Capitolo 1

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Vago per i boschi, addentrandomi tra gli alberi, che ormai considero casa mia. Casa, come la definiscono loro. Gli umani hanno delle strane parole.
I raggi del sole che filtrano tra gli alberi mi infastidiscono leggermente, seppur deboli. Sono una creatura notturna, sono parte dell'oscurità, è normale che sia infastidito dalla luce del giorno. Perciò, non sapendo come ingannare il tempo in attesa del calar della sera, mi limito a vagare per i boschi. Dovrei andare con i miei fratelli, con i miei compagni, ma non ho voglia di pensare a ciò che faremo questa notte, non voglio ricordare cosa ho fatto, cosa faccio ogni giorno, chi sono. I miei pensieri vengono interrotti dal vociare delle persone.
Devo essere vicino alle abitazioni.
Gli schiamazzi dei bambini mi infastidiscono, ma non appena sento delle risate femminili, mi dirigo verso il gruppetto di ragazze. Rimango nascosto nella penombra degli alberi, ma da questa posizione riesco a distinguere ciascun volto del gruppo. Ed uno in particolare, mi colpisce. Resto lì a fissarla, i
rapito dalla sua inconsapevole e genuina bellezza, quanto dalla sua risata cristallina.
Oh, sarebbe una così perfetta preda...
Scuoto la testa, destandomi dalle mie riflessioni oscure.
Lei si scosta i lunghi capelli castani da un lato, continuando a chiacchierare, ma viene poi interrotta dall'arrivo di una ragazzina.
"Ehi, piccola" le sorride, scompigliandole i capelli scuri giocosamente.
La ragazzina la guarda con un sorriso. Ha gli stessi occhi nocciola ed il sorriso identico.
La loro somiglianza mi porta a credere che siano sorelle.
Peccato che la seconda sia solo una ragazzina.
Emetto un ringhio basso, come a voler intimidire i miei stessi pensieri. Come se desiderassi spaventare me stesso.
"Scusate, ma devo andare con mia sorella" la voce della ragazza mi scuote bruscamente, smuovendomi qualcosa dentro.
"Ehi Kyle, che fai lì impalato?"
Mi volto di scatto trovandomi Elijah davanti. È un demone come me, ma lui ha gusti diversi dai miei. "Stavo osservando."
Davanti alla sua espressione perplessa, preciso: "per la caccia."
Caccia. È così che la chiamiamo, quando puntiamo la nostra prossima preda. E se possibile, questa deve essere una giovane vergine allettante e succulenta...
"Già" sussurra lui.
"Tu cosa fai? Sempre a caccia di quei cosi?"
Il suo sguardo si accende. "Conigli. Dovresti provare."
"Non mi interessa questo tipo di dieta."
"Certo, ma so che non la pensi più come gli altri. So che sei diverso, che non vuoi questo tipo di..."
"Non è la dieta che mi interesserebbe" dico tranquillamente, ma dentro di me un ringhio basso e ammonitore lotta per uscire fuori.
"D'accordo, allora ci vediamo" mormora con un'alzata di spalle, poi sparisce.
La conversazione con Elijah mi ha fatto perdere di vista la ragazza con la sorella, ma ho sentito il suo nome: Mia.

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