Capitolo 16

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Provo a richiamarlo ma nulla, non mi risponde.

Non credo che si vesta per venire qui a questora poi.

Decido di andare a casa e metto le cuffie con la musica al massimo.

Ci vogliono allincirca 10 minuti per arrivare a casa ma non ho voglia d tornarci e neanche di rimanere per strada sola.

Iniziai a camminare a passo lento canticchiando qualche parole delle canzoni.

Arrivata a metà strada incontro Andrea, il cugino di Anthony.

<< Andre >> lo saluto andando verso di lui.

<< Ehi Cami, che ci fai da queste parti? >> dice lui continuando a guardarsi intorno.

<< Stavo tornando a casa, ehm ti senti bene? >> dico vedendo il suo comportamento.

<< Si si >> dice iniziando a intrecciare le mani, segno che era in ansia.

<< Chi aspetti? >> chiedo mettendolo in difficoltà .

<< Un amico >> dice lui.

<< Vabbè io vado, ciao >> dico salutandolo e lui ricambia muovendo la mano, come i bimbi.

A una strada da casa mi squilla il cellulare.

Lo prendo ed è Anthony.

<< Sei un gran maleducato, mi hai chiuso la chiamata in faccia! >> urlo prima che possa rispondere.

<< Si si, lo so, scusa, dove sei? >> chiede non facendo caso a ciò che ho detto.

<< Quasi a casa >> dico fermandomi.

<< Stai ferma lì! Non muoverti! >> mi dice e sento dallaffanno che ha iniziato a correre.

<< Okay >> dico e chiudo la chiamata.

Mi nascondo dietro un muro e aspetto che arrivi per farlo spaventare.

Dopo cinque minuti sento dei passi.

Ovviamente era Anthony.

<< Ma dovè ? >> dice a bassa voce guardandosi intorno e poi componendo il mio numero.

Per fortuna avevo messo il silenzioso dato che mi aspettavo che mi avrebbe chiamata.

Quando sta per andarsene inizio a camminare a piccoli passi silenziosi dietro di lui.

Mentre fissa il cellulare, ovviamente senza far sentire i passi, lo abbraccio da dietro.

Lui salta dallo spavento ma si gira immediatamente e mi abbraccia.

<< Cazzo che spavento >> dice continuando ad abbracciami.

<< Te lo sei meritato >> dico staccandomi dallabbraccio e facendogli la linguaccia.

<< Già son finiti gli abbracci per me? >> si lamenta col broncio.

<< Ovvio >> dico io iniziando a camminare dal lato opposto di casa.

<< Come mai mi hai chiamato stamattina? >> chiedo io andando verso dei scalini per sederci.

<< Ehm, nulla, solo che dato che devo partire tra un po volevo vederti >> dice mettendo la mano nella tasca del suo giubbino.

<< Capito, e quando parti? >> chiedo sedendomi.

<< Tra 3 giorni credo >> dice lui guardando avanti a lui.

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