Are They Saying Goodbye?

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Capitolo 5 : Are They Saying Goodbye?



E pioveva.
Non smetteva.
Continuava a pensare ai cani e a quanto potessero aver bisogno, con quella pioggia, di coccole e calore umano, ma l'idea di vedere Derek lo bloccava in camera.

Non parlava con suo padre da tre giorni, ancora troppo arrabbiato e deluso per intavolare un discorso senza rischiare di ferirlo.
Aveva anche saltato la scuola, ignorato il telefono e si era dedicato totalmente a se stesso e alle sue vecchie passioni, un po' abbandonate nell'ultimo periodo.

Tutto, pur di non pensare al Branco, a Derek, a Scott e a tutte le cose che aveva scoperto.
Voleva un po' di pace e voleva stare solo.
Non desiderava altro, eppure l'universo ce l'aveva con lui, buttandolo in mezzo ad una faida tra branchi e apparentemente legato ad un lupo.

Lupo che ogni sera vedeva seduto accanto alla jeep parcheggiata nel vialetto, intento ad osservare la finestra della sua stanza. Aspettando, forse, un invito ad entrare che Stiles non era pronto a concedere.

La storia dello scudo aveva delle falle, cose non erano state dette e ne aveva il timore.
Scott non lo credeva gay e per lui il problema era risolto: bastava trascorre del tempo insieme per convincere Derek - o meglio, il suo lupo interiore - che Stiles non era la sua vera anima gemella.

Però, Stiles era gay.

Lo era e aveva fin da subito trovato Derek attraente e questo lo spaventava, perché non aveva mai provato un simile interesse per nessun altro neanche a New York.

Come avrebbe dovuto iniziare una qualsiasi conversazione?
Qualcosa tipo 'ehi amico, tranquillo! Ti aiuterò ad annullare lo scudo e poi sparisco' oppure tipo 'senti, ci ho pensato e non voglio far parte di queste cose lupesche?'
Gli sembravano entrambe sbagliate e infantili.

I cani!
Forse il modo migliore per stare con Derek senza necessariamente stare insieme DA SOLI era al canile.
Avrebbero lavorato insieme per i cani, limitando il loro interagire ad un innocuo rapporto lavorativo.

Convinto di aver trovato la soluzione, si vestì, afferrò il cellulare dimenticato sulla scrivania e corse giù per le scale, in direzione del canile.
Inviò al padre un sms veloce indicando dov'era diretto, giusto per non farlo preoccupare se non lo trovava a casa al suo ritorno, e guidò fino al raggiungimento della meta prefissata.

Controllando per l'ennesima volta, nella sua mente, il discorso che aveva preparato per Derek, rimase spiazzato quando al posto del lupo trovò un altro ragazzo.

Non l'aveva previsto e, soprattutto, non lo conosceva.
Aveva gli occhi ed i capelli neri, un viso semplice e affusolato, con tratti stranieri, ma con un corpo ben allenato e mani dalle dita lunghe. Stiles rimase per un po' ad ammirarle, mentre asciugavano un pastore tedesco con un telo.

D'un tratto, il ragazzo di accorse di Stiles e puntò gli occhi su di lui. Accarezzò un'ultima volta il pastore e poi sorrise, uscendo dalla gabbia e richiudendola dietro di sé.
"Ciao!" Esclamò, scrutando Stiles con aria divertita, piegando il telo. "Sei il nuovo aiutante, vero? St...stil-qualcosa.."

"Stiles." Non poté evitare di ridere. Conosceva bene quanto strano potesse essere il suo nome. "Cercavo Derek."
Dirlo, lo mise ancora più a disagio.

L'altro allungò una mano. "Beh, non lo troverai oggi. Sono Danny, piacere. Lavoro qui solo nei Week end, ma a volte Derek mi fa fare gli straordinari. Tanto meglio, ho potuto conoscerti. Sei davvero carino, Lydia me l'aveva detto."

Stiles ritirò la mano. "Fai anche tu parte del branco?"

"No. Sono il cugino di Jackson e frequento l'università. Conosco alcuni membri del Branco solo perché, a volte, vengono qui a cercare Derek."

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