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CAPITOLO 9 I Found

"Vi siete baciati?"

"Mh, mh."

"E sei triste perché?"

"Perché andava tutto bene, finché non l'ho toccato."

Era dura ammettere che per un attimo, solo per un attimo, aveva pensato che Stiles finalmente lo ricambiasse, amandolo totalmente distruggendo lo scudo.
Invece, quel familiare dolore era arrivato inatteso a piegarlo in due, gettando acqua gelata sul fuoco che aveva bruciato lui e Stiles per pochi, intensi istanti.

"Non mi dire? Una scossa?"

Annuì. "Ed anche maledettamente dolorosa. È come se avessi preso la corrente da un cancello elettrico. Volevo le sue mani e ho preso i polsi per farmi strada, ma..."

"... ma glieli hai stretti ed è svanita la magia."

Per quanto fosse liberatorio parlarne, sentire Scott dirlo al posto suo lo fece stare peggio.
"Si è accesa una miccia. Stiles ha cominciato a dare i numeri, dicendo cose come 'non è colpa tua' oppure'sono io che devo sbloccarmi' e altre stronzate simili."

Scott gli allungò una bottiglietta d'acqua e Derek lo ringraziò con un sorriso.
Lo aveva chiamato e lui era corso subito, raggiungendolo nel suo loft, e ascoltando in religioso silenzio. Aveva cominciato con le domande solo arrivato al momento del bacio.

Il bacio.
Il bacio con Stiles.
Il bacio che si era scambiato con Stiles.

Aveva desiderato baciarlo di più e più a lungo. Sentiva ancora sulla lingua il suo sapore e se avesse potuto non avrebbe più aperto la bocca per preservarlo.

"Questa volta posso aiutarti." Scott si sedette sul divano accanto a lui. "Sai cosa succede se faccio così a Stiles?" Chiese, stringendo amichevolmente una spalla a Derek, che negò con la testa. "Si blocca. Davvero, si irrigidisce in un attimo, e mi guarda come se lo avessi accoltellato."

Derek assottigliò lo sguardo, cercando di ricordare se lo avesse mai visto fare di fronte a lui. "Dici che non è dovuto solo a me, ma che è un suo problema?"

"Dico che c'è sicuramente qualcosa che non va, ma che se la smettiamo di cercare il vecchio Stiles magari riusciamo a conoscere e a comprendere di più il nuovo."

Aveva ragione. Smettere di fare paragoni avrebbe di sicuro aiutato.
Era stato strano baciare Stiles senza poter toccare o abbracciare il suo corpo, limitando il contatto alle solo labbra, anche se era certo che avrebbe finito col sognare ogni notte quella bocca curiosa e quella lingua ruvida e bollente.

Dannazione, sarebbe stato tutto perfetto se avesse potuto stringerlo di più... ma ci sarebbero riusciti, ne era certo.
"Se non fossi un licantropo, sono certo che a quest'ora starei soffrendo per un tremendo mal di testa." Ammise, guardando l'amico che non nascose il proprio divertimento.

"Troppa confusione?"

"Troppo tutto." La testa gli scivolò all'indietro e perse tempo a fissare il soffitto. "Non riesco a togliermi dalla testa..." poi si ricordò della buca nella quale stava cadendo.
Era successa una cosa, dopo che se n'era andato dalla camera di Stiles e non sapeva se parlarne o meno con Scott.

"Cosa?" Aveva attivato il suo allarme, era tardi per fare un passo indietro.

"Devi promettere di non parlarne con nessuno del Branco. Nemmeno con Kira."
L'altro annuì, il silenzio come eco del segreto che avrebbe custodito.
"Dopo la scossa, Stiles mi ha convinto ad andarmene, ma non ho mai abbandonato la zona, mi sembrava troppo agitato e... sono risalito sull'albero quando ho sentito il rumore della doccia e mi sono nascosto." Respirò più a fondo. "Non ho visto bene, ma ho sentito un singhiozzo e poi un rumore. Non so cosa gli sia preso, so solo che Stiles ha rotto lo specchio del bagno."

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