«Ti vorrei Catherine.»
A quelle parole il mio cuore perse un battito, poi un'altro ancora, e la terra sembrò mancarmi sotto i piedi.
Vorrei, perché vorrei? Che voleva dire..
«Catherine mi dispiace così tanto» continuò lui.
«A-almeno ora ho capito cosa vuoi..» riuscii a dire con un filo di voce dopo aver ripreso fiato.
«Ti vorrei Cat» sospirò. «Ma non posso..»
«Che vuol dire non puoi?» dissi con voce tremante e con una lacrima che sentii rigare il mio volto.
«Tu..tu Cat..» balbettò lui.
«Io cosa Jace? Io cosa!?»chiesi, o meglio, urlai.
«Non posso farti questo Catherine. Sei così sexy, ma..» disse abbassando gli occhi.
«Se pensi che mi potrai fare più male di così ti sbagli. Ora vattene Jace e non venire più qui.»
«Cat..»
«Vattene» gli dissi scandendo bene la parola e chiudendogli, subito dopo, la porta in faccia.
BASTA CATHERINE ORA BASTA.
Continuavo a ripetermi queste parole passandomi le mani tra i capelli in modo nervoso e con le lacrime che scendevano ancora calde sulle mie guance.
Presi il telefono nervosamente asciugandomi le lacrime con il dorso delle mani e mandai un messaggio ad Alexander:
-Alex dove sei? Ti prego vieni a casa. Ho bisogno di un'abbraccio.
-Arrivo Cat, cinque minuti e sono da te.
E dopo cinque minuti esatti ecco aprire la porta di casa. Mi ritrovai di fronte Alex con una grande busta che aprii di fretta e dentro un cartone, eccola lì, la mia torta preferita.
Non so che fine farei se non ci fosse lui.
Passai tutto il pomeriggio con Alex a parlare e mangiare, infatti, la torta finì in poco tempo.. ancor prima del rientro di mio padre.
Alex mi riuscì a consolare, strappandomi un sorriso e si accerto che mi addormentassi prima del suo ritorno.Passai tutta la settimana tra il campus, la libreria e casa, a fine settimana ero davvero esausta, Sophie non aveva mai smesso di chiamarmi in questi giorni e se non fosse per la mia stanchezza potrei giurare di aver visto più di un paio di volte qualcuno nel giardino, qualcuno che assomigliava parecchio a Jace. Mio fratello e mio padre non si capacitavano di come io facessi a studiare nonostante le mie occhiaie a causa del poco sonno e iniziavo a chiedermelo anche io.
Il telefono squillò di nuovo e per l'ennesima volta il numero di Sophie apparse sullo schermo; rifiutai la chiamata e mi buttai sul divano come era mio solito fare negli ultimi giorni ma poco dopo fui costretta ad alzarmi e andare ad aprire la porta.
«Alex perché non ti porti mai le chiavi?» dissi buttandomi, di nuovo, sul divano.
«Emh..emh..» qualcuno si schiari la voce e quello non era Alex. Mi girai di scatto e vidi Sophie.
«Sophie!» esclamai.
«Sorpresa di vedermi?» chiese lei continuando a tenere le braccia incrociate al petto.
Annuii lentamente.
«Se avessi risposto al cellulare..» disse in maniera da rimproverarmi.
«Si, beh, ecco Sophi.. io..»
«Non fa niente Cat, ora però per farti perdonare vieni con me ok?» chiese lei lasciando che le sue braccia cadessero lungo i suoi fianchi e i suoi lineamenti si addolcissero.
«Non penso sia il caso Sophie» dissi indicandomi con l'indice il pigiama che avevo indosso.
«Saremo solo noi due» disse, per convincermi.
«Sophie..»Insistette così tanto che per me dirgli di no fu impossibile. Misi un pantaloncino di pelle nera una camicetta bianca con le borchie, i miei adorati Dr. Martens e dopo una passata di correttore sulle mie occhiaie ero pronta. La macchina di Sophie sfrecciava tra le vie della città e la musica tenuta ad alto volume per una volta non mi infastidiva, anzi, stava iniziando a piacermi.
«Eccoci arrivate!» esaltò con euforia.
La via piena di persone in fila per entrare mi fece capire che Sophie aveva intenzione proprio di trattarsi bene. La vidi superare la fila trascinandomi dietro di lei e dopo aver parlato con un paio di omoni alti e pelati, quest'ultimi, aprirono la porta per farci entrare e io fui travolta da un'ondata di fumo che aleggiava nella stanza. La musica era forte, alta e le luci rendevano tutto molto suggestivo.
«Metti questi» disse Sophie porgendomi dei braccialetti. «Ora diamoci dentro!»
