Capitolo 7: Il ritorno a casa

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Arrivò nel cortile di casa stremato; alzò lo sguardo da terra e vide che le volanti di polizia, stavano lasciando la sua proprietà. Dietro di loro un'ambulanza, ancora con il motore spento. Poco dopo, due persone in camice varcarono la soglia di casa, spingendo un carrello metallico, coperto da un telo di seta bianca. L'imputato non aveva mai visto questa scena dal vivo; neppure dai film, quindi poté solo supporre che sotto a quel telo ci fosse il corpo senza vita del suo maggiordomo. Un po' più sollevato, aprì la porta di casa, si tolse le scarpe e percorse tutto il corridoio fino alla sala dove aveva rinvenuto il corpo; gli vennero in mente molti ricordi, che però mise da parte subito, senza neanche rifletterci un momento. erano ormai le 11:37 e visto che non era riuscito nemmeno a fare colazione, decise di rimediare: andò in cucina e dalla dispensa prese un pacco di biscotti ed un vasetto di marmellata, prese una tazza e si diresse verso il frigo, dal quale prese un cartone di latte. Si sedette a tavola, intinse il primo biscotto nel latte; ci pose sopra la marmellata  cominciò a masticare. Fece la stessa cosa con altri biscotti, ma poi si dovette fermare; a quel punto rimise in ordine tutto il tavolo e ripose tutto ciò che aveva preso dove doveva andare e si diresse verso il suo studio.
Oltrepassò la porta d'ingresso, la stanza era buia nonostante le persiane lasciassero passare qualche raggio di sole. Si sedette sulla sedia dietro la scrivania in mogano. Alle sue spalle, una grande libreria di colore nero, che dava all'intera stanza un aspetto ancora più cupo. Sull'angolo sinistro della scrivania, vicino ad un portapenne, c'era una foto, sua e di tutti gli altri membri della servitù. Non ci fece molto caso, visto che la vedeva ogni giorno, e si mise a lavorare; il suo non era un vero e proprio lavoro, una volta aiutava soltanto la moglie a gestire la sua galleria d'arte, ma ora che era venuta a mancare, il lavoro spettava tutto a lui.
Aprì uno dei cassetti e ne tirò fuori un foglio sul quale erano scritte tutte le opere che erano state acquistate dalla galleria, prese un altro foglio sul quale erano scritte le opere che in quel momento erano in suo possesso e cominciò a controllare. Non ne mancava nessuna, erano tutte presenti; quindi era possibile eliminare la supposizione del fatto che l'omicidio, fosse soltanto causa di una rapina finita in modo tragico.

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