Capitolo 6

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Torno a casa, lascio le scarpe vicino la porta e vado in cucina. Appena entro trovo mio padre che cena e mia mamma che parla a telefono, strano quando si mangia lei non usa mai il cellulare. Prendo un bicchiere e lo riempio e mi siedo a tavola con mio padre.

<< Dove sei stata? >> mi chiede.

<< In giro con Ale, con chi parla mamma? >> chiedo cambiando argomento.

<< Con zia, forse partono per Milano >> dice tranquillamente.

<< Zia? A Milano? In vacanza? Ma serio? >> chiedo abbastanza curiosa e sul punto di scoppiare a ridere.

<< Si a Milano e non in vacanza ,ma a vivere lì, e magari ci andremo anche noi >> dice serio.

<< Non ci posso credere ,noi? >> chiedo spaventata.

<< Si noi, perché? >>

<< Noi dobbiamo trasferirci lì? >> chiedo più spaventata di prima.

<< No, certo che no. Dobbiamo solo aiutare a portare un po di roba a Milano >> dice guardando la mamma che torna.

<< Partono la settimana prossima, noi saliremo a metà settimana se tutto va bene >> dice la mamma tranquilla ,non notandomi.

<< Per quanto tempo saremo a Milano? >> chiedo, mi spaventa il tono di mamma.

<< Non lo so per adesso ma poco credo >> dice cercando qualcosa sul cellulare

<< Io vado a dormire, notte! >> Dico andando verso la mia camera.

Entro e metto il pigiama e mentre controllo i vari social mi addormento.

***

Mi sveglio, sono le 9,00 ,faccio una doccia e chiamo John chiedendoli di fare colazione insieme.

Stanotte ho sognato che rimanevamo a vivere a Milano, assurdo.

Mentre aspetto John finisco di prepararmi, metto una crema idratante e mascara, metto le Stan Smith bianche che si abbinano perfettamente al pantalone nero e la maglia semplice bianca con un cappotto nero.

Appena finisco suonano al campanello, saluto mia mamma ed esco di casa.

<< John! >> urlo abbracciandolo, mi lascia un bacio sulla fronte e ci avviamo verso un bar.

Lo vedo un po giù, forse sarà per il fatto di andare a Milano, io al posto suo sarei felicissima.

Per strada non abbiamo parlato molto, e appena arrivati al bar abbiamo ordinato e ci siamo seduti in un tavolo abbastanza isolato dagli altri.

<< Ti vedo troppo giù, cosè successo? >> chiedo guardandolo negli occhi, lui abbassa lo sguardo.

<< Non voglio lasciare questo posto, gli amici, poi sarei solo lì, ricominciare tutto di nuovo, e poi ci sei tu qui >> disse alzando gli occhi.

Lui prima viveva a Torino poi un paio di anni fa sono venuti qui e io ormai sono abituata ad averlo vicino ma ancora ora ci penso meglio che rimarrei sola qui.

<< Ti verrò a trovare spesso su questo puoi starne certo e poi staremo un po lì con voi >> dissi per consolarlo, sarei stata anche io male, molto ma infondo non avrei dovuto cambiare la mia vita come lui.

<< Lo so ma sarà diverso, se voglio abbracciarti non potrò farlo quanto voglio o passare le sarete con te, sarai quella che mi mancherà di più >> a sentire quelle parole mi sono alzata lo abbracciato, ne avevo bisogno.

<< Anche tu, molto >> dissi giocherellando con una bustina di zucchero.

<< Ma quando ci mettono? >> disse cambiando discorso.

<< Ho fame >> dissi esausta.

Dopo pochi minuti arrivarono le nostre ordinazioni e mangiammo in silenzio, eravamo affamati entrambi.

Finito di mangiare girammo per la città in qualche negozio.

Tornammo a casa e pranzammo, John rimase a casa mia e passammo tutto il pomeriggio a parlare del più e del meno e guardare qualche video su Youtube.

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