Epilogue

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Cinque anni dopo..

"Papino! Voglio Nana!" Una stridula voce lamentosa urla al massimo dei suoi polmoni.

"Nana viene da noi dopo," Luke la zittisce velocemente lasciandole un bacio sulla fronte. "Ora smettila di urlare Delilah, sveglierai tuo fratello sennò."

Delilah sembra scocciata e reagisce arrampicandosi su di me; abbracciandomi la gamba e piangendo rumorosamente.

"P-papino! L'altro papà sta facendo il bullo!" Singhiozza, cercando conforto in me.

Squadro Luke giocosamente che tira su le mani in segno di resa.

Cerco di non sorridere ma non ci riesco. Nel momento stesso in cui guardo i suoi occhi azzurri che ha ereditato da Luke, mi illumino. La prendo tra le mie braccia e la riempio di baci cosa che la fa urlacchiare e scoppiare in risatine.

"Fai la brava bambina e gioca con i tuoi giochi," le dico lasciandole toccare di nuovo il pavimento.

"Okay papino!" Strilla, saltellando verso la sua stanza.

"Finalmente. Ora ti ho tutto per me," sorride Luke abbracciandomi forte.

Lo guardo, l'amore mi riempie il sistema. Non è cambiato tanto da quando l'ho incontrato sette anni fa; è ancora lo stesso adorabile uomo che adoro con tutto il mio cuore.

Non riesco a credere che siamo andati così lontani. Io e Luke ci siamo trasferiti in un'accogliente casa spaziosa. È perfetta per una famiglia di cinque persone. Delilah, la nostra bellissima figlia di sei anni, Noah il nostro meraviglioso figlio di tre anni e ovviamente Milly. Il nostro gatto.

Luke mi bacia piano; le sue labbra non hanno mai perso quel dolce sapore che dà dipendenza. Improvvisamente mi sento come l'adolescente stordito che ero quando ho conosciuto Luke all'inizio.

Continuiamo per un po'. Presto Luke mi tiene fermo al muro e mi riempi di baci su tutta la pelle. Succhia leggermente sul mio collo che è presto coperto da un succhiotto. Gli afferro le spalle e inarco la schiena, avvicinandomi.

Sfortunatamente, prima che possa succedere altro, il nostro campanello suona.

"Ignoralo, possono aspettare." Sussurra Luke con voce roca.

"È probabilmente tua madre. Dai Luke, possiamo finire dopo stasera," mormoro spingendolo via e camminando verso la porta.

Luke si imbroncia ma mi segue lo stesso come un cucciolo smarrito.

"Mammina!" Strilla Luke, spalancando la porta e abbracciando sua mamma stretta.

"Salve, signore e signore Clifford," sorride lei.

Mette in risalto il fatto che Luke abbia cambiato il suo cognome con il mio. La ragione maggiore è perché suo padre l'ha rinnegato dalla sua famiglia. Luke ha preso cambiare il cognome con il mio come un nuovo inizio.

Liz se ne sta lì, sorridendo smagliante. A differenza di suo marito, ha deciso di accettare Luke per quello che è e ogni tanto sgattaiola qui per vedere i bambini.

"Fammi vedere l'anello!" Sorride entusiasta e esamina l'anello sotto la luce del sole.

Prima che riesca a dire un'altra parola Delilah arriva correndo dalla stanza e si butta tra le braccia di Liz. Noah la segue imbarazzato.

"Nana!" Urla stridula.

"Piccola!" Strilla Liz, prendendo Delilah tra le sue braccia fragili.

Milly, il nostro soffice gatto grigio sbuffa quando vede tutto quell'affetto e se ne va annoiato; la sua coda alta in aria.

"Mamma com'è andato il viaggio?" Domanda Luke baciandola sulla guancia.

"Terribile. Rob continuava a chiamare. Stava cercando di capire dove stessi andando." Liz alza gli occhi al cielo giocando con l'anello sul suo dito.

"Cosa hai detto a quello stronzo?" domanda Delilah innocentemente.

Senza farlo apposta, tutte e tre le nostre teste scattano per guardare mia figlia. Luke sembra il maggiormente scioccato.

"Tesoro. Cosa hai appena detto?" chiede Luke, sembra come se non riesca a credere che la sua piccola principessa abbia appena imprecato.

"Il marito di Nana, Rob! Lui è un figlio di puttana pezzo di merda!" Sorride Delilah sembrando contenta di essere al centro dell'attenzione. "Lo dice sempre l'altro papà!"

Lentamente, la testa di Liz e Luke si girano per guardarmi male. Io alzo giocosamente le mani in segno di resa e faccio un passo indietro. Provo a trattenere il sorriso che sta spuntando sulle mie labbra ma fallisco miserabilmente.

"Michael Clifford, non hai veramente insegnato a nostra figlia a imprecare."dice luke
rigidamente, i suoi occhi brillano divertiti.

"E' stato solo un'onesto errore!" sputo fuori per difendermi.

Liz mi da uno schiaffo sulla spalla, un sorriso nascosto dietro al broncio. Frettolosamente prende la mano di Delilah e di Noah e esce fuori di casa. "Li porto fuori a prendere un gelato."

Aspetto affinchè Liz e i bambini vadano via in macchina prima di guardare finalmente Luke.

"Non posso credere che hai corrotto mia figlia a una così giovane età," Luke scuote la testa nascondendo un sorriso.

"Cosa potrà mai farle qualche parolaccia?" lo provoco battendo un dito sul suo petto solido.

"Non voglio la mia piccola bimba che impreca a sei anni. Non voglio che imprechi mai."

"Beh, scusami," rido.

"Una scusa non è sufficiente a farti perdonare," Afferma Luke, con la furbizia che gli brilla negli occhi.

"E allora cosa?"

"Sai come è stata sospesa di nuovo la tua patente?" Mi domanda Luke, avvicinandosi di un passo.

"Non ricordarmelo," ruoto gli occhi.

"beh" Sorride Luke. "Cosa ne pensi che invece di guidare una macchina; mi cavalchi il cazzo?"

Sorrido prendendo il collo della sua maglietta e avvicinandolo. Inalo il suo dolce profumo e premo leggero le mie labbra sulla sua mascella.

"Non posso rifiutare agente acido."

Questa è la vera fine, aimè.
Sono tremendamente dispiaciuta dell'infinito ritardo ma purtroppo sono stata operata di nuovo e ho avuto parecchio da fare e mille altri problemi. Anyway sono troppo felice di essere giunta alla conclusione è spero che la storia vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me tradurla. Detto ciò un bacio e grazie per i voti e le letture.

Per qualsiasi cosa vi ho lasciato i miei contatti dei social qualche capitolo fa, grazie di nuovo❤️

Drive ♢ muke [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora