Capitolo 17

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Viaggiare è una parte di me.
Amo viaggiare, è la mia più grande passione.
È l'unica cosa che mi consente di staccare la testa da questa monotona e noiosa vita.

Fin da piccola ho avuto l'opportunità di viaggiare molto, soprattutto da sola, che secondo me, è la cosa migliore.

Viaggiare ti fa crescere mentalmente, ti spalanca nuove finestre ed oppurtità di vita... e ci sono certe cose, che non si potranno mai capire, se non si viaggia.
Ció che amo di più sono le mete meno ambite. Tipo l'Islanda, Sud Africa, Thailandia ecc...
Cosa che mi piace di meno, sono le classiche mete turistiche senza una storia dietro... giusto per farsi una foto e metterla su un social.
Ed è proprio la che mi ritrovo ad andare adesso.

Ho bisogno di un posto lontano, dove non conosca nessuno, e non troppo impegnativo...

E sopratutto, una meta che abbia un volo fattibile all'ultimo momento.

E niente, mi ritrovo su un'aereo diretto a New York.

Solito posto vicino al finestrino, solite cuffie nelle orecchie... l'unica cosa a cui riesco a pensare, è ciò che è successo questa mattina.
Ancora non riesco a capacitarmi dell'accaduto.
Non riesco a darmi spiegazioni.

Mi aspettano un bel po' di ore in aereo, e senza nemmeno farci caso, mi addormento con la musica nelle orecchie, e il ricordo di Matthew.

...

"Signori vi preghiamo di porre lo schienale della poltrona in posizione verticale, è iniziata la discesa per l'aereoporto di New York"

È così che mi sveglio. Con la voce falsamente simpatica dell'hostess, in quella sottospecie di microfono che fa sentire tutte le parole impappinate.

Cerco di riprendermi dalla mia lunga dormita di... 6 ore?!
È assurdo quanto possa dormire!
E come se non bastasse, ho ancora sonno.

Appena l'aereo atterra, prendo la mia valigia e vado all'interno dell'aeroporto per trovare l'uscita...
Wow, si sente qualsiasi lingua qua dentro, tranne l'americano.

Ok, uscita trovata.
Controllo il telefono e noto che c'è finalmente campo in questo punto... ne approfitto per togliere la modalità aerea.
Il mio unico pensiero in questo momento è di trovare almeno un messaggio da Matthew, anche stupido, anche cattivo, qualunque cosa andrebbe bene, mi basta sapere che mi abbia pensato.
E invece... niente.

Va bene, forza Katniss, trova un taxi e inizia a cercare un posto dove passare la notte, al resto penserai domani.

Appena sono sul taxi, chiedo informazioni all'autista su dove trovare un Hotel o un B&B a poco prezzo.

<< mhh, a New York a poco prezzo può trovare ben poco... ma so di un B&B a Brooklyn che fa prezzi giusti, ed è a pochi chilometri dal centro. >>

<< Ok, mi porti la. >>

Guardo dal finestrino la bellezza di questa città... le luci del tramonto che finiscono sui numerosi grattaceli, facendo brillare tutta la città. La musica che si sente di continuo in tutte le strade...
mi sento molto in un film adesso, perché è tutto perfetto, se non fosse che manca Matthew.

Controllo di nuovo il telefono: nessuna chiamata persa.

Arriviamo a Brooklyn, pago e scendo dal taxi... entro in questo posto che si chiama " Bklyn House " e no, non è un Hotel a 5 stelle, ma nemmeno un buco per topi.

Chiedo una camera, mi danno la 326.
Apro la porta, appoggio la valigia, e mi butto sul letto. Faccio un'enorme sospiro, come se la parte peggiore sia passata.

Mi stavo "riposando", come se le 6 ore in più di sonno non mi fossero bastate...ma il tutto viene interrotto dal rumore della mia pancia.
Beh si, stranamente mi sono dimenticata di mangiare. Afferro un panino che avevo nella borsa e lo divoro.

Dopo aver sistemato un po' le mie cose nella camera, decido di mettermi il pigiama e di ficcarmi sotto le coperte.

Controllo un'ultima volta il telefono:
Matthew: "Kat mi dispiace tantissimo, dove sei? Cris mi ha detto che non è in città. "

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