Al bancone la gente era parecchia ma Sophie sembrava conoscere tutti qui dentro e il ragazzo che stava servendo gli altri lasciò tutto per avvicinarsi a noi. Era biondo, abbastanza alto, occhi scuri e sorriso perfetto, non proprio il mio genere ma lo avrei visto molto bene con Sophie.
«Sophie vedo che sei in ottima compagnia questa sera» disse il biondo squadrandomi. «Cosa vi porto?»
«Il solito» urlò Sophie.
Non mi diede neanche il tempo di rispondere che due shot erano pronti sul bancone.
Uno, due, tre, quattro shot finché non persi il conto. Ero con Sophie a ballare in pista e non stavo pensando ad altro che a divertirmi, per una volta lo stavo facendo e con Sophie la serata sembrava non finire più.
Sophie ballava in modo seducente, io, in altre situazioni mi sarei sentita in imbarazzo ma in questa volta mi lasciai trasportare e la seguii.
Le ore passavano e la musica ormai controllava i miei movimenti, il mio corpo sembrava non fermarsi più e la stanchezza era sparita.«Cat, penso che sia ora di andare» urlò Sophie nel mio orecchio per richiamare la mia attenzione. E in un batter d'occhio ero fuori dal locale con lei proprio di fronte alla macchina.
«Ora come facciamo?» chiesi girandomi a guardare Sophie che sembrava stesse per scoppiare in una risata nervosa.
«A piedi e poi con il taxi, non possiamo guidare così» rispose lei.
Ci guardammo per qualche secondo e con grosse risate ci incamminammo verso la strada principale.Nessun taxi si fermava, erano tutti occupati ed era tardi cazzo, non potevo svegliare mio fratello o peggio ancora mio padre.
Sentii suonare un clacson e rabbrividii alla sola idea.
«Cat, vieni, dai andiamocene» disse Sophie indicandola macchina che si era accostata.
A causa della vista offuscata non riuscii a capire subito di chi fosse ma dopo qualche secondo realizzai.
«Preferisco tornare a piedi!» dissi rivolgendomi a Sophie.
«Cat ti prego fa freddo ed è tardi» rispose lei in tono lamentoso e stanco.
«Sali e falla finita Catherine» disse Jace scendendo dalla macchina.
Il mio sguardo saettava tra gli occhi dolci ed esausti di Sophie e quelli freddi e senza tracce di sentimento di Jace.
Salii in macchina restando muta per tutto il tragitto fino al campus dove lasciammo Sophie. La lasciammo salire incerti in una sua riuscita, ma sembrava che si fosse ripresa e riponevamo ancora un po' di speranza.
Facendo retromarcia e usciti dal campus riprendemmo la strada principale dirigendoci verso casa di Jace. Come di Jace?
Sbiancai e spalancai gli occhi prendendo di nuovo il pieno controllo delle mie facoltà fisiche e mentali.«Jace casa mia è dall'altra parte » gli ricordai in modo 'gentile' per evitare altre sfuriate.
«Lo so dove si trova casa tua Catherine » rispose lui senza lasciar passare nessun'emozione.
«E perché stiamo andando nella direzione opposta? » chiesi spaesata.
L'alcol nel mio corpo rendeva molto più complicato orientarmi.
«Stiamo andando da me Catherine, ti riaccompagnerò a casa domani mattina.»
«Perché non ora Jace!?» chiesi alzando la voce.
«Non mi sembra il caso, non in queste condizioni..» disse lui spegnendo la macchina.
Siamo già arrivati?
Certo devo essere proprio in condizioni pessime, pensai.
«Jace, io voglio andare a casa.»
«Cat, rimani qui. Solo sta notte» disse lui aprendo la porta di casa. «Non farmi preoccupare più per oggi.»
Preoccupare? Lui preoccupato per me? Al massimo, riuscivo a immaginarlo arrabbiato, furioso, deluso con me, tutto, ma non preoccupato.
«Solo questa notte.. ma non dobbiamo litigare ok?» dissi alla fine.
«Ok» rispose lui permettendomi di sorpassarlo per entrare in casa.
Ci sfiorammo con le mani e quel tocco, anche se breve, riaccese il mio corpo con forti brividi e scosse di adrenalina, dovute forse al troppo alcol. Lo volevo così tanto, troppo, non riuscivo più a controllarmi e a sopprimere quello che sentivo e i bisogni che avevo.
Mi devo arrendere.
Ogni volta, ogni singola volta che lo vedo o l'ho accanto mando sempre a puttane, tutti i miei sforzi e le mie convinzioni, penso che sarà così sempre e lo dovrò accettarlo con il tempo.
Devo accettare la realtà e i miei sentimenti per lui.
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Mi ricorderò per sempre di te
RomanceCatherine, detta Cat, si trova costretta a vivere a casa del padre con il quale non è mai andata d'accordo . Fortunatamente, suo fratello gemello Alexander è lì con lei, ma anche qualcun'altro entrerà a far parte della sua vita, stravolgendola compl...