Extra: Waiting

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  P.O.V Baekhyun

Chissà da dove è uscito, un ragazzo così... Perfetto.
Da un giorno all'altro è spuntato sulla strada che faccio per tornare da scuola, non senza farsi notare. O almeno, da me.
Chissà poi come siamo finiti così.
E per così, intendo sul mio letto, con le mie gambe avvinghiate ai suoi fianchi, il respiro corto per i troppi baci e così tante cose da dire che finiamo per non aprire bocca.
Chanyeol, Chanyeol, ho in mente solo lui. Tutti i giorni, quando tornavo da scuola, aspettavo il momento in cui le nostre strade si sarebbero incrociate; poi, oltre alle strade, si sono incrociati gli sguardi, i sorrisi, i saluti, e adesso le nostre dita sono intrecciate, i nostri respiri si incontrano, i nostri corpi si fondono in uno solo.

Mi mordo le labbra, tentando di trattenere i gemiti troppo osceni che altrimenti uscirebbero troppo forti nella mia piccola stanza da letto.
Chanyeol si sta dando da fare con le dita dentro il mio corpo, in preparazione di ciò che avverrà tra poco. Con una mano mi penetra, con l'altra mi accarezza dolcemente il ventre scoperto, il petto, le spalle, regalandomi delle sensazioni meravigliose.
Non è il primo ragazzo con cui sto, ma con gli altri non ho mai provato una simile emozione.
Emetto un mugolio involontario e strizzo gli occhi imbarazzato.

"Rilassati, Baekhyun. Voglio sentire la tua voce." sussurra contro le mie labbra, per poi sfiorarle leggermente con la punta della lingua.

Queste parole danno il colpo di grazia alla mia sanità mentale, così ignoro la ragione e lascio che i miei versi si rovescino fuori dal mio corpo, riempiendo l'aria della camera.
Compiaciuto, Chanyeol infossa il viso contro il mio collo, lo morde, succhia la pelle, lascia i segni del suo passaggio.
Smette di muovere le dita dentro di me e con entrambe le mani mi prende i fianchi, alzandosi a sedere sulle ginocchia.
Mi fa voltare, senza mai interrompere il contatto, lasciando che i suoi polpastrelli accarezzino la mia schiena dolcemente. Mi lascia solo per potersi slacciare e abbassare i jeans e i boxer.
Il mio respiro si fa sempre più pesante.
Una sua mano ricomincia a vagare sul mio corpo, percorrendolo come se avesse un sentiero segnato, premeditato: passa dalla colonna vertebrale al fianco, sul petto, il ventre, la mia erezione insoddisfatta, poi di nuovo sulla schiena e lungo la linea del mio fondoschiena. Torna a giocare con la mia apertura umida, la viola con un dito, poi con due, strappandomi l'ennesimo gemito.
Dopo questa dolce tortura che pare interminabile, si alza sulle ginocchia e posiziona il suo membro contro di me.
Questo è il momento che preferisco: un secondo prima dell'inizio di tutto, poco prima della fusione tra i corpi, c'è quel piccolo momento di calma assoluta. Come quando arriva un uragano, quel momento che precede il primo rombo di tuono, quando tutta l'aria è ferma, silenziosa, in attesa.
Attesa, ecco ciò che preferisco.
Sembra che il tempo sia fermo, sembra che passi un giorno, un anno, un secolo, ma è solo un respiro, un paio di battiti, prima che la danza inizi.
Chanyeol si spinge con forza dentro di me, facendomi quasi urlare.
Dopo un minuto comincia a tentare le prime mosse, ondeggia i fianchi, finché non diventano dei veri e propri colpi, pelle contro pelle che risuona insieme ai miei gemiti e ai suoi sospiri e mugolii.
Tutto questo è così erotico, penso, così eccitante, ma il pensiero viene spazzato via da una potente scossa che mi attraversa il corpo, segno che Chanyeol ha trovato quel mio punto magico.
Lo colpisce ancora e ancora, finché le mie mani non cedono e mi trovo a respirare contro il cuscino, e anche le gambe minacciano di abbandonarmi.
Una mano si stacca dai fianchi e afferra il mio membro pulsante. Bastano pochi scatti di polso e libero il mio seme sulla pancia e sulle lenzuola; tutto il mio corpo è scosso da spasmi, i miei muscoli si contraggono all'inverosimile intorno all'erezione del mio ragazzo, che geme più forte. Si sfila dal mio corpo e si tocca per un paio di secondi, per poi bagnarmi le cosce con il suo sperma.
Le sue braccia mi avvolgono il petto e mi trascinano a sdraiarmi sul materasso, avvolto dal suo calore e circondato dall'odore del sesso e gli echi della nostra passione.

