SHE 3

4.

Stiamo preparando le valigie, un nuovo viaggio ci attende. Mi sento stanca a volte tanto che non riesco a tenere la tazza da thè in mano.

Paolo mi fa il piacere, porta anche le mie valigie sulla navetta. Già sa come muoversi.

M'impongo di essere cortese, anche se il mio umore è a terra.

Ha già chiamato un taxi, mi affretto a scendere con l'ascensore e mi preoccupo di non aver lasciato niente in camera.

Noto che tra le tante cose mancano le ciabattine e l' accappatoio. Paolo fa sempre collezione di ciò, ogni volta che facciamo un viaggio. Quando siamo stati a Singapore non credevo ai miei occhi.

Ma ora sono abituata. E le ripongo io in valigia. Ma questa volta mi sono proprio dimenticata.

Lascio alle spalle anche New York e riparto per questa nuova avventura.

Nel Cairo le temperature sono molto diverse. Quì fa gelo. Lì farà molto caldo. Ma non è un problema, compreremo qualcosa lì.

Il taxi è puntuale e Paolo è nella Hall ad attendermi. Mi apre lo sportello e mi siedo. Questa pelle che ricopre i sedili è ghiaccio. Non riesco a stare tranquilla. Mi agito. L'autista gentile ci accende il condizionatore. Ma il finestrino si ricopre con un alone.

Guardo fuori ed è quasi Natale. Chissà se in Egitto sarà lo stesso? Non dico lo stesso freddo, ma almeno il clima natalizio. Questa magia che si crea ogni volta che c'è questa festività. Persone in strada che comprano i regali per i loro cari.

Insomma, adoro il Natale. Ma quest'anno sarà diverso.

Siamo finalmente arrivati all'aeroporto. Abbiamo fatto anche il check-in e ci stiamo imbarcando.

L'aereo è poco affollato. Immaginavo di più. Lui è premuroso con me, ma non riesco a esserlo altrettanto. Per tutto il viaggio non abbiamo pronunciato neanche una parola.

Mi ha dato la mano e mi accarezzava con premura.

Il viaggio però sembra estenuante. Voglio stendermi. Ordino un po' di camomilla. La hostess me lo porta con grande eleganza.

Non vedo l'ora di atterrare. Mancano ancora un paio d'ore.