"Finalmente!" esclamai quando sentii suonare la campanella. Il pranzo era finalmente finito e potevo continuare il mio disegno. Sentii Harry ridere vicino a me e con la coda dell'occhio lo vidi scuotere la testa.
"Come fai ad essere felice? Il pranzo è finito." Niall si lamentava dietro di me. Gli risi in faccia e punzecchiai Harry nel fianco. "Tre, due, uno, via!" dissi, scappando via da lui. Sentii la sua risata echeggiare nei corridoi. Non era necessario guardarsi alle spalle per capire che mi stava inseguendo. Mi abbassai per non farmi vedere da Harry e continuai a correre verso la classe di arte. Mi muovevo in mezzo a un gruppo di persone ed ero proprio in mezzo a loro, guardando Harry che mi passava davanti. Risi, chiesi scusa agli altri studenti e inseguii Harry. Si fermò qualche metro prima della porta della classe, quando vide che non era ancora stata aperta. Corsi ancora più veloce e gli saltai sulla schiena. "Ti ho preso!" dissi, stringendo le braccia sulla sua gola. Lui rise e si piegò in avanti. Si piegò così tanto che mi fece scivolare in avanti. Mi afferrò prima che toccassi per terra e poi mi tenne in braccio come si fa con le spose.
"No, IO ti ho preso." disse con aria soddisfatta. Affondai il viso nel suo collo e lo baciai delicatamente. Un sottile sospiro scappò alla bocca di Harry e si girò per baciarmi la fronte. Sentii qualche "Aw" intorno a noi e risi tra me e me. "Beh, gentile signore, se mi lasciasse andare ora le sarei estremamente grata." dissi con un tono estremamente snob, facendo ridere Harry. Adoravo la sua risata, mi faceva sciogliere il cuore. Mi lasciò andare piano piano, guardandomi negli occhi. I suoi erano scintillanti. Si vedevano benissimo le sue fossette e sarei morta per il suo sorriso. Strinsi le braccia attorno al suo collo, e guardai le sue labbra per un secondo, e poi di nuovo i suoi occhi. Si abbassò, strofinando le sue labbra sulle mie e poi baciandomi. L'elettricità scorreva attraverso il mio corpo mentre le nostre labbra si muovevano perfettamente all'unisono, come se fossero fatte l'una per l'altra.
"Ugh, dovete essere per forza così carini voi due?" Sentii Perrie lamentarsi dietro di noi. Harry e io sorridemmo, interrompendo il bacio.
"Mi dispiace. Proveremo ad essere più disgustosi." scherzai, stringendo le braccia attorno ad Harry.
"Fino ad ora non ci siete riusciti." disse Perrie mentre Harry mi stringeva. Il nostro insegnante si precipitò per il corridoio, scusandosi per il ritardo. Aprì la porta della classe ed entrammo tutti, tornando ai nostri disegni. Presi la matita di cui avevo bisogno e mi persi di nuovo nel mio mondo.
Fissai il mio disegno terminato. Era uscito proprio come pianificato, anche un po' meglio di quanto mi aspettassi. Estremamente soddisfatta, tolsi la carta dal cavalletto e andai dal mio insegnante. Lo consegnai e mi guardò sorridendo. "Signorina Summers, ha ancora 10 minuti." disse.
"E' finito." affermai, tornando alla mia sedia.
Decisi di sgattaiolare dietro Harry e vidi che stava disegnando una ragazza bellissima, sdraiata in un prato con un vestito estivo carinissimo. Il disegno era sorprendentemente ben fatto, e stava prestando molta attenzione ai dettagli. "E' molto bello, Harry." sussurrai, baciandogli la spalla. Si girò un secondo per guardarmi, poi tornò al disegno. Aveva un sorriso stampato sulle labbra e i suoi occhi erano fissi sull'opera.
"Non vedo l'ora che arrivi l'estate." disse mentre stringeva il braccio intorno a me e mi avvicinava a lui.
