Warning

204 16 1
                                    

  Dopo quella giornata infernale ero talmente stanco che la notte dormii come un sasso, senza incubi né sogni.
Adesso è mattina e mi sto vestendo per la colazione con un solo pensiero in testa: capire cosa sta succedendo.

Entro nel refettorio e mi guardo intorno: a destra c'è il tavolo al quale siedono Chanyeol e Alison, mentre nell'angolo a sinistra c'è Kyungsoo, solo. So già che direzione prendere.
Mi incammino, prendo il vassoio, un bicchiere di succo d'arancia e qualche biscotto, poi vado a sedermi.
Appena Kyungsoo mi vede sembra essere improvvisamente attratto dalla fetta di pane masticata che tiene in mano.

-Ciao.- saluto.

Nessuna risposta.

-Capisco che tu non sia uno incline alla conversazione, ma potresti almeno salutare.-

Nessuna risposta.

-Bene, non mi salutare. Ho parecchie domande da farti.-

Nei suoi occhi si sta facendo spazio una sfumatura di terrore. Di cosa può aver paura?
Mi giro e noto che Chanyeol ci sta fissando dall'altra parte della stanza.

-Hai paura di lui?- chiedo.

-Cosa ti ha fatto, Kyungsoo? Dimmelo.-

La sua mano trema di terrore e il cucchiaio che stringe cade a terra tintinnando. Si china sotto il tavolo a raccoglierlo.

-Non posso parlare o mi uccideranno.-

Lo sento a malapena, ma quelle parole arrivano alle mie orecchie attraverso il tavolo e il chiacchiericcio della gente. Rimango congelato.

-Di cosa state parlando di bello?- esclama Chanyeol, spuntando dietro di me.

-Niente. Lui non risponde.-

Mi alzo facendo scattare la sedia all'indietro ed esco dal refettorio.

Uccidere? Cosa significa che se parla lo uccideranno? Cosa nascondono?
Le domande mi ronzano in testa mentre mi lavo prima di andare a lezione. Uscito dalla doccia c'è Sehun che mi aspetta davanti dalla porta.

"Cosa fai, brutto gay? Mi spii?" lo prendo in giro.

-Ti piacerebbe, finocchio. Devo dirti una cosa.-

"Parla."

-Quel ragazzo, Kyungsoo... lui è come te.-

"Come me? Cosa vuol dire?"

-C'è un ragazzo con lui. Minseok, lo conosco.-

"Non sto capendo."

-Siamo uguali... cioè, qui nessuno può vederci, tranne voi due.-

"Come fai a conoscerlo se è un'invenzione della mente di Kyungsoo?"

-E' difficile da spiegare. Io credo... abitavamo vicini. Prima.-

"Prima di cosa?"

-Niente, lascia perdere.-

Scompare. Probabilmente sto delirando, mi faccio domande da solo tramite Sehun e ovviamente non ne so la risposta. Ma Minseok? Dove avrò preso quel nome?
Con la coda dell'occhio scorgo un movimento e vedo un foglietto di carta insinuarsi sotto la porta.
Lo raccolgo e lo leggo:

"Non prendere le medicine. Sono pericolose. Oggi, durante la distribuzione delle pastiglie, vieni sotto l'albero dove sei svenuto. Ci sono delle cose che devi sapere. –KS"

La prima domanda che mi sorge è "potrò fidarmi?". Ma poi penso che se non faccio qualcosa subito finirò per impazzire ancora di più. E non sono così certo di essere al sicuro, in ogni caso.
Così, cinque ore di noiosissime nozioni scientifiche e linguistiche più tardi, arriva l'ora di pranzo.
Mi siedo in un tavolo con altre tre persone che mi ignorano completamente. Di sedermi con Chanyeol e Alison non se ne parla nemmeno, e non voglio impedire l'incontro con Kyungsoo facendo qualche passo falso.
Mangio in silenzio, sparecchio e torno nella mia stanza. Mi siedo sul letto e mi prendo al testa tra le mani.
Voglio solo che tutto questo finisca.
Ora.
La campanella dei medicinali suona e, mentre tutti si dirigono in infermeria, io cammino dalla parte opposta, verso il giardino.
Kyungsoo mi sta aspettando sotto l'albero.

-Kyungsoo.-

-Jongin, lasciami parlare. Non abbiamo molto tempo prima che si accorgano che non siamo in fila con gli altri.-

-Parla.-

-Se resti qui morirai, come è successo a tutti gli altri prima di te. Chanyeol e Alison vogliono ucciderti e dare la colpa a me, di solito li avrei lasciati fare ma stavolta non posso.-

-Di cosa stai parlando?-

-Tu sai come sono morti i miei genitori. Perché Kai e D.O si incontrano in sogno, vuol dire che eravamo insieme quando...-

-Hey, hey, frena. Kai e chi? E soprattutto, come faccio a sapere come sono morti i tuoi genitori?-

-Ascolta, Jongin. Noi non siamo malati, comunichiamo con un altro universo, perché...-

-Kyungsoo?-

Quella voce, ormai così familiare, mi coglie di sorpresa alle spalle.

-State facendo amicizia? Mi fa piacere. Adesso però basta.-

Chanyeol pronuncia questa parole e Alison si avvicina a noi con fare minaccioso. Stavolta è disarmata...
Era disarmata. Ora sta tirando fuori un coltellino dalla tasca della tuta.
Seriamente, siamo in un posto pieno di gente pericolosa! Non dovrebbero darci coltelli nemmeno per tagliare le bistecche.
La cosa che mi preoccupa di più, ora, è che, a differenza dell'ultima volta, Alison non si sta avvicinando a Kyungsoo.
Avanza alzando il coltello in posizione di attacco.
Verso di me.  

AsylumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora