«Che cosa è successo?» chiese Jace aggrottando la fronte.
«I..io..» non sapevo che dire, non riuscivo a parlare e le sue braccia strette attorno al mio corpo mi facevano quasi soffocare.
«Sei ubriaca Cat!» disse in tono lamentoso e rimproverante.
Non penso che sia la persona adatta a rimproverarmi, ma non riesco a ribattere e la paura che quel ragazzo potesse spuntare da un momento all'altro cresceva sempre di più.
«Andiamo via» riuscii a dire staccandomi da lui.
«Cosa è successo Cat?» chiese nuovamente, stringendomi un braccio.«Oh, bambolina alla fine ti ho trovata! È stato inutile scappare» disse una voce che sembrava avvicinarsi sempre più.
Capii immediatamente di chi era e il mio volto cambiò espressione. Jace sembrò accorgersene, così, con un semplice scattò si posiziono di fronte a me, con fare protettivo e per una volta ringraziai Dio per averlo incontrato. Senza di lui ora sarei indifesa, vulnerabile e chissà cosa avrebbe potuto farmi quel ragazzo.«Matt, vattene immediatamente da questa casa» disse Jace in tono apparentemente calmo.
Aveva i pugni serrati e potevo vedere i muscoli della sua schiena irrigidirsi come del resto tutto il suo corpo.
«Oh, andiamo Jace» disse il ragazzo «voglio solo divertirmi un po' con questa bambolina.»
A quelle parole Jace non sembrò tenere la calma, si avventò su di lui prendendolo per il collo della maglia e per qualche secondo pensaii che lo avrebbe menato. Non sapevo cosa provare se "felicità" per il fatto che mi stesse difendendo o terrore per quello che avrebbe potuto fargli.
«Vattene ORA» disse Jace scandendo bene la parola 'ORA'.
Il ragazzo mi diede un'ultima occhiata che mi fece rabbrividire e se ne andò.
Jace si avvicinò a me con passo svelto facendomi girare la testa con i suoi movimenti veloci, per me, quasi impercettibili.
«È un coglione Cat, non ti darà più fastidio.»
Annuii lentamente e il mio corpo, improvvisamente, non rispose più ai miei comandi. Le mie gambe cederono e per poco non caddi a terra.
«Hai bevuto troppo» disse Jace in tono, di nuovo, accusatorio.
«Sto bene» riuscii a dire sbiascicando.
«Non dire cazzate, non ti riesci a tenere nenanche in piedi. Guarda come stai!» alzò la voce.
Mi urtava, cavolo, se mi urtava.
Che vuole che gli dica? Cosa si aspetta?
Avevo bevuto troppo, era vero ma non aveva nessuna voce in capitolo e non poteva rimproverarmi per questo. Senza considerare che è in parte era colpa sua se avevo deciso di bere così tanto e di distruggermi, il tutto per non soffrire pensandolo.. pensandolo con Ashley.«Vieni con me» disse.
Ma non risposi, non avevo le forze per farlo e tanto meno per arrabbiarmi con lui. Lo sentii afferrarmi per un fianco e trascinarmi tra la gente fino ad il piano superiore.
Aprì una porta e mi fece sedere su un letto dicendomi di riposare un po'.
«Vado a cercare Sophie e torno qua, non ti muovere» disse per poi uscire dalla stanza, sbattendo forte la porta, forse, per l'arrabbiatura.
La testa mi girava veramente troppo, non riuscivo a tenere gli occhi aperti, non mi ero mai sentita così male dopo aver bevuto, decisi di togliermi le scarpe e sdraiarmi sul letto sperando che la stanza smettesse di girare e Jace che tornasse con Sophie.Aprii lentamente gli occhi per capire dove mi trovassi e solo dopo qualche istante capii di essere ancora dentro la stanza, presumibilmente, di Jace.
Mi alzai di scatto e cercai il mio cellulare, dal quale non mi staccavo mai, per vedere che ore fossero.4.00 a.m.
Cazzo! Mio padre si arrabbierà tantissimo!
Provai a fare mente locale per ricordare gli eventi di quella sera e quando mi ricordaii dei comportamenti di quel ragazzo pervertito un senso di disgusto si fece strada in me.
Rimisi le scarpe ai piedi e scesi al piano di sotto in fretta, nella speranza di trovare ancora Sophie, ma per mia sfortuna, le uniche due persone che mi ritrovai davanti furono Jace e Ashley.
Lei, come suo solito, stava facendo gli occhioni dolci a Jace, rideva e scherzava toccandosi il corpo mentre le spalline del suo top rosso fuoco, ormai cadute, lasciavano intravedere il suo seno. Jace era preso a guardarla o meglio a guardare il suo petto, ed era evidente che non gli interessava niente di quello che Ashley diceva. Quella scena mi fece provare un gran disgusto, ero allibita e non sapevo cosa fare, interrompere il loro "flirt" o tornare di nuovo in camera e mettermi a piangere.
Optai per la seconda, ma provando a risalire piano le scale feci cadere il mio telefono che rotolando per tutta la rampa finì per terra in mille pezzi. Un po' come il mio cuore.
Gli occhi di Jace e Ashley si spostarono velocemente su di me e quelli di lei sembravano volermi fulminare.
Salii di sopra e una volta entrata nella stanza chiusi velocemente la porta alle mie spalle.
Feci respiri lunghi per non permettere alle mie lacrime di scendere, ma il tutto, inutilmente.
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Mi ricorderò per sempre di te
RomanceCatherine, detta Cat, si trova costretta a vivere a casa del padre con il quale non è mai andata d'accordo . Fortunatamente, suo fratello gemello Alexander è lì con lei, ma anche qualcun'altro entrerà a far parte della sua vita, stravolgendola compl...