Infilai gli stivali tirandoli fin sopra il ginocchio, la pelle liscia che non faceva rumore al contatto col mio corpo mentre vi passava sopra.
Sistemai la giarrettiera e i coltelli che conteneva, prendendo dal comodino quello che avevo appena usato e ripulendolo su un panno pieno di altre macchie di sangue secco.
Un altro era stato eliminato dalla lista.Che noia dover accettare queste commissioni per poter racimolare un po' di soldi... Se non altro quest'ultimo era stato un ottimo amante, aveva lasciato questa vita con un gran finale.
Mi girai a fissare le corte ciocche bionde scompigliate dell'uomo, i segni lasciati dai miei baci e dalle mie unghie sul collo, sulle braccia e sul petto. Sì, un finale davvero piacevole. Ma ahimè, nulla di personale, avevo bisogno di fondi per continuare la mia strada.Raccolsi da terra il vestito, sistemandone gli strati che sovrapponendosi formavano la coda color panna della gonna, poi agganciai il corsetto nero sotto il seno e posizionai la camicia in modo che il ciondolo che portavo al collo fosse ben visibile.
Mi mossi per cercare il gilet grigio e la giacca piena di toppe, maledicendo il giovane uomo che avevo appena ucciso per la fretta che aveva avuto nello spogliarmi. Mai uno a cui piacesse andare con calma.Trovai i miei ultimi vestiti e recuperai le cinture che usavo per infilarvi le pistole, passandomele dietro alla schiena, poi indossai i guanti di pelle nera con le dita tagliate e il basco, riallineando le piume che lo decoravano.
Uscii dalla stanza scendendo delle grate di ferro, circondata dagli sbuffi di vapore della fabbrica sottostante. Gli ingranaggi ruotavano senza sosta scaldando per attrito l'immenso cuore di ferro ed energia della centrale.
L'uomo che in questo momento stava sdraiato in modo scomposto sul suo letto con una pugnalata nella giugulare e una croce incisa sul cuore era l'ex proprietario di quella mostruosa macchina divora uomini, ma ora il posto di comando era vacante: chissà chi avrebbero trovato per sostituirlo.
Io sarei stata comunque troppo distante perché me ne importasse qualcosa.
Recuperai il mio bastone-spada, che mi era caduto mentre salivamo le scale qualche ora prima, e lo agganciai al bordo di esse per scivolare giù in tutta fretta, volando senza peso e senza pensieri. Una risatina mi scappò dalle labbra mentre pregustavo la visione scintillante della mia ricompensa: una montagna di pezzi d'argento, ingranaggi di prima qualità, pietre preziose e svariati materiali chimici.
Avrei potuto costruire di tutto con quei pezzi. Anche una macchina che mi aiutasse nella mia ricerca.▼
-Adele, mia cara! Sono felice di vederti così presto! Ne deduco che l'incarico sia stato svolto con la massima cura- disse il mio committente non appena mi vide entrare nel retro della sua bottega.
Edward era uno dei peggiori criminali della città di West London, e il caso volle che fosse mio zio. La sua occupazione principale era gestire un laboratorio da cui uscivano gli ultimi ritrovati in materia di assassinio, preparazione di colpi di stato e atti di terrorismo vari. La sua mente geniale era la fonte primaria di sviluppo di nuovi macchinari, come ad esempio le pistole con silenziatore, capaci di eliminare un obiettivo in modo rapido, elegante e silenzioso. Devo ammettere che avevo un debole per le sue invenzioni, e avrei dato un braccio per avere un briciolo della sua genialità. Ma, purtroppo, ero stata dotata di altri doni, quindi i vari banconi da laboratorio, i ganci appesi alle pareti e sopra alle grate da cui usciva il vapore della fornace e le centinaia di scaffalature straripanti di materiali di base per costruire non mi riguardavano.
Edward si riavviò la chioma marrone rossiccio, lasciando intravedere qualche elegante capello bianco. I suoi occhi castani mi osservarono divertiti, lasciando baluginare per un attimo lo sguardo che aveva sempre quando stava per commissionarmi un altro crimine.
Mi indicò la poltrona dietro al tavolino da tè posta di fronte alla sua, mentre con l'altra mano posava la sua tazza e iniziava a riempirne una per me. Mi sedetti notando che c'era una terza sedia al tavolino, e ne rimasi stupita. Edward non invitava ospiti quando ero presente io. Mai. Quegli incontri non finivano mai bene.
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Silver Claws ▼ (Aggiornamenti lenti!)
Bilim KurguIn un futuro post apocalittico segnato da un avanzamento tecnologico senza precedenti che ha causato l'oscuramento del Sole, due giovani, un'assassina senza passato e un viaggiatore dalla vita sconosciuta, sono costretti a intraprendere un viaggio p...