«Puoi dormire in camera mia Cat» disse lui, richiamandomi dai pensieri.
«Ah, ok..» respirai profondamente, anche, un po' preoccupata.
Non volevo dormire in camera sua, tanto meno con lui e mi chiedevo perché con una casa così grande non avrei potuto dormire in una stanza degli ospiti o cose del genere.
«Stai tranquilla» disse lui.
Lo guardai storta e con aria interrogativa.
«Non dormirò con te, tranquilla» disse, con un sorrisetto malizioso al quale non provai a far caso.
«Sono tranquilla. Mi stavo solo chiedendo perché non potessi dormire in una camera degli ospiti, sai con una casa così grande..»
«Sono occupate, mi dispiace ma dovrai accontentarti della mia stanza» disse iniziando a buttare un po' di cuscini del divano per terra. «Detto tra noi, ha il letto più comodo di tutta la casa.»
Ed eccolo di nuovo, quel sorrisetto malizioso e beffardo tanto bello quanto insopportabile.
«Occupate? E da chi?»
«Da persone Catherine? Quando sei ubriaca fai domande proprio stupide»
«Non darmi della stupida!» dissi in tono abbastanza alterato. Lui, in risposta, alzò le mani e scosse la testa.
«Le conosci queste persone? Sono tuoi amici?» continuai.
«Fai troppe domande» sbuffò «Se proprio lo vuoi sapere no.»
«Che vuol dire no?» sgranai gli occhi, speravo che fosse l'alcol a farmi capire male e me lo auguravo altrimenti c'era da preoccuparsi.
«Vuol dire che non sono miei amici.»
«E per quale motivo sono dentro casa tua?» chiesi girandomi su me stessa ispezionando lo spazio circostante.
«Perché mi pagano per poter dormire qui. Prendila come una sorta di Bed&Breakfast» disse lui in tutta naturalezza.
«Jace potrebbero essere persone cattive quelle alle quali permetti di restare qui» indicai le stanze al piano di sopra.
«Chi non è cattivo. Tutti abbiamo un lato oscuro. Svegliati Catherine, il mondo non è tutto rosa e fiori come pensi tu.»
«Pensi che non lo sappia Jace? Io, non sto parlando di cattiveria, sto parlando di persone che potrebbero essere scappate di casa o peggio ancora di prigione, potrebbero essere cattive davvero, potrebbero aver fatto qualcosa di grave o pericoloso e tu le tieni dentro casa tua!»
«Finché mi pagano, non mi interessa molto cosa fanno nella vita.»
«Ma ti senti Jace!?» iniziai ad alzare la voce e ad avere dubbi sul rimanere da lui. «Non condivido affatto questo modo di vivere».
«E nessuno ti obbliga Catherine, ma non puoi cambiare le mie scelte su come andare avanti e tanto meno la mia vita.» disse lui in tono disprezzante.
Avevo i nervi a fior di pelle e meno male che non avremmo dovuto litigare.
Salii le scale entrando nella stanza di Jace in tutta velocità, richiudendomi la porta alle spalle.
Ma che gli passava per la testa? Perché far entrare degli estranei così solo per dei soldi?
Non poteva fare come tutte le persone normali? Trovarsi un lavoro, ad esempio, sarebbe stato più semplice e meno rischioso. Scacciai via quei pensieri e decisi di chiudere la porta chiave per stare più tranquilla e avere la sicurezza che non sarebbe entrato nessuno.
La stanza era grande e le tende blu scuro non permettevano alla luce di penetrare nella stanza, mi andai a sedere sul letto, che ormai avevo l'onore di provare soltanto da ubriaca e mi decisi di spogliare; tolsi le scarpe e sfilai leggermente i pantaloncini facendoli scivolare lungo le gambe.
«Catherine fammi entrare. Apri immediatamente questa porta!»
Capii immediatamente che a Jace, il fatto che mi chiudessi dentro la sua camera, non andasse tanto a genio ma non mi importa molto, non è colpa mia se ho paura degli estranei che tiene dentro casa sua.
«Catherine apri la porta» disse scandendo bene le parole.
Pensandoci e ripensandoci più volte alla fine decisi di aprire leggermente la porta.
Giusto per sentire la sua ramanzina e potergli dare la buonanotte.
Girai la chiave ma non feci in tempo neanche a girare la maniglia che Jace era dentro la stanza ad urlare e con la faccia rossa per la rabbia. Rimasi spiazzata.
Aveva indosso soltanto dei boxer e dal petto completamente nudo potevo vedere chiaramente i suoi tatuaggi e anche alcune cicatrici, abbastanza evidenti anche se piccole, sulle quali mi sorsero parecchie domande.
Non si stava fermo continuava a girare per la stanza ad urlare permettendomi di ammirare ogni singolo centimetro del suo corpo, della sua pelle.
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Mi ricorderò per sempre di te
RomanceCatherine, detta Cat, si trova costretta a vivere a casa del padre con il quale non è mai andata d'accordo . Fortunatamente, suo fratello gemello Alexander è lì con lei, ma anche qualcun'altro entrerà a far parte della sua vita, stravolgendola compl...