Kyungsoo mi sta fissando, terrorizzato. Appena uscito dal bagno ha indosso solo un paio dei miei jeans, se la situazione non fosse critica non esiterei a saltargli addosso di nuovo.
-Minseok, Sehun! Siete vivi!- realizza all'improvviso.
-Kyungsoo! Fa' silenzio!- gli intimo appoggiando un indice sulle labbra.
Annuisce freneticamente ed inizia visibilmente ad andare in panico.
Mi percipito di fianco alla finestra per guardare giù, ma Sehun capisce le mie intenzioni e mi blocca.
-Non ci pensare nemmeno. È troppo alto, se non muori minimo ti rompi una gamba, in entrambi i casi è parecchio controproducente.-
-Ma che altro possiamo fare? Kai è morto, io sono solo, e non lascerò che voi due rischiate di nuovo la vita.-
-Vado io.-
Tre paia di occhi si girano stupiti verso il piccolo ragazzo, che si stringe nelle spalle.
-Kyungsoo, non è il momento di scherzare.- lo rimprovero, voltandomi di nuovo.
-Non sto scherzando! D.O può aiutarmi.-
-Il tuo corpo è comunque troppo debole per combattere quei due insieme.-
Il ragazzo contrae la faccia in un'espessione determinata. Prima che io possa fare qualsiasi cosa per fermarlo, si precipita da Sehun e lo scuote per le spalle.
-Fammi arrabbiare.-
-Sehun, non farlo.- lo metto in guardia.
-Hyung, andiamo.- ridacchia lui. –Anche se lo facessi incazzare che cosa potrebbe combinare? Non sarebbe comunque in grado di proteggerci. Non sarebbe in grado di proteggere la persona che ama. È così patetico.-
Mi rendo conto troppo tardi del gioco sporco del mio amico.
I muscoli di Kyungsoo si tendono, poi si rilassano, e noto l'impercettibile dilatarsi della pupilla tipico dei cambi di personalità.
Con un lieve sorriso, D.O si avvia verso l'ingresso della casa.
Mi precipito dietro di lui e arriviamo in sala, ma non c'è nessuno, tutti sembrano essere svaniti.
-Ma che...- esclamo sorpreso, guardandomi intorno.
Sento un rumore provenire dalla cucina. D.O mi precede nella stanza, ma non appena ci mette piede rimane congelato.
La scena che si para davanti a noi è a dir poco raccapricciante.
Mio fratello Jongdae è senza maglietta sul tavolo della cucina, con Alison a cavalcioni sopra i suoi fianchi. Il suo busto è tenuto fermo da della pellicola trasparente avvolta intorno al tavolo e ha le braccia e il petto pieno di ferite aperte e sanguinanti.
La ragazza continua a far scivolare un grosso coltello sulla sua pelle, ridendo compiaciuta ad ogni suo lamento e raccogliendo il sangue con le dita, per poi leccarle.
Si accorge della nostra presenza dopo pochi secondi.
-Oh, Jongin. È bello rivederti. Tuo fratello mi sta molto simpatico, sai?-
Esplode in una risata sguaiata, lasciando cadere indietro la testa.
Poi, senza nessun preavviso, affonda la lama nel braccio destro di Jongdae, che urla disperato.
-Oh, no. Speravo di staccarlo al primo colpo.- commenta imbronciata.
In quel momento D.O si avvicina a lei e la spinge giù dal tavolo, poi cerca di fare il possibile per liberare il ragazzo dalla pellicola.
La testa di Alison ricompare in pochi secondi.
-Brutto bastardo. Ora mi hai proprio fatto incazzare.-
Si lancia oltre il tavolo addosso a D.O e lo scaraventa per terra, puntandogli il coltello alla gola, ma io sono già di fianco a loro e le tiro un calcio sulla mano. Il coltello le vola via e lei rimane interdetta per un attimo.
-Jongin, non ti hanno mai detto che non si picchiano le donne?-
Mi afferra una caviglia e la morde, affondando i piccoli denti nella carne. D.O la prende per i capelli e la lancia dall'altra parte della stanza, poi recupera una padella dalla cucina e le colpisce violentemente la testa.
Mentre Alison giace svenuta e D.O le lega le mani con la pellicola trasparente che lei stessa aveva utilizzato, cerco di aiutare Jongdae ad alzarsi da terra. Ad ogni movimento sibila per il dolore.
Andiamo verso il bagno per recuperare garze e disinfettante. Ma dietro la porta del bagno si nasconde l'ennesima scena raccapricciante.
Chanyeol è seduto sul bordo della vasca, con un sorriso rilassato sul volto.
La vasca è piena fino all'orlo e l'acqua mista a sangue scivola sul pavimento in una chiazza informe.
All'interno del liquido rosso c'è il corpo di mia madre, mentre la sua testa pende dalla mano di Chanyeol.
Lui ci guarda, poi guarda la sua mano, sorride.
-Ops.- ridacchia.
Jongdae urla. D.O si precipita su Chanyeol e gli afferra i capelli, spingendolo con la testa sotto l'acqua finchè il suo corpo non è inerme, senza ossigeno.
Io sono immobile.
Per tutta la vita mia madre è stata sola. Ha dato anima e corpo per crescere me e Jongdae nel migliore dei modi. Anche dopo aver scoperto della mia malattia mi è stata vicina.
E ora... è morta.
Non riesco a crederci.
Le mie ginocchia cedono e ci cado sopra.
Questo incubo avrà mai fine?
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Asylum
أدب الهواة"Il tuo corpo è mio, ma la mente no. Ma non preoccuparti... presto avrò anche quella." È passato quasi un mese da quando mi hanno diagnosticato una forma di schizofrenia dissociativa. - Sento la rabbia crescere nel mio petto. Prima di iniziare la t...