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"Vestiti elegante, ti porto in un posto magnifico." Jack piomba in camera mia come un elefante, per poi chiudere la porta per lasciarmi la privacy. Sono leggermente sorpresa, quindi ci metto un po' a realizzare ció che ha detto. Ora il vero dilemma è: che vestito scegliere? Mi piombo davanti all'armadio e apro le ante, osservando attentamente ogni angolo del guardaroba. Dopo un po' di tempo, finalmente, riesco a trovare l'abito adatto: un vestito nero, che arriva poco piú sopra del ginocchio, aderente. Ai piedi dei tacchi neri, alti, ma non troppo. Per coprirmi in caso io senta freddo, porto un cardigan aperto di lana, color marrone.
Appoggio il mio vestiario sul letto, afferro l'intimo e mi chiudo nel bagno, per fare una doccia veloce. Passano circa 15 minuti e io sono fuori dal box, con un accappatoio addosso, l'asciugacapelli nella mano e l'altra che smuove i capelli per farli asciugare piú in fretta.
In seguito mi vesto, e passo al trucco e parrucco: eyeliner, mascara, e una coda alta, che cade disordinata sulle spalle. Infilo i tacchi e metto il cellulare in una pochette. Direi di essere pronta.
Esco dalla camera e scendo in salotto, mio padre guarda il telegiornale in tv e mamma prepara la cena per loro due, in cucina. Appena lei sente il rumore dei miei tacchi sul parquet mi viene in contro, e papà si alza e fa lo stesso. Mia madre mi abbraccia calorosamente e io la stringo a me.
"Sei bellissima, tesoro. Divertiti!" papà, a sua volta, mi circonda con le sue braccia, io ricambio.
"Ecco il tuo principe!" mamma mi sussurra all'orecchio ed io mi giro: Jack ha un paio di skinny neri e una camicia bianca abbottonata. Per dare il tocco finale una semplice cravatta nera. E il suo sorriso.
Appena si trova davanti a me, poggia le sue labbra sulla mia guancia, non coperta da correttori o blush, e mi schiocca un bacio, per poi incorciare la mano con la mia. Saluto i miei con la mano, mentre mi incammino verso la porta. Sarà una serata fantastica.
***
"Jack, è il ristorante piú costoso che io abbia mai visto, come ti è venuto in mente? Non dovevi." mi guardo intorno meravigliata. È lussuosissimo, i lampadari di cristallo, le statue di marmo al termine delle scale che conducono al piano superiore del ristorante. E poi c'è il listino: ho dato un'occhiata di sfuggita, e mi è sembrato di leggere '56,90 $'. Assurdo.
"Abbiamo una prenotazione a nome Gilinsky." sono talmente persa ad osservare il luogo che non mi accorgo che siamo arrivati alla reception.
"Vediamo, Gilinsky..." la donna scorre il dito in fondo all'elenco delle prenotazioni "Oh, siete voi! Seguitemi, vi porto al vostro tavolo."
Facciamo uno slalom in mezzo ai tavoli ai quali stanno cenando ricchi uomini d'affari, i quali ci guardano come se non dovessimo stare qui. In effetti, è strano essere in mezzo a tutta questa ricchezza.
Ci conducono in una sala piú buia rispetto alla principale, e decisamente piú piccola. Il tavolo è per due, una candela al suo centro che rende l'atmosfera piú intima.
"Godetevi la serata, ragazzi!" la signora ci guarda sorridendo e ci fa l'occhiolino, andandosene.
Mi giro verso Jack con la bocca spalancata, mentre lui sorride a trentadue denti.
"Tu sei pazzo." rido.
"Tutto per te." dice e mi bacia passionalmente. Passa poco tempo, almeno credo, e ci dobbiamo staccare a causa di una voce alle nostre spalle.
"Ehm, scusate, ma dovrei prendere le vostre ordinazioni."
Ci giriamo imbarazzati e vediamo un cameriere che sbatte ripetutamente il piede sul pavimento, stretto nella sua divisa. Fa un po' ridere a dir la verità.
Ridacchiamo e ci sediamo ai nostri posti, e dopo poco ordiniamo i nostri piatti, due secondi e due dessert: pollo arrosto con patate al forno e per finire una porzione di tiramisú. Da bere scegliamo del vino rosso, del quale non so il nome, dato che non sono un'intenditrice.Attendiamo in silenzio l'arrivo delle portate, e riempiamo il tempo lanciandoci occhiate timide.
Finalmente arriva il cibo, ed iniziamo a mangiare. Durante la serata parliamo del piú e del meno, fino a quando non finiamo anche l'ultima forchettata di dolce. Decidiamo di aspettare qualcuno che ci venga a consegnare il conto, come ci hanno indicato. Jack si alza e faccio per dirgli di essere piú paziente, ma come se mi avesse letto nel pensiero, mi blocca, e si inginocchia davanti a me, prendendomi le mani nelle sue.
"Sei piombata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno, e cavolo, non faccio altro che ringraziarmi di averti scritto, quel giorno." ridacchia "Anche se mi hai subito risposto acida, io sapevo che saresti stata una parte importante della mia vita, anzi, di me. Posso dire finalmente che sei il mio tutto. Ci conosciamo da nove mesi e ci frequentiamo da tre, e ora non provo piú quell'attrazione che c'era prima. Ti amo. Sí, proprio quello. Non dirmi che sono affrettato perché so esprimere quello che provo. Sei bellissima, sei qualcosa che non riesco a spiegare, come le stelle. Ti amo quando sorridi. Quando scherzi. Quando ridi. Quando mi fai ridere. Quando piangi, anche se non dovresti. E sí, ti amo anche quando mi fai incazzare. Quindi, tutto quello che ti voglio chiedere è... vuoi essere la mia ragazza?"
Sto sorridendo come un ebete, e forse sono anche un po' commossa. Nessuno mi ha mai detto cose del genere.
"SÍ!" quasi urlo, mentre mi butto tra le braccia del mio fidanzato.
"Anche io ti amo." gli soffio nell'orecchio, e lo bacio.
Allo scoccare della mezzanotte, solo per voi. :)
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ℳessenger
Fanfiction'Jack Gilinsky ti ha appena inviato una richiesta di amicizia.' 'Hai accettato la richiesta di amicizia da parte di Jack Gilinsky.' 'Hai un nuovo messaggio da parte di Jack Gilinsky.' Jack Gilinsky: Hey bella :) 29/01/2017 #66 IN FANFICTION