I Want To Break Free

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Capitolo 2 : I Want To Break Free

"Stiles!"

Anche senza voltarsi, riconobbe subito la persona che lo chiamava a gran voce.
Non aveva visto Scott per tutta la mattina, grazie al fatto che erano in classi differenti, ma era certo che il bel ragazzo dai tratti tipicamente messicani avrebbe cercato di bloccarlo a mensa.

Era riuscito a sopravvivere ad una nottata con un lupo, eppure ora si ritrovava ad aver paura all'idea di conoscere il gruppo di Scott, come quest'ultimo gli aveva promesso.

Con un rapido cenno della mano come saluto si girò su se stesso, scappando dalla parte opposta a quella dove si trovava il tavolo di Scott.

Perché quello che aveva visto non era un Branco, come l'aveva chiamato lui.
Non poteva esserlo.

Ma in quanti erano?

Stiles era riuscito a contare almeno nove teste.
Non poteva essere un semplice gruppo di tre o quattro persone?
Certo che no.

Decise, senza mezzi termini, di rifugiarsi in macchina, nonostante il temporale.
Il padre lo aveva avvertito del brutto tempo che caratterizzava la città, ma quando si era svegliato non si aspettava di vedere la peggior tempesta di sempre.
Ogni goccia di pioggia era grande quanto una pallina di ping pong e il forte vento gli aveva fatto sbattere violentemente la portiera appena era entrato in macchina, ma non gli importava, doveva allontanarsi.

Sperava di passare quell'anno in tranquillità, evitando problemi a se stesso e al padre, e Scott gridava guai da qualunque parte lo guardasse.
La sua curiosità lo stava letteralmente supplicando di fare marcia indietro e raggiungere il Branco, ma il buon senso lo stava inchiodando sul sedile della macchina.

Meglio lasciar perdere.
Se e quando lo riterrà più opportuno, sarà lui stesso a cercare compagnia.

Un bussare frenetico al suo finestrino lo fece sobbalzare e si meravigliò di vedere il volto sereno di Scott salutarlo sotto la pioggia.
Gli fece immediatamente segno di salire, e l'altro non se lo fece ripetere due volte, aprendo la portiera e accomodandosi sul sedile passeggero.

"Wau! Da fuori non sembra così spaziosa!"

Apprezzò il complimento sulla sua macchina, ma preferì concentrarsi sul ragazzo. "Sei impazzito? L'acqua è gelida e profuma di polmonite."

Scott rise, strofinandosi le mani. "Tranquillo, non mi sono mai ammalato. Allora è questo il tuo nascondiglio preferito? Dentro la tua jeep?"

"Di solito preferisco le caverne e i pozzi profondi in stile Batman, ma dato che ancora non conosco bene la zona, ho preferito non rischiare."
Ecco, era stato di nuovo sarcastico.
Dannazione, non riusciva proprio a non esserlo e vedere Scott ridere a crepapelle gli annodò lo stomaco.

"Sei davvero, davvero divertente, Stiles. Piaceresti davvero a tutti..." poi sembrò rifletterci su. "No, forse a Jackson no, ma a lui non piace quasi nessuno..."

Con un tatto che non gli si addiceva, Scott stava dicendo che aveva capito che la sua fuga riguardava gli amici che tanto voleva presentargli.
"Dico davvero, Stiles." Affermò serio, toccandosi il naso, infastidito. "Piaceresti a tutti, anche se puzzi terribilmente di... lupo."

Stiles assottigliò lo sguardo e si annusò la giacca, convinto di profumare di bagnoschiuma e di aver eliminato ogni traccia di sangue, terra o di semplice pelo bagnato e infatti non puzzava.
Poi guardò di nuovo Scott che continuava ad osservarlo con occhi curiosi.

"Senti, non è che non voglio conoscerli, ok?" Ammise, ostentando tranquillità, anche se dentro si sentiva morire per l'agitazione. "È che sono nuovo e vorrei prima avere il tempo di... scoprire le cose per conto mio. Mi basta aver conosciuto te, anzi è anche troppo."

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