___

Chanyeol è uscito da qualche minuto, doveva andare al lavoro, ha detto. Non mi ha mai detto quale sia, il suo lavoro, ma va bene così.
Butto le lenzuola macchiate in lavatrice, sperando che mia madre non faccia domande, poi torno in camera e mi sdraio sul letto; sono sfinito, come sempre, così mi concedo il dovuto relax e lascio che le palpebre si chiudano lentamente.
Quando sto per entrare tra le braccia di Morfeo, un rumore dal salotto mi fa scattare all'erta. Passano un po' di secondi nel più totale silenzio e sono quasi convinto che fosse la mia immaginazione, ma poi di nuovo, un rumore. Tendo l'orecchio.
Sono dei passi.
C'è qualcuno in casa, qualcuno che non dovrebbe esserci.
Il mio cuore accelera e inizio a guardarmi freneticamente intorno, alla ricerca di un qualche corpo contundente da poter usare per difendermi: punto sulla mia vecchia mazza da baseball, decisamente consona.
Mi affaccio in corridoio e trattengo il fiato, poi una piccola ragazza bionda fa il suo ingresso.
Sembra quasi persa, e per un attimo dimentico che è in casa mia senza permesso.

"Chi sei?" le chiedo, senza riuscire a tenere lo sguardo nei suoi occhi fissi e spalancati.

"Alison." risponde. "Sei Baekhyun?"

"S-sì. Come sei entrata qui?"

"La porta..." alza la mano, dove stringe il pomello della mia porta, che sembra essere stato strappato dal legno, "...era aperta. Così sono entrata."

Le cose non si mettono bene.

"O-ok... potresti c-cortesemente... uscire?"

"Dopo. Prima devo fare una cosa, a Byun Baekhyun."

Cerco di deglutire, ma ho la bocca secca come il deserto del Sahara.

"Non ti preoccupare." mormora divertita, avvicinandosi a me. "È una cosa divertente. Voglio giocare con te. Tu?" Si avvicina sempre di più, ed io sono come immobilizzato.

Mi riprendo ed entro in camera, cerco di chiudere la porta ma la chiave scivola dalle dita. Finalmente ci riesco, poi mi accuccio in un angolino con la mazza così stretta fra le dita che il sangue inizia a defluire.

"Baekhyunnie..." cantilena Alison fuori dalla porta. "Baekhyunnie, apri la porta, voglio giocare."

Bussa ripetutamente sul legno che ci separa.

"Baekhyunnie, vuoi vedere un film? Si chiama Shining. Adesso io spacco la porta. Eccomi, Baekhyun, sono Alison!"

Una lama grande quanto il mio avambraccio trapassa la porta e apre un piccolo varco.

"Dopo questa scena la protagonista muore, Baekhyun?" chiede.

Silenzio.

"TI HO CHIESTO SE LA PROTAGONISTA MUORE, BAEKHYUN!" strilla, affondando il coltello per allargare la breccia.

"No, no, no, no! No, non muore!" urlo.

Le lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance, disperate.

"Beh, peccato, perché tu MORIRAI!"

Inizia a colpire la porta, facendo partire schegge e pezzi di legno per tutta la stanza.
Io urlo, urlo con tutto il fiato che ho in corpo, urlo e piango.
Chanyeol, Chanyeol, dove sei?

"Chanyeol..." chiamo tra i singhiozzi.

La mano minuta della ragazza si intrufola nella stanza e gira la chiave nella serratura. Avrei dovuto toglierla.

"Eccomi, Baekhyun, sto arrivando." ridacchia.

La porta si apre con uno scatto.
Alison mi cerca per un attimo, appena mi vede mi sorride.

"Eccoti qui." sussurra.

Si avventa contro di me. L'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi sadici, pieni di odio.
Il suo coltello mi recide la gola, sento freddo, poi più nulla.

Chanyeol...



Angolo dell'autore

La storia finisce qui, ho aggiornato tutto in un giorno solo dato che su efp era già conclusa. Su quel sito ho ricevuto critiche negative riguardo alla trama troppo incasinata, e in caso qualcuno voglia rivolgermele anche qui: LO SO che non si capisce niente, LO SO che non è una bella trama, so già tutto, perciò se avete letto fino alla fine solo per insultarmi (come hanno fatto su efp) allora, beh, non so cosa dirvi. Per il resto, grazie di aver letto. 
-Lis-

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