You Make It Real

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Capitolo 7: You Make It Real
 
 
Per la prima volta nella sua vita, Derek non riusciva a sentire nulla.
Nulla.
Solo il battito del cuore di Stiles.

Era ancora nella sua forma di lupo, nel letto e tra le braccia di Stiles. Aveva il muso all'altezza del suo inguine e Stiles lo abbracciava con un braccio intorno al collo, carezzandolo sotto il muso.

Si sentiva euforico e triste. Finalmente erano vicini, finalmente poteva sentire il tocco delle dita di Stiles, ma non poteva ricambiare.

Ad ogni respiro, l'odore dolce di Stiles gli riempiva i polmoni e il cuore. Quel ragazzo non aveva più l'odore fruttato che era trapelato nei suoi ricordi, un misto di agitazione e iperattività che lo faceva ridere ogni volta che lo sentiva entrare di corsa in casa sua, ma il pungente odore di tristezza e dolore... un odore così acre e vecchio che gli fece intendere che lo emanava da troppo per essere associato alla stramba situazione nella quale lo aveva coinvolto da quando era tornato a Beacon Hills.

"Sei davvero soffice."
La voce di Stiles era flebile ma serena e Derek alzò il muso per osservarlo. Aveva lo sguardo puntato verso il muro e che i suoi occhi erano lontani, così si riappoggiò sul suo inguine, rassicurandolo.

"Sembra tutto più semplice quando ti tocco. Strano, vero? Il mio cervello va in pausa e riesco a pensare con tranquillità. Di solito non è cosi, sono piuttosto ansioso... ho più ansia che sangue nel corpo, ne sono sicuro al 99,9%!"

Derek uggiolò, imitando una risata, che fece sorridere Stiles.
Se quel ragazzo era davvero così ansioso, lo nascondeva davvero bene perché lui non si era accorto di nulla.

"Oppure..." riprese Stiles, smettendo di ridere. "... è perché per una volta tieni chiusa quella bocca da stronzo che ti ritrovi - una bocca bellissima, per carità! - e io non ho quell'assurda voglia di baciarti per farti smettere di ricordarmi che non sono chi dovrei essere."

Stiles si coprì gli occhi con un braccio e Derek perse un battito.
Stava piangendo?
Quell'odore salmastro che sentiva lo mandò nel panico e col muso tentò di sollevare il braccio di Stiles per poterlo guardare e consolare, per quanto potesse in quella forma.

Poteva tornare umano in un lampo e rincuorarlo a parole, ma sarebbe stato costretto a farlo a distanza e non si sentiva pronto a farlo.
Amava troppo essere vicino a lui e crogiolarsi nel suo calore.

Stiles capì le sue mosse e tolse il braccio, rivelando il suo viso e i suoi meravigliosi occhi ambrati lucidi.
Era una lacrima quella scia che gli rigava una guancia?
Si sporse e gliela leccò, provocando un sorriso.

"Se tu fossi in forma umana non ti permetterei di vedermi ridotto così. Mi sento uno schifo." Lo accarezzò dietro un orecchio e Derek si tese verso la mano, apprezzando il gesto, socchiudendo gli occhi per un attimo. "Non chiudere gli occhi, Derek, per favore."

E Derek li riaprì, di scatto, incatenandoli a quelli dorati di Stiles, così liquidi da sembrare oro fuso. "Ho mille domande che non ho il coraggio di farti e mille vorrei da esaudire." Confessò, prendendogli il muso con entrambe le mani, senza mai distogliere lo sguardo. "Vorrei riavere i miei ricordi per confrontarmi con te. Vorrei ricambiarti come meriti. Vorrei mentirti e dire che non provo nulla. Vorrei non sentire quella dannata e strana attrazione che mi spinge ad avvicinarmi a te ogni volta che ci vediamo. Vorrei non provare rabbia verso mio padre perché è colpa sua se sono finito a New York e se non mi ricordo di te. Vorrei degli appuntamenti e passare notti intere a parlare e scoprire quanto siamo simili o diversi e poi..." si fermò un secondo e avvicinò le sue labbra sul muso di Derek, poggiandogliele sopra leggere, imitando un bacio a stampo, poi si allontanò e tornò a guardarlo. "... E poi vorrei baciarti per capire cosa significa stare con te. Non ho mai baciato nessuno, Derek. Mai. Saresti il primo. Il primo in tutto. Anche il primo in cui riporrei la mia fiducia... ed è davvero un tuffo nell'ignoto per me, credimi."

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