Capitolo 5

316 20 1
                                    

"Kyle, alla fine sei venuto" constata Tyson con un ghigno.
Faccio un cenno del capo.
"Ah, Kyle. Espansivo e loquace come sempre" dice sarcastico.
"Kyle che si unisce di nuovo a noi? Credevo fossi diventato un tipo solitario" interviene una voce profonda. Un ragazzo dai corti capelli scuri compare accanto al tronco di un albero.
"Potrei dire la stessa cosa di te, Derek. Non preferivi altre...compagnie?" ribatto tranquillamente. Mi osserva con un sorriso lento a sollevargli un angolo della bocca.
"Già, ma ho sentito che ci si diverte, da queste parti. Ora che sei qui, poi..." lascia cadere la frase, ma so perfettamente cosa intende. Distendo le dita della mano per evitare di chiuderle a pugno.
"Che ne dite di smetterla e di dedicarci alla nostra caccia?" interviene Tyson, "ne ho trovata una. È piccola, ma basterà."
Un ragazzo slanciato dai capelli castani compare al fianco di Derek.
"Vuoi unirti a noi anche tu, Jackson?" sorride Tyson. È chiaramente fuori di sé dalla crescente eccitazione. Più siamo, più sarà divertente il gioco da portare avanti con la preda.
Quella di stanotte è solo una ragazzina di tredici anni. Mi materializzo di fronte a lei, che si blocca con la mano sulla maniglia della porta d'ingresso di casa sua, fissandomi atterrita.
"Ciao, piccola" dico, provando a sorridere in modo rassicurante.
"Come ti chiami?" le chiedo. Se pronunciassi il suo nome ora potrebbe spaventarsi ulteriormente, e le sue emozioni troppo forti sarebbero come un faro nella notte per i miei fratelli.
"Josie" sussurra flebilmente, "anche a te piace trasgredire le regole?"
Non riesco a reprimere il sorriso malizioso. "Io non ho regole."
"Come no? Tutti qui abbiamo delle regole. E quella più importante è il divieto di uscire di casa durante la notte" le sue parole si affievoliscono e le pupille si dilatano leggermente, come se si fosse lasciata sfuggire troppo.
È stata colta con le mani nel sacco.
"Allora perché tu sei qui fuori?" domando, mentre avverto la paura crescere in lei.
"Ho litigato con mia madre. Mi ha detto che se fossi uscita sarei morta e di non tornare neanche se fossi rimasta viva. Allora me ne sono andata. Ma ho paura. Tu sei un poliziotto?"
Rido sommessamente. "No, non direi."
"Secondo te morirò, come ha detto la mamma?" domanda, avvolgendosi il corpicino con le esili braccia. I capelli di un biondo cenere le svolazzano, mossi dal vento.
"Vedi, Josie, dovresti prestare ascolto ai tuoi genitori" dico, accovacciandomi fino ad arrivare alla sua altezza. Il terrore è ben leggibile nei suoi occhioni, adesso.
"Questa è casa tua?" cambio discorso, e lei annuisce impercettibilmente. Alzo lo sguardo, facendolo vagare sull'abitazione e su quelle vicine. Resto di sasso quando mi rendo conto che quella sulla sinistra non è altro che la casa di Mia. La luce della camera è accesa e scorgo la sua sagoma da dietro la finestra. Sta guardando fuori. Rimango immobile, mentre rivolgo di nuovo la mia attenzione a Josie.
"Ma guarda guarda...Kyle, non è giusto che ci abbia preceduti. Non è per niente carino nei nostri confronti" dice Tyson, emergendo dall'oscurità.
"Vuoi sempre tenerti il divertimento tutto per te. È molto egoista da parte tua" continua, mettendo il broncio, poi scoppia a ridere davanti la mia espressione marmorea.
"Rilassati, Kyle. Che ti prende?"
"Ha quattordici anni" dico soltanto, lanciando un'occhiata verso Josie, che mi fissa terrorizzata. A dir la verità, sembra molto più piccola dell'età che ha, con quest'espressione sul viso.
"È un problema?" interviene Derek, sfidandomi con lo sguardo.
"Assolutamente" alzo le mani. "È tutta vostra, non è il mio genere."
Faccio per andarmene, ma un senso di orrore mi travolge come un fiume in piena. Mi blocco sul posto, voltandomi lentamente verso la finestra di Mia. La luce è spenta, adesso, ma so perfettamente che lei è lì e sta assistendo alla scena.
L'urlo di Josie mi fa abbassare lo sguardo su di lei. Ha provato a rientrare in casa ma Derek l'ha afferrata e scaraventata in strada.
Il battito cardiaco accelerato di Mia richiama ancora la mia attenzione, mentre le grida della ragazzina riempiono l'aria.
Indietreggio, allontanandomi dalle abitazioni, e lascio che l'oscurità mi avvolga e diventi un tutt'uno con essa. Trovarmi a pochi metri di distanza da Mia quando sono affamato non è una buona idea.
Derek, Tyson e Jakson che è appena arrivato, non si renderanno conto della mia assenza: sono troppo presi dal loro sadico gioco.

Fear the night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora