CAPITOLO 52

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Pov's Saul
Apro gli occhi e guardo il telefono,sono le 7:00PM. Affianco a me c'è Bea che dorme ancora. Mi alzo e le metto sopra una coperta, esco dalla stanza e vedo Morena e Alberto?! Ma non doveva venire domani?
S-Salve-mi limito a dire
MB-Oh Saul, ti sei svegliato, ho fatto uno stufato se hai fame mangia-dice sorridendo
S-No grazie! Aspetto Bea, Salve io sono Saul, il ragazzo di sua figlia-
PB-Ah si quello del ristorante di circa 4 anni fa, e credo di non aver fatto una bella figura-dice imbarazzato
S-A me non interessa della sua vita, ma quella della mia ragazza, che per colpa sua ha passato notti a tagliarsi e a piangere, adesso ha bisogno dell'affetto e della speranza, quindi non faccia cazzate, scusi il termin-
PB-Hai perfettamente ragione, comunque Alberto-mi porge la mano, io la accetto e dico il mio nome.
Poi vedo i suoi occhi lucidi e poi Bea da dietro mi abbraccia, è decisamente più bassa di me, Alberto quando ha visto Bea si è commosso.
Bea non lo caga e andiamo a mangiare lo stufato che ha preparato Morena. Mentre mi guarda ride, non so il perché, però mi fa sorridere.
S-Cosa ti fa ridere?-dico sorridendo
B-Come mangi, da quando ci siamo conosciuti, usi la forchetta al contrario e ti sporchi la faccia, perché per mettertela in bocca fai un sacco di giri-dice ridendo, sono contento che si sia calmata.
S-Allora se sono sporco io, lo devi essere anche tu-le dico sporcandola con la forchetta.
B-Dai Saul!!!- si lamenta, ma poi scoppia in una risata.
A interromperci è Morena.
Bea appena arriva la mamma, diventa seria...
MB-Ragazzi ma domani dovete andare in ospedale?-chiede avvicinandosi a lei, per poi accarezzarle la guancia, Bea sembra irritata.
B-Ma perché? Adesso cosa c'entra, ogni cosa c'è sempre in mezzo l'ospedale e la malattia- sbotta- e poi non toccarmi, lo sai che mi da fastidi- dice avvicinandosi a me.
MB-Scusa, papà ci vuole portare da una parte, andate a prepararvi-
Lei scuote la testa, la avvolgo nelle mie braccia e mi avvicino al suo collo e poi le sussurro-Dai andiamo, fallo per me- dico e lei si gira a baciarmi, quanto mi mancava.
Poi si stacca e dice un semplice okay.
Andai in camera a cambiarmi con Bea.

Continua...

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