Where? (Capitolo 7)

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Giuse ci porta davanti un locale molto raffinato e, naturalmente, non ero nei panni adatti. Infatti mi sento molto a disagio.

Per tutto il tragitto, io e Sal siamo stati seduti dietro e lui teneva la sua mano sopra la mia ovunque la spostassi. Ma comunque non ci diedi molto peso, perché nella mia mente c'era solo Stefano.

Il mio Stefanino, ora non mi parlerà mai più? Cosa fare per per farmi perdonare? Magari organizzare un viaggio per Firenze ed andarlo a trovare? O semplicemente richiamarlo? Anche se dubito che lui mi risponda...

Questi pensieri mi perseguitarono, e il mio morale crollò del tutto. Questo anno scolastico è iniziato in modo orrendo...

"Allora Sal, Sophie, mettevi comodi perché la reazione che porreste avere potrebbe farvi uscire gli occhi dalle orbite..."

"Sei serio?" chiede Sal indicandosi l'occhio bendanti.

"Oh, scusa...il discorso è stato creato ieri sera...comunque." Sospira. "Il fatto è che Sal, continua a preparare le valigie."

"Cosa? Perché?"

"Ci trasferiamo a Milano!" dice Lulla con la sua vocina dolce.

"Eh?!" esclamo.

"Già, ho trovato lavoro lì e anche due appartamenti molto carini in affitto. Uno per 2 e l'altro per 3. Avrete una coinquilina voi..."

"Giuse, io ho già preso la casa a Padova. Non posso venire da voi."

"No Salvo, puoi. Ho annullato tutto prima che il pagamento l'affitto sarebbe iniziato."

"Oh..." abbassa lo sguardo con un sorrisetto.

"Poi non potevamo lasciarvi in quella scuola." continuò la ragazza seduta difronte a me. "Dopo quello di questa mattina soprattutto..."

"Già, hai ragione Lulla.." accerto le sue parole.

"Quindi, stanotte si parte." conclude mio fratello.

"Bene, non vedo l'ora!" sorrido. Finalmente una nuova vita. Lontano da qui.

"Ma, Giuseppe, mia madre? L'hai avvisata?"

"Tranquillo, papà pensa sempre a tutto!" e gli fa l'occhiolino.

Sorrido, anche se più in modo libero, non felice.

Stefano è sempre e comunque impresso nella mi mente, come lo è stato Sal in questi 3 giorni.

Perché l'ho rifiutato? Perché penso sempre al futuro e non mi godo mai il presente. Lui ha 20 anni, poteva venire da me ogni quanto voleva...ma io ovviamente rispondo sempre senza pensare.

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Sono le 9 di sera, il resto della giornata è passata tranquillamente. Giuse è andato a scuola per 'disiscrivermi' e Sal stava finendo di preparare le valigie a casa sua.

Ho provato a richiamare Stefano ma nessuna risposta. Gli ho inviato persino dei messaggi, inutile anche ciò.

Ma nonostante tutto decido di non mollare. Io lo amo, lui ama me. Non ci lasceremo andare così facilmente, me lo sento.

Finisco di preparare le mie cose intorno all'01 di notte, dato che di fretta non ne ho. Andremo a Milano in macchina.

"Sono pronta!" grido trascinando la valigia giù dalle scale con fatica.

"Finalmente..." sospira mio fratello, stufo di aspettare.

Rido imbarazzata, effettivamente me la sono presa troppo comoda...

"Ludovica?" chiedo non vedendola in salotto.

"L'ho riportata a casa sua, doveva finire di prendere alcune cose." afferma spostandosi da un lato all'altro della stanza freneticamente.

Poso la valigia sotto le scale e mi siedo sul divano.

"Cosa ne sarà di questa casa?"

"Beh, ho trovato un ottimo affare con una famiglia per bene, sono in 3. Questa è una casa per 4. Staranno persino più comodi."

"A te mancherà?" passo svariate volte il dito sulla superficie in pelle del divano, fissandolo.

"Come potrà non mancarmi? Abbiamo passato qui la nostra corta vita con i nostri genitori.."

"Mamma e papà.."

Giuseppe si siede accanto a me e mi abbraccia. "Sorellina vedrai che nella nuova casa ti troverai benissimo con Sal.. e l'altra ragazza."

"Già, la coinquilina sconosciuta."

"Beh, vedi il lato positivo, potrai avere un'altra amica oltre a Lulla."

"Confermo."

Mi sorride. "Ora ci converrà andare. Fra poco arriverà anche la nuova famiglia." si mette in piedi e lo stesso faccio io.

"Anche loro viaggiano di notte?"

"Domani il figlio avrà il suo primo giorno di scuola qui." fa spallucce.

"Oh.. okay." riprendo la valigia allungando il manico.

Giuse prende il cellulare e velocemente lo controlla. "Lulla e Sal ci aspettano."

Annuisco e mi guardo attorno prima di uscire, mi mancherà questa casa: le corse fra me e mio fratello per i litigi, la mamma che ci richiamava sempre, papà che quando tornava a casa dopo una giornata di lavoro ci aspettava sempre sotto l'uscio per un abbraccio..

Al contrario di quello che pensavo, sorrido a quei pensieri. Perché effettivamente sono ricordi belli, non brutti.

Sospiro e chiudo la porta alle mie spalle, poi lascio che il carciofo metta le chiavi sotto lo zerbino. Infine entriamo in macchina.

E che abbia inizio il lungo viaggio verso una nuova vita, con la testa posata sul finestrino e le cuffiette nelle orecchie.


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Scusate se il capitolo è corto, ma ora la storia si inizia ad intensificare e preferisco non aggiungere troppo in un solo capitolo. :3

NOTEEEE BY 4 OF THE MORNING.

//ross;; <3

#FaceTime. - Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora