So Cold

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Capitolo 4 : So cold


Stiles aveva passato la notte in bianco.
Non che dormisse molto o bene di solito, ma quella notte non era proprio stato in grado di chiudere occhio.
Continuava a pensare a quei dannati occhi rossi.

Questa volta era sicuro di aver visto bene, il lupo che Scott aveva appellato come Hale aveva gli occhi verdi che, per chissà quale motivo, diventavano rossi.
Non riusciva a smettere di pensarci, convinto che gli stava sfuggendo qualcosa, nemmeno mentre era al negozio di musica del paese, dove era entrato per curiosità e per cercare qualcosa di nuovo da ascoltare.
Era davvero ben fornita, con musica di ogni genere e si accorse di aver perso la cognizione del tempo quando il suo telefono ricevette un messaggio.

From Hale SS to Stiles
Arriverai in tempo oggi, Stilinski?

Stiles voleva ridere.
Mancava ancora più di un'ora e quel dispotico di un Hale gli stava già col fiato sul collo.
Possibile che non avesse modi più gentili?

Anche se, ripensandoci, il giorno prima si era comportato un po' male rifiutando il suo aiuto e forse era il caso di scusarsi con lui.
Gli rispose con un sorriso.

From Stiles To Hale SS
Sono già per strada. :)

La risposta arrivò pochi secondi dopo.

From Hale SS To Stiles
Bella questa canzone. Un po' malinconica, forse, non credi?

A Stiles mancò un battito mentre capiva il vero significato di quel messaggio e iniziò a guardarsi in giro.

Vide Derek a pochi passi da lui che lo salutava con la mano in cui teneva il telefono e il sorriso più stronzo di sempre.
E più sexy, ma questo era meglio non farglielo sapere.

Si avvicinarono contemporaneamente, come se fossero vecchi amici che si erano accordati per incontrarsi.

"Ehi, non... quello che volevo dire era... è ancora presto e perciò ho fatto un giro e non mi sono accorto, cioè non ti ho visto..."

"Stiles! Ho capito."

Stiles si ammutolì.
Era la prima volta che lo chiamava per nome e doveva essersene accorto anche Derek, perché lo stava guardando con le labbra strette in un chiaro segno di disagio.
Poi, allungò una mano verso Stiles. "Mi chiamo Derek. So che te l'hanno detto, ma è giusto che mi presenti."

Stiles, superato un breve momento di shock per il cambio repentino di atteggiamento del ragazzo, strinse la mano sperando in una stretta decente - visto la forza che possedeva, a giudicare dalla pienezza dei muscoli che Derek mostrava con quella dannata maglietta grigia attillata ed una semplice giacca di pelle nera, incurante del freddo che cullava la città - ma, non appena le loro dita si sfiorarono, Derek tirò via la mano, imprecando e massaggiandosi le dita.

Stiles strinse gli occhi, confuso.
Era la seconda volta che capitava e aveva mille domande a riguardo, tuttavia lasciò perdere e approfittò di quel momento di tranquillità per scusarsi con il bel responsabile del suo volontariato.

"Visto che ci sono... scusa per ieri."

Derek corrugò le sopracciglia, fissando uno Stiles imbambolato a notare come quel gesto rendesse la sua mascella ancora più pornografica.

"Voglio dire... sai, quando ho rifiutato il tuo aiuto e..." Si zittì quando notò un improvviso silenzio dentro al negozio.

La musica che li aveva accompagnati fino a quel momento era cessata di colpo e Stiles vide Derek guardare minaccioso oltre la sua spalla.
"Resta dietro di me."

Prima che potesse girarsi, l'altro gli si parò davanti, alzando una mano in difesa.
Stiles riuscì comunque a guardare e riconobbe il tipo della sera prima accompagnato da due gemelli.

Erano alti, con gli occhi scuri e i capelli corti. Indossavano dei semplici jeans e giacche di pelle, simili a quella che indossava Derek, solo che a lui donava molto di più.

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