Fourtyseven;

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Leggete alla fine del capitolo.

Cammino verso la scuola insieme a Jack. Oggi ha deciso di accompagnarmi, probabilmente per far vedere a tutti che ho qualcuno che potrebbe spezzare le gambe agli infami che mi bullizzano. Dopo non tanto tempo arrivo davanti al cancello, tra pochi secondi la campanella potrebbe suonare, quindi mi prende per i fianchi e mi bacia. Ammetto che forse ci lasciamo un po' andare. Sento lo sguardo di mezza scuola su di noi, ma non mi importa assolutamente nulla.

Ci stacchiamo, e sorrido imbrazzata. Non ci siamo mai baciati in questo modo.

"Qualunque cosa, chiamami." mi saluta con un bacio sulla guancia, ed io entro nell'edificio.

***

"Ci siamo trovati il fidazatino, eh?" sento Carter dietro di me. Non rispondo e continuo a fare quello che sto facendo, ossia posare i libri nell'armadietto. Chiudo tutto e lo sorpasso, senza degnarlo di uno sguardo.

"Hey! Ti sto parlando!" mi si piazza davanti. Io continuo ad avere uno sguardo vuoto, e lo aggiro, proseguendo verso la classe per la lezione di storia.

"Ma allora mi vuoi ascoltare o no?!" mi prende e mi sbatte contro il muro. Sono terrorizzata, ma tengo lo sguardo basso.

"Non sono cazzi tuoi." borbotto.

"Scusa? Non ho sentito quello che hai detto."

"NON SONO CAZZI TUOI!" urlo, e gli sparo un calcio nelle palle, inizio a correrre per i corridoi. Non so per quale motivo, inizio a ridere. Forse per il coraggio che ho avuto.

"Madison!! Torna subito quì o ti ammazzo!!"

Rido ancora di più. Scappo nel cortile, vedo Jack, ancora lì, su una panchina. Gli vado vicino e inzio a parlare.

"Ho dato un calcio nelle palle a Carter!! Mi sento benissimo!" lo abbraccio.

"Dove cazzo è quel coglione?!" mi scansa e inizia a camminare verso l'entrata, quando dalla porta sbuca Carter.

"Carter?!"

O cazzo.

"Jack, ciao, ora sono occupato, ci sentiamo." l'asiatico cerca di aggirarlo, ma Jack lo ferma prendendolo per le spalle.

"Dimmi, amico. Con chi sei occupato?" lo fulmina con lo sguardo.

"Con una troia di merda."

"E chi è questa troia di merda?"

Carter sposta lo sguardo alle spalle di Jack, e penso proprio che il mio cuore si sia fermato. Ogni volta che mi guarda negli occhi, ho paura che possa succedere qualcosa.

"Ah, quindi lei sarebbe la troia di cui mi parli. Si da il caso che sia la mia ragazza. Mi fidavo di te, Carter. Ora non più."

Vidi Carter fare qualche passo indietro con una mano sul naso. Sanguinava, Jack l'aveva fatto saguinare. È tutta colpa mia.

Tornai dentro la scuola a cercare lo zaino, e non appena lo trovai uscii dall'istituto, per tornare a casa insieme a Jack.

"Da quanto vi conoscevate tu e Carter?"

"Tre anni. Era uno dei miei più grandi amici."

Abbassai lo sguardo.

"È colpa mia." borbottai "se la vostra amicizia è finita così. Se non fossi esistita, tutto questo non sarebbe mai successo."

Il moro si fermó di scatto, e mi prese per il polso.

"Se tu non fossi esistita, io non avrei mai trovato la felicità. Non so come avrei fatto. Da tempo sentivo come di doverti trovare. È per questo che ti ho scritto. E adesso siamo qui. Tu mi rendi felice, io sono qui ad aiutarti e ad amarti. Quindi non dire che tu hai la colpa di tutto."

Posa le sue mani calde sulle alle mie guance, poi fa sparire la distanza che ci divide con un bacio casto. Ne avevo bisogno, ed è come se Jack l'avesse sentito.

Dopo il bacio sento il bisogno di abbracciarlo. Quindi porto le mie braccia attorno alla sua vita, per poi poggiare la guancia contro il suo petto.

"Cazzo, se ti amo." lo sento sussurrare a se stesso. Sorrido senza farmi scoprire. Chiudo gli occhi, beandomi di lui.

Ho deciso che quando Messenger giungerà al termine, faró il suo sequel. Amo questa storia, devo farlo.

Spero che il capitolo vi piaccia, anche se non è uno dei migliori. :)

xx



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