Chapter 18; Who's saving who?

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"Hey Zayn, sei ancora in ospedale?"
"Sì, sono qui anche sua madre e sua sorella."
"E' cosciente?"
"Bella, cos'è successo? Dove cazzo
sei andata? Si è svegliato qualche
ora fa, e non dice una parola da quando gli ho fatto sapere che non sei qui."
"E' arrabbiato?"
"Non lo so. I suoi occhi sono vuoti, è indifferente."
"Dovrei venire?"
"Noooo, dici?"
"Vaffanculo. Sarò lì fra 30 minuti."
Attaccai e continuai a camminare
verso l'ospedale. Non potevo credere di averlo lasciato solo, morente.
Il mio bellissimo angelo, il mio dolce protettore. Probabilmente ora mi avrebbe odiato. Avrei dovuto combattere più
duramente. Non avrei dovuto lasciare che Jack mi si avvicinasse. Zayn sarebbe dovuto essere più veloce.
Tutto sarebbe dovuto andare diversamente.
Niente dovrebbe essere così.
Non dovrei provare dolore in questo momento.
Harry non dovrebbe essere all'ospedale.
Zayn non dovrebbe confortare la famiglia del suo migliore amico, dicendogli che andrà tutto bene anche se non sa per certo che sarà così. La sua famiglia non dovrebbe passare tutto questo.
Non dovrebbero conoscermi in questo modo.
Non avrei dovuto incontrare Harry. Non sarei dovuta trasferirmi da Londra.
Mio padre non avrebbe dovuto prendersi la colpa del reato del suo amico.
Mia madre non dovrebbe comportarsi in modo così strano quando parlo di papà.
Non dovrei pentirmi di ogni singolo momento da quando sono qui. Non dovrei pentirmi
di non essere diventata la puttana
della scuola, come avrebbero voluto gli altri ragazzi.
Harry. Avevo bisogno di lui. In quel momento. Avevo bisogno di lui...

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"Isabella?" sentii due mani che stringevano la mia, che venne baciata dolcemente.
"Sei sveglia, piccola?"
La voce rauca di Harry mi fece venire i brividi lungo la schiena e aprii lentamente gli occhi.
Girai leggermente il capo verso destra, dove proveniva la voce, e vidi due occhi preoccupati, di colore verde.
Esaminai la stanza. Era tutto bianco, e c'era una grossa macchina alla mia
sinistra. C'era qualche sedia vicino
al muro, e Harry era seduto su una di esse.
Ero in un ospedale. "Isabella? Mi senti?"
La preoccupazione nella voce di Harry mi sciolse il cuore, e mi girai di nuovo per guardarlo. Sorrisi e annuii lentamente.
Un sospiro di sollievo uscì dalla sua bocca e baciò di nuovo la mia mano.
Studiai il suo viso, vedendo chiaramente i lividi. Una delle sue mani lasciò la mia per scansare una ciocca di capelli
dalla mia faccia. Accarezzò dolcemente la mia guancia e poi fu lui a studiare la mia espressione.
Mi faceva male la testa e provavo dolore in tutto il corpo. Non ricordavo niente, però. Solo che Jack mi portò a casa sua.
"Harry, come sono arrivata qui?"
sussurrai. I suoi occhi divennerò
più scuri e il suo corpo si riempì
di tensione. "Ti ha portato via con lui.
Ho sentito la sua voce, ma non riuscivo ad alzarmi. Volevo proteggerti."
Afferrò le coperte del letto e strinse la mascella, mentre la rabbia riempiva il suo corpo.
"Ma non ci sono riuscito.
La tua voce è scomparsa. Sapevo che ti avrebbe fatto del male. Alcune persone hanno cominciato a toccarmi, e questo è tutto ciò che ricordo fino a quando mi sono svegliato. Non eri qui.
Zayn ha detto che non c'eri più quando è arrivato a soccorrermi, ma io so dov'eri. Ho strappato tutto ciò che mi avevano attaccato e sono corso via da qui.
Sapevo che avevi bisogno di me.
Sono entrato in macchina e ho guidato il più veloce possibile fino a casa sua, che non è molto lontana dalla tua, avrai notato. Ho sfondato la porta e ti ho sentita urlare dal piano di sopra.
Seguendo il tuo pianto e le sue urla, ho sfondato anche la porta della sua cameretta. L'ho aggredito e l'ho steso. L'avrei ucciso se non mi avessi fermato.
Sei troppo buona, Isabella. E poi quando stavamo per andarcene, ti ha infilzata."
I suoi occhi oscuri mi stavano bruciando mentre mi diceva tutto.
Poi cominciai ad avere dei flashback.
Mi strappò le mutande e si sbottonò i pantaloni, facendo uscire il suo coso.
Urlai mentre si sedeva di nuovo su di me, mettendosi in posizione per entrare dentro di me.
Piansi e lo pregai di fermarsi.
Lui mi urlava contro, dicendomi di  fare silenzio e smetterla di oppormi.
All'improvviso scomparve e sentii
una voce familiare urlargli contro.
Harry.
Mi misi le mutande e i pantaloni
e tutto ciò che potevo fare ormai
con quella maglietta era legarmela
in vita. Guardai Harry che aveva usato Jack come sacco da boxe personale.
Camminai da Harry, mettendogli una mano sulla spalla. Lui si girò verso di me, con la rabbia che gli bolliva in corpo, un po' di saliva che gocciolava dalla bocca,
gli occhi scuri come la notte e tremante.
"Va tutto bene ora, mi hai salvata."
I suoi occhi si addolcirono leggermente e si alzò. Ci incamminammo verso la porta,
ma sentimmo Jack alzarsi. Ci girammo entrambi per guardarlo, e Harry si girò velocemente verso di me per dirmi di andare a casa, ma vidi Jack correre verso di lui con un coltello in mano, e mi misi davanti ad Harry.
"Almeno ho fatto la cosa giusta."
dissi, sorridendogli. La sua faccia
si rilassò mentre guardava il mio sorriso, ma tornò presto alla sua espressione arrabbiata. "Saresti potuta morire.
Sarebbe stata colpa mia."
"Harry..." sussurrai, tenendogli la mano.
"Stiamo bene." mi avvicinai per baciarlo sulla guancia, ma me ne pentii subito.
Feci uscire un qualche tipo di lamento e Harry rapidamente mi sdraiò sul letto di nuovo. Mi baciò sulla fronte, e poi sulle labbra. Un lungo, dolce, bellissimo bacio che accese milioni di fuochi d'artificio nel mio corpo.
Si allontanò lentamente e mi guardò negli occhi. "Spero che tu sappia cosa mi stai facendo, Isabella."disse, portandomi la mano al suo cuore che batteva fortissimo. Mi sentii di
svenire, perché era la cosa più
dolce di sempre. Sentii le guance
bruciarmi mentre arrossivo, facendomi pensare a quanto stupida dovevo sembrare.
Lui era abituato a donne determinate, non qualche piccola bambina insicura.
Mi nascosi il viso con le mani, sospirando.
"Perché nascondi il viso?"
Disse, togliendomi le mani dal volto.
"Sei così bella, e quando arrossisci
diventi ancora più carina." gemetti giocosamente, perché le guance mi  si stavano scaldando un'altra volta.
Una risata di gusto scappò dalle sue labbra e baciò le mie mani.
La porta si aprì, ed entrò un dottore.
Harry si sedette
sulla sua sedia, lasciandomi parlare parlare con l'uomo.

I'm in love with a killer[h.s] (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora