo della cucina dei signori Doyle, con Camille, a sgranocchiare quei biscotti squisiti.
Chissà che reazione avrebbe avuto, rivedendomi dopo tanto tempo. Chissà se aveva finalmente terminato di leggere Orgoglio e Pregiudizio e se aveva appeso in camera il ritratto di Mr. Darcy che le avevo fatto prima di partire.
Mi tornò in mente anche Kirsten, la figlia del farmacista che mi aveva sempre fatta copiare i compiti di chimica. Chissà che faccia avrebbe fatto trovandomi di nuovo li in paese.
Oppure Jamie, l'amico di mio padre: chissà se mi avrebbe offerto un bicchiere di latte fresco, come ogni volta in cui andavo a fargli visita alla fattoria.
Guardando la vastità di verde al di la della strada, mi ritrovai a pensare che forse il mio ritorno, non avrebbe avuto solo risvolti negativi. Avrei avuto le mie amiche ad aspettarmi, mio zio Alec, la signora Peterson con il suo immancabile thè alle ortiche, la mia stanza.
'La mia stanza!'pensai.
Chissà se Alec aveva tenuto i miei poster dei Ramones, gli schizzi a carboncino fatti durante le noiose giornate di pioggia ed il mio armadio a muro tappezzato di foto e disegni. O se invece aveva dato una ripulita ed al mio ritorno mi avrebbe rimproverata, come faceva ogni volta che attaccavo qualcosa al muro con lo scotch, rovinando l'intonaco.
Quando mi svegliai dai miei pensieri, eravamo già arrivati su Forth Street e l'odore di salsedine cominciava già ad arrivarmi al naso, stuzzicando il mio sorriso. Se c'era qualcosa che adoravo fare, quando abitavo a North Berwick, era fare lunghissime passeggiate sul lungo mare, sedermi sulla sabbia in un punto poco frequentato lungo la Melbourne e disegnare qualunque cosa i miei occhi scorgessero.
Sì, quando avevo voluto stare tranquilla, lontano da tutti e trovare nuovi soggetti per i miei ritratti, la Scozia ed i suoi paesaggi mi avevano sempre dato immense soddisfazioni. Le vallate lungo Law Road, il sentiero in mezzo all'erba che portava alla spiaggia e quel piccolo angolo di sabbia più in là della pineta, che così spesso aveva ascoltato i miei pianti, mi mancarono all'improvviso e per un secondo fui felice di essere tornata.

SE SOLO SAPESSI ODIARTI [Adulti]- #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora