eighth

241 25 7
                                    

James era corso da Christine nella speranza che lei sapesse dirgli dove era Steve. Era rimasto seduto per un bel pò di tempo immobile a torturare la mente.
-Guarda che lo hanno portato nella stanza infondo al corridoio- gli disse Christine. Lui si alzò,pronto a vedere il suo Stevie star male e invece no. Entrò nella stanza e lo vide lì,steso con un sorrisetto beffardo che Bucky aveva riconosciuto.
-Sei uno stronzo,come osi scherzare in questo modo- i suoi occhi si riempirono di tutte le lacrime che non aveva versato nell'ora precedente.
-Dovevi ancora pagarla per aver detto che sono rompipalle- rise lui. Il moro gli posò il nuovo arrivato tra le braccia possenti del biondo che sembravano fatte di mozzarella in quel momento.
-Che ne dici? Abbiamo fatto un bel lavoro,no?- lo guardò Steve.
-Uno splendido lavoro...Che mi dici,è stato doloroso come pensavi?- si sedette su una sedia accanto al letto.
-Quando ha deciso che era il momento ho davvero pensato di morire dal dolore,davvero Bucky,nemmeno i proiettili mi hanno fatto così male. Però poi è stato tutto veloce e me lo sono ritrovato tra le braccia- sorrise accarezzando il viso del bambino,poi si rivolse a Melanie -Allora piccola,come lo chiamiamo il fratellino?-. La piccoletta si arrampicò sul lettino e si stendette accanto a Steve.
-Io voglio chiamarlo Peter- gli disse. Si guardarono negli occhi compiaciuti. Di nuovo quello scontro tra gli occhi azzurri come il cielo e quelli del colore dell'oceano.
-È un bellissimo nome,bravissima-. Si abbracciarono tutti e tre,o meglio quattro. Qualcuno bussò alla loro porta e si voltarono a guardare chi fosse poichè era aperta.
-Christine- sorrisero.
-Scusate se vi disturbo,ma ormai faccio un pò parte della famiglia no?-rise. Le dissero subito di entrare e si era portata dietro un ospite. Un tipo alto,composto e vestito in modo strano.
-Lui é Steven,un amico. Spero non vi dispiaccia- si fece rossa in viso.
-É okay,piacere Steven noi siamo Bucky e Steve- il moro gli porse la mano e lui la strinse.
-Mh una mano in metallo...È una buona idea Christ- cominciò lui ma venne fermato dalla donna che preferì finire la sua visita di cortesia ai due ragazzi lì,prima di cominciare un lungo dibattito. Durante il pomeriggio anche gli Avengers andarono a far visita e proposero ai ragazzi di tenere per qualche notte Melanie. Quando l'orario delle visite terminò e tutti tornarono a casa,Steve già dormiva. Bucky si sentiva avvolto dal calore di suo marito e dal buio della stanza. Non sarebbe mai riuscito a dormire,un mal di testa atroce lo aveva colpito e se ne stava buttato sulla sedia mezza rotta. Rimase sveglio e dolorante tutta la notte.

'Till the end of the lineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora