Che cazzo ci fa Ashley con mio fratello?
Ora, oltre a fare la cretina con Jace e con la metà dei ragazzi del campus ci sta provando anche con mio fratello, non ci posso credere.. Sta volta non glie lo permetterò, può prendersi tutto quello che vuole ma Alexander no!
«Alex che cazzo ci fa questa poveraccia sotto casa tua?» chiese Ashley con faccia schifata e con il seno ancora in mostra.
Mio fratello rimase sbigottito, almeno quanto me, aveva gli occhi pieni di rabbia, si allontanò da lei ma non disse nulla. In queste situazioni ero sempre io a parlare e fu proprio quello che feci cogliendo l'occasione.
«Sai.. questa poveraccia abita qui se non lo avessi ancora capito» risposi io acida avvicinandomi sempre più verso la porta.
Ero già abbastanza incavolata per Jace speravo veramente che non ci si sarebbe messa pure lei. Sarebbe stata la fine, non mi sarei riuscita a controllare..
«Non può essere tuo fratello, oh andiamo chi vuoi prendere in giro!» disse iniziando a ridacchiare. I miei occhi si riempirono di rabbia molta di più rispetto a quella presente in Alex, che, vedendomi perdere il controllo intervenì.
«Bene, penso che tu te ne debba andare ora» disse lui continuandola a fissare.
«Non finisce qui» rispose lei in tono beffardo. Così con un ultima occhiataccia girò i tacchi e se ne andò.Guardai mio fratello, assottigliando sempre più gli occhi ma senza sbatterli mai, proprio come facevamo da bambini.
«Scusa Cat..» disse infine abbassando lo sguardo.
«Ma che ti è passato per la testa?» chiesi dandogli una piccola pizza dietro la nuca.
Fece gli occhioni dolci e pian piano la mia rabbia sfumò. Soltanto dopo aver oltrepassato la porta di casa riuscii a vedere i suoi occhi rossi.
«Hai fumato Alex?» domandai abbassando la voce il più possibile per non farmi sentire da nessun'altro.
«Si Cat..» bisbigliò lui «Ti chiederei di farne una insieme a me.. ma non so se te...»
«No» risposi bloccandolo, per evitare che finisse la frase.
Era tanto che non fumavo, mi ero ripromessa, dopo l'ultima volta che ci ero finita sotto che ci sarei andata con i piedi di piombo.
«Ok, Cat.. scusa» disse lui fermandosi di fronte la porta della sua camera.
«Ti va comunque di farmi un po compagnia» disse indicando la porta della sua camera.Annuii lentamente e accettai, non avevo voglia di stare da sola, la serata era stata già abbastanza stressante e avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno che mi capisse.
In oltre avevo troppi fatti da assimilare e se fossi restata da sola probabilmente mi sarei logorata il cervello più del necessario e non mi avrebbe fatto bene.
«Mi vuoi raccontare allora?» chiese lui richiamando la mia attenzione.
«Inizia tu Alexander, perché eri con quella?» domandai.
«L'ho vista solo un paio di volte in giro al campus e sta sera mentre tornavo, mi ha fermato nel vialetto, mi è saltata addosso e poi niente.. sei arrivata tu..» disse alzando gli occhi al cielo «Ora mi vuoi dire?»
«È una zoccola» sputai fuori amaramente.
«Allora come si chiama?» mi chiese.
«Chi?» feci finta di nulla ma ovviamente era mio fratello, chi altro mi poteva conoscere e capire meglio di lui?
Mi lanciò un occhiata malefica continuando a leccare la colla della cartina per poi chiuderla. «Ok, ok.. Si chiama Jace» dissi infine.
«Beh raccontami» disse portandosi lo spinello alla bocca.
«Lei se la fa' con tutti compreso lui..»
«Cat ti senti bene?» chiese spalancando gli occhi tanto da farmi preoccupare.
«Si, perchè?» aggrottai la fronte.
«Tieni a questo Jace» affermò lui, sputando fuori un po' di fumo «allora ce l'hai un cuore.»
«Non prendermi in giro cretino!» dissi rubandogli la canna dalle mani.
Iniziai a fumare e passai il resto della notte a parlare con mio fratello, di Jace, di Ashley, di quanto ci mancasse la nostra vecchia casa e la mamma.Il giorno dopo mi svegliai ad un orario improponibile e con un forte mal di testa che però dopo un aspirina e una doccia calda sembrò attenuarsi piano fino a sparire.
Studiai per quasi tutto il pomeriggio, ero rimasta indietro con le lezioni e non potevo permettermelo, così mi rimisi in pari fino a portarmi avanti. A fine giornata ero esausta,non avevo avuto né il tempo né le forze per andare al piano di sotto per cenare.
Tra le ore passate sui libri a studiare e i pensieri che per tutto il pomeriggio avevo provato a scacciare via, non vedevo l'ora di sdraiarmi sul letto e crollare in un sonno profondo. Ma come al solito, il mio pensiero, ogni volta prima di addormentarmi era rivolto a lui.
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Mi ricorderò per sempre di te
RomanceCatherine, detta Cat, si trova costretta a vivere a casa del padre con il quale non è mai andata d'accordo . Fortunatamente, suo fratello gemello Alexander è lì con lei, ma anche qualcun'altro entrerà a far parte della sua vita, stravolgendola compl...