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Sento risate uscire dalle bocche dei miei colleghi ancora prima di entrare dentro. Percy e Leo ridono ancora più forte quando mi vedono entrare.

"Cosa è successo a voi due?" Gli chiedo ad alta voce mentre attacco il cartellino col mio nome sulla mia semplice maglietta bianca.

"Il tuo fidanzato è passato da queste parti ieri, ti stava cercando." Parcy si sforza di nascondere un grande sorriso. I suoi occhi verde mare si allargano per provocarmi e si porta indietro i suoi lunghi e disordinati capelli neri.

"Non ho un fidanzato," dico, i miei occhi si alzano a scrutare i due ragazzi sorridenti.

"Sei sicuro? Insisteva di volere te e solo te. Ha rifiutato l'aiuto di chiunque altro." Ride Leo, i suoi capelli ricci neri gli ricadono davanti i suoi occhi marroni.

"Com'era fatto?" Chiedo sospettoso.

"Alto, occhi blu, capelli biondi." Lo descrive Percy.

"Ci ha detto di dirti che è l'agente acido. Un nome abbastanza bruttino se me lo chiedi," sbuffa Leo, togliendosi il cappello dalla testa mentre cammina fuori dalla porta per la sua pausa pranzo.

Agente acido? Deve intendere Luke.

Luke è venuto qui?

"Gli abbiamo detto che ci saresti stato domani e lui ha detto che sarebbe tornato. Aspettati che il tuo amato arrivi presto." Sorride Percy, i suoi denti sono bianchi e luminosi.

Presto se ne va, portandosi appresso Leo. Una volta che i due se ne sono andati sorrido e mi giro i pollici.

Non posso credere che Luke sia venuto qui solo per me. Mi mordo l'interno del labbro per cercare di camuffare il sorrisetto ma non posso farci nulla. Le guance cominciano a farmi male per aver sorriso così tanto.

"Perché stai sorridendo così?" Mi chiede Luke dopo essere entrato dalla porta.

È fuori dall'uniforme. Il suo petto è coperto da una maglietta attillata grigia che mostra il suo corpo allenato. Ha anche dei skinny jeans sulle gambe che gli fanno risaltare ancora di più la sua corporatura massiccia.

Se il suo obbiettivo era quello di farmi sbavare e avere un erezione a lavoro, ci è riuscito.

"Perché sì," alzo le spalle mentre Luke cammina verso di me e si appoggia alla cassa facendomi un sorrisetto.

"Allora quali sono i suggerimenti musicali del mitico Michael Clifford quest'oggi?" Chiede Luke curioso, le sue sopracciglia biondo scuro accigliate.

Lo sta facendo apposta ne sono sicuro. Si sta avvicinando così tanto che riesco a sentire la colonia muschiata che ha addosso.
Vuole farmi sciogliere e vedermi morire in una pozzanghera.

"Io, uhm, forse un po' di Blink 182?" Mi mordo il labbro facendo un passo indietro per allontanarmi dallo stronzo dagli occhi azzurri.

"Certo. Come si chiama l'album?" Chiede Luke.

"Blink 182," rispondo.

Esco da dietro la cassa e vado verso lo scaffale. Posso sentire le ginocchia di Luke sbattermi addosso, questo è quando siamo vicini.

"Un album chiamato Blink 182 di una band chiamata Blink 182. Che nome creativo." Ridacchia Luke sarcastico.

Sbuffo quando vedo che l'album è nel punto più in alto dello scaffale, fuori dalla mia portata. Questo album non è mai stato uno dei più venduti quindi lo abbiamo messo qui su.

"Prenderai uno sgabello?" Chiede Luke, i suoi occhi blu seguono i miei in alto in direzione della mensola.

"Sono troppo pigro per camminare fino al magazzino per prendere uno stupido sgabello. Mi arrampicherò." Li rispondo con nonchalance.

"Te ne pentirai," ride Luke pronto a vedermi all'opera.

Sistemo il mio peso su un pezzo di legno sporgente mentre provo a tirarmi su. Funziona tutto abbastanza bene fino al terzo passo in alto. La mensola è tremolante, non può sostenere il peso di un uomo adulto, e collassa quindi sotto il mio peso.

Urlo mentre cado all'indietro. Chiudo gli occhi aspettando l'impatto ma non lo sento arrivare. Invece, sento braccia forti prendermi al volo. Un braccio sotto la parte alta della mia schiena e l'altra da qualche parte sotto le mie gambe. Sento il mio corpo poggiarsi contro un petto solido.

Apro un solo occhio e vedo Luke fissarmi preoccupato. "Ti avevo detto che il tuo piano avrebbe fallito." Ridacchia Luke.

Mi poggia gentilmente a terra. Sto sperando che fallisca nel notare la sfumatura rosso fuoco sulle mie guance.

"Grazie per, uhm, avermi preso." Sorrido strano, nascondendo le mani nelle tasche.

"Non ti avrei fatto cadere per nulla al mondo," ridacchia Luke. (An/ in inglese cadere è fall e innamorarsi si dice fall in love)

Il suo stupido commento mi fa arrossire ancora di più cosi mi giro nella speranza che non lo noti.

"Quindi prenderai lo sgabello ora?" Chiede Luke mentre si tira su i pantaloni attillati.

"Sì," annuisco, tasto le tasche per cercare le chiavi del magazzino. Mi acciglio quando non le sento. "Mi rimangio quello che ho detto, non posso. Percy deve essersi dimenticato di darmi le chiavi prima di andarsene."

"Percy? Chi è Percy?" Luke risponde infastidito, mettendo le mani sui fianchi.

"Collega." Rispondo fermo.
"Ma questo non ha importanza adesso. Quello che è importante al momento è come diavolo tiriamo giù l'album da lì?"

Luke esita prima di parlare. "Forse potrei tirarti su?"

"Come scusa?" Mi acciglio, insicuro di aver sentito bene.

"Posso alzarti così da poterlo prendere. In più sei veramente leggero e mi sta bene prenderti in braccio," spiega Luke, sembrando abbastanza imbarazzato.

"Se a te sta bene, si può fare." Scrollò le spalle, cercando di sembrare calmo.

In realtà sto trattenendomi dal urlare al massimo dei miei polmoni.

Luke viene in avanti e poggia le sue larghe mani sulla mia vita. Le lascia lì per un momento ma poi le sue braccia mi circondano la vita e mi tira su.

Per un momento sono troppo scioccato da prendere l'album.
La mano di Luke è appena sopra il mio pene. Esco dalla trance e prendo l'album assicurandomi sia la versione deluxe.

"Ora puoi farmi scendere." Dico, mordendomi il labbro.

Luke abbassa il mio corpo e mi mette giù sul pavimento. Le sue braccia sono ancora intorno al mio corpo nonostante mi trovi su una superficie solida.

Mi schiarisco la gola imbarazzato e questo sembra riportarlo alla realtà. Ritrae le sue braccia e fa un passo indietro, un caldo rossore gli risale dal collo.

Gli passo il codice a barre e prendo i suoi soldi.

" Tieni il resto. Come mancia." Luke si guarda i pollici.

"Grazie," gli sorrido.

Porgo la busta a Luke con il suo album all'interno e la prende delicatamente. Se ne sta qui in piedi con i gomiti poggiati alla cassa. Sembra come voglia dire qualcosa ma ne sia troppo spaventato.

Passa qualche minuto e lui è ancora qui in piedi.

"Rimarrai qui davanti a fissarmi?" Chiedo alzando un sopracciglio per sembrare strafottente.

"No-no. È solo. Volevo dirti che . . . Tu-sei-molto-bello-ciao!" Luke dice velocemente la fine della frase, facendola sembrare una sola parola.

La sua intera faccia diventa rosso pomodoro e corre fuori dal negozio così veloce che giuro abbia lasciato una scia di polvere dietro di lui.

Che strano --carino-- ragazzo.

Che giorno della settimana volete aggiorni ?

Drive ♢ muke [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora