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Le valigie sono finalmente pronte, abbiamo portato tutto il necessario per andare a Napoli. Già ci aspettano, siamo felici.

Chiamiamo un taxi e ci porta alla stazione. Paolo è premuroso, si preoccupa sempre di portarmi le valigie per non farmi sforzare, il medico mi ha detto che posso fare viaggi, ma non troppo lunghi. Mentre stiamo andando al treno, mi viene voglia di orzata. Ci fermiamo al bar per sorseggiarne  un po'. Da quando ho scoperto che sono incinta, mi vengono voglie strane come, banana col formaggio, oppure insalata con il cavolfiore.

Purtroppo sono cose che non posso mangiare perché possono contenere batteri per il bambino, ma lo mangio lo stesso. Dalla finestra del treno scorgo sempre tante persone, chissà dove sono diretti, dove andranno, cosa faranno, chi incontreranno. Sono l'unica a pormi queste domande? Spero di no, altrimenti sarei una pazza. Comprano sempre molte valigie, tutte di colori diversi, mi chiedo se avranno un significato o sono state comprate solo perché il colore li ha attirati.

Vedo anche una mamma che allatta suo figlio mentre aspetta chissà chi e dove sarà diretta. Possibile che l'origine di tutto sia proprio essere misteriosi?

Il mistero mi ha sempre affascinata. Fare domande a me stessa per timore di farne ad altri, non aver coraggio di seguire nessuno. Solo a Paolo ho avuto il coraggio di seguire. Di seguire le sue orme, di essergli sempre e comunque accanto.

Non sono una persona a cui piace moltissimo tacere, in genere parlo fino a sfinire l'altra persona. Ma ultimamente parlo molto con me stessa, accarezzando la mia pancia, offro tutto l'amore che ho a te che sei dentro di me.

E mentre mi perdo in chiacchere platoniche e senza senso, non mi accorgo che ho chiuso i miei occhi e abbandonato i miei occhiali da sole sul seggiolino accanto a me.

Non li aprirò fin quando Paolo non mi sveglierà perché solo con la dolcezza di un bacio si può percepire l'affermazione di un amore, di un sentimento. Affiorano.ricordi sfocati. Sogno palazzi immensi e giganti, nell'oblio della follia.

Toccare cieli stellati, ma persone reali. Sogno di essere stanca, come se avessi camminato per mille e mille chilometri, senza mai raggiungere una meta, senza mai raggiungere uno scopo.

Poi il buio.

Mi sveglio tra le braccia di Paolo. Con occhi offuscati lo guardo, dicendo
-amore, mi sono addormentata-.

-Si tesoro, sei una bambina serena quando lo fai, non ti avrei mai svegliata se non fossimo arrivati-.

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