Capitolo 10: La trattativa

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Dalla porta sbucò, con faccia quasi incredula, a causa della sorpresa il giudice Clifford.
L'accusato si diresse verso di lui, mentre quest'ultimo, dopo solo pochi passi, aveva deciso di fermarsi.
Appena lo raggiunse, i due si scambiarono un'energia stretta di mano, alla quale seguì l'inizio del discorso dell'imputato.
~Salve Vostro Onore~ disse con voce quasi roca
~Volevo informarla riguardo alle indagini che si stanno svolgendo in seguito al mio processo~
*Lo sa vero, che dovrebbe essere il suo avvocato ad informarmi riguardo ai progressi delle indagini*
~Si Vostro Onore, ne sono a conoscenza, ma purtroppo il mio legale era impegnato stamani e quindi è spettato a me il compito di informarla~
*D'accordo, vada pure avanti*
~Allora, ieri, mentre stavo riordinando la documentazione delle proprietà di mia moglie e i moduli per l'eredità, ho trovato una busta, nascosta sotto una pila di fogli; l'ho aperta e all'interno ho trovato una lettera che ha l'aria di essere una mi accia di morte~
*Ce l'ha qui questa lettera di cui parla?*
Alfred, con un movimento fulmineo, tiro fuori dalla tasca destra della giacca una busta di colore bianco
~Eccola qui Vostro Onore~
*Mmmmmmh*
~Sarebbe possibile farla analizzare in laboratorio per vedere se ci sono tracce di DNA?~
*Suppongo che sia possibile farla analizzare, ma non credo che in due giorni la scientifica riesca ad ottenere i risultati che lei vuole vedere*
~Quindi per il processo ?~
*Bisogna vedere come continuare: posticipare di nuovo l'udienza non mi sembrerebbe corretto, ne nei miei confronti, ne in quelli degli avvocati e del pubblico*
~Capisco quel che vuole e mi scusi il comportamento; ma ne lei ne tutte le altre persone che ha nominato sono nella mia situazione, e capisco che non è nel suo rispetto posticipare il processo, ma si rende conto o no che ne vale della mia libertà?~
Un po' scocciato, il giudice gli disse
*Senta, se vuole possiamo fare in questo modo; io rinvio il processo di altri 3 giorni, non uno di più, ma lei, in questo tempo che le rimane dve riuscire ad ottenere la prova della sua innocenza, darla al suo legale che la esporrà durante la prossima udienza;
così le potrebbe andare bene signore?*
Alfred, accettò senza dubitare neanche un secondo, poi si inginocchiò a terra e ringraziò, come se l'altro gli avesse appena salvato la vita.
Il giudice fu sorpreso da questa scena, che gli fece piangere il cuore, così lo fece alzare e lo portò con se, ancora una volta dalla signorina che stava all'interno del gabbiotto vicino all'ingresso; a quel punto disse
*Annabelle, dica a tutti che l'udienza è rinviata a giovedì*
~D'accordo Vostro Onore~
*Grazie mille*
~Non c'è di che, d'altronde questo è il mio lavoro~
Terminato il discorso tra i due, Alfred, ringraziò per un ultima volta entrambi e si diresse verso l'uscita, in direzione di casa.

Delitto A Porte ChiuseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora