Sono passate ore dalla telefonata, e ancora non mi rendo conto di ciò che è capitato.
Dopo essere stata svariati minuti sul letto a piangere, corsi giù fra le braccia di mio fratello.
Lui facendo lo stesso lavoro, anche se non con la stessa fama, mi strinse a se tentando di fermare le mie lacrime isteriche, quasi.
Decise di portarmi a fare un giro così chiamai anche Salvatore.
Ora siamo rimasti solo io e Salvo nel parco dato che Giuseppe, purtroppo, aveva da fare con Lulla.
"...e poi mi riattaccò. Sono stati i 5 minuti più belli della mia vita!"
"Già, posso immaginare..." ha lo sguardo perso nel vuoto. Come mai è così giù di morale?
"Tutto okay?"
"No. Non è tutto okay."
"Cosa?...Perché?"
"Devo trasferirmi Sophie, a Padova. Lontano da qui. Lontano da Torino*."
"C-che cosa? Perché?! No!" lo abbraccio. Un abbraccio vero, sincero, stretto. Non come tutti gli abbracci che di solito ci diamo a caso.
"Shh, piccola, andrà tutto bene; essendo maggiorenne verrò a trovarti spesso..."
"N-non puoi lasciarmi sola." sento la mia voce che vibra.
"Mi dispiace, ma abbiamo ancora una settimana insieme. Anzi, ti farò un regalo a sorpresa, vuoi?"
"Spero che la sorpresa sia 'Scherzetto! Resterò qui con te per sempre!'" ridacchio lievemente.
Mi prende il volto fra le mani e fissa le sue iridi nelle mie "Vorrei farlo, davvero."
Ormai non riesco più a trattenere le lacrime, i miei occhi sono lucidissimi e inizio a vedere tutto offuscato. Ma non devo piangere, non posso. Peggiorerei solo la situazione.
Così torno solo fra le sue braccia, al sicuro.
"Non puoi lasciarmi da sola in quella scuola con...con Sascha." pronuncio quel nome con terrore.
"Non ti succederà niente. Io e tuo fratello già stiamo provvedendo a farti cambiare scuola, magari una scuola dove ti troverai meglio, con ragazzi come te."
"Ho paura di lui..."
"Non succederà mai più quello che è successo. Lo sai bene."
"Ho comunque il terrore di quel ragazzo Sal."
"Lo so piccola, lo so..." sospira e mi lascia un bacio fra i capelli "Hai voglia di vedere un film abbracciati sul divano?"
Annuisco. Ho proprio bisogno di essere coccolata.
Ci avviamo verso casa mia mano nella mano, come due bambini.
Saremo soli questa sera. Giuseppe sarebbe rimasto tutto il giorno da Ludovica.
Nel tragitto ricevo una telefonata su FaceTime, ma riattacco. Non sono in vena di scherzi ora.
Anche se il numero non era sconosciuto...magari domani lo richiamo.Una volta arrivati entriamo in casa e mi butto subito sul divano, mentre Salvatore sceglie un film.
"Che ne dici di un film romantico con della pizza? Tanto dobbiamo arrangiarci per questa sera."
"E va bene..." dico con la faccia sul cuscino.
"WWE!" si butta addosso a me e lancio un gridolino di dolore.
"Salvo!" mi giro a pancia in su.
"Eheh..."
"Ma sei scemo?!"
"Non mi rubare le battute!" ride.
"Ma chi ti ruba niente!" mi massaggio la schiena.
"Stronza." prende il telefono e digita il numero della pizzeria.
"Infame."
—
*Torino: Ho scelto questa città perché la amo, so perfettamente che nessuno dei Mates abita a Torino;
BEEEENEH
SCUSATE SE IL CAPITOLO È CORTO, MA CI HO SCRITTO MOLTE COSE CHE MANDERANNO AVANTI LA STORIA.
//Ross;;
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#FaceTime. - Stefano Lepri
Fiksi Penggemar"Lui era il ragazzo per cui avevo perso la testa, mentre il mio migliore amico tentava di tenermi per sempre con sé e il bastardo mi ricattava per un po' di amore." Questa storia tratterà di distanza nei primi capitoli (che sono anche i principali...