Delitto A Porte Chiuse

Capitolo 4: Una sorpresa inaspettata

Il giorno successivo, l'imputato fu svegliato dalla suoneria del suo cellulare; lasciato acceso sul comodino della camera da letto.
Rispose; all'altro capo del telefono c'era il suo avvocato; con la voce leggermente alterata a causa del sonno.
~ Alfred~ disse.
~ Mi ha contattato il giudice, in vista del processo. È stato deciso che si svolgerà lunedì prossimo; dobbiamo prepararci ad ogni evenienza: Henry è un avvocato dalle abilità straordinarie e  inoltre ha fatto molta esperienza nel corso della sua carriera; perciò dobbiamo fare attenzione~
Con un po' di amarezza, l'imputato mise di nuovo il telefono sul comodino e si alzò per aprire le tende della camera. Il sole splendeva ormai alto nel cielo e il clima era molto migliorato rispetto ai giorni precedenti.
Il signor Rogers si infilò le pantofole, lasciate accanto al letto e ancora una volta, come tutte le mattine, camminò fino alla sala da pranzo, dove solitamente veniva servita la colazione.
Aprì lentamente la porta, che cigolò e quando oltrepassò la soglia, notò che bensì fosse mattina inoltrata e che tutto il personale fosse ormai sveglio, le finestre erano ancora chiuse; oscurate da lunghe tende di seta rossa.
Un po' infastidito disse a voce alta
~Lewis!, perché non hai ancora aperto le finestre della sala?~
L'urlo riecheggiò nella stanza per qualche secondo e poi svanì.
Non ricevendo nessuna risposta, il padrone ritentò; pronuncio le stesse esatte parole che aveva pronunciato qualche momento prima; ma come un dejavu non ricevette risposta. Di sua spontanea volontà cominciò a legare le tende a delle cordicelle che le tenevano attaccate alle pareti. Una, due , tre... sembravano quasi non finire mai.
Era ormai arrivato all'ultima, che sottostava ad un grande arco, quando scorse qualche macchiolina più scura proprio al centro; si fermò per osservarle meglio, ma avendo la vista scarsa non ne trasse nulla di rilevante.
Chiamò così un membro del personale che stava passando e gli chiese di guardare attentamente la tenda; anche lui notò le macchie; ma non riuscì a capire di cosa si trattasse, così si precipitò nello scantinato e prese una piccola scala in ferro, la portò là dove serviva e ci salì.
Mano mano che saliva, dietro le macchie, si faceva spazio una figura; dalle sembianze umane; immobile.
Al poveretto che saliva le scale fu chiesto di aprire la tenda, lui obbedì; per un momento, la luce che si fece avanti dal vetro della finestra gli parve quasi accecante; poi, quando le pupille si adattarono, rischiò quasi di cadere; appeso al collo con una corda, c'era proprio Lewis Matthews. Alfred, che era ancora ad aspettare il risultato dell'ispezione, non capì subito cosa fosse successo, ma il quadro della situazione era ormai chiaro: in casa, c'era un'altra vittima.