"Perché?" gli chiesi, ma appena mi scappò dalla bocca quella breve parola capii il perché. La ragazza del dipinto ero io. Mi fece anche gli occhi che sembravano come nelle foto in bianco e nero. Lo guardai e sospirò leggermente.
"Vederti ogni giorno in un vestito come questo o con una t-shirt e i pantaloncini, facendo barbeque e feste in spiaggia con amici e famiglie." La sua mente era da tutt'altra parte in quel momento. Sembrava perso in un sogno, e io non avevo assolutamente intenzione di svegliarlo. Sembrava felice. Guardai di nuovo il suo disegno, e notai che aveva accentuato molto il mio corpo.
"Sei così bella, Isabella." mi sussurrò nell'orecchio, facendomi venire la pelle d'oca. Rise leggermente e mi baciò la fronte.
"Va bene ragazzi, consegnate i vostri disegni." disse il nostro insegnante, interrompendo il nostro momento. Maledetto. Harry rimosse con cautela il disegno dal telaio, come gli altri studenti, e andò alla cattedra. Erano messi tutti in fila, aspettando di consegnare mentre il professore li guardava tutti. Quando Harry gli diede il suo disegno l'insegnante lo fissò shockato anche prima di vedere cosa aveva dipinto. "Sta effettivamente consegnando qualcosa, signor Styles." rise. Harry lo guardò con aria di sfida e si voltò verso di me per un istante.
"Penso che possa rimanere sorpreso da quello che so fare." e tornò da me, stringendomi. Appoggiai la testa sul suo petto, e mi sentii sicura. L'insegnante guardò il dipinto di Harry e gli si spalancarono gli occhi. Alzò i lavori di tutti gli altri per arrivare al mio, in fondo, e li osservò uno accanto all'altro.
"Non ha nemmeno copiato!" disse, rischiando di strozzarsi. L'intera classe si mise a ridere e tenne il lavoro di Harry per farlo vedere a tutti. Tutti bisbigliavano e ci fissavano.
"SONO COSì CARINI, CAZZO!" sentii strillare Louis. Ci girammo tutti verso di lui e lo fissammo prima di scoppiare a ridere. "Non è divertente, è un fatto." brontolò, guardando per terra mentre si grattava il collo. "Si offende se lo appendo al muro, signor Styles?" Harry scosse la testa, sorridendo all'insegnante. Arrossii, sapendo che tutta la scuola avrebbe visto quel disegno. "Anche il suo, signorina Jennings?" annuii, sorridendo timidamente. Mise il mio dipinto sul muro vicino a quello di Harry. Tutti rimasero a bocca aperta quando il professore si spostò per farlo vedere a tutti.
Il disegno raffigurava me, Harry e Jack. Harry mi stringeva forte, e Jack era sdraiato per terra, coperto dal sangue. Anche Harry e io eravamo coperti di sangue, ma non del nostro. Avevo del sangue sulla pelle e sui vestiti perché avevo toccato le mani di Harry, che avevano combattuto Jack. Eravamo circondati dall'oscurità, ma Harry era la luce principale del disegno. Sorrisi fiera guardando il mio disegno, sapendo che non era uno qualsiasi. Era una memoria orribile, ma allo stesso tempo bellissima. Guardai Harry che stava ancora osservando il disegno. Sentii gente dire che era bellissimo, ma volevo solo l'opinione di Harry.
"Ti piace?" gli chiesi, impaziente di sapere la sua risposta. Non mostrava alcuna reazione. Lo fissava e basta, mentre gli si scurivano gli occhi. "Harry?" sussurrai, accarezzandogli il braccio. Come uscito da una trance, i suoi occhi si illuminarono di nuovo e mi guardò. "E' un dipinto potente. Bel lavoro, Isabella." sorrise e mi baciò la fronte.
"Non ti piace." sospirai, sentendo la delusione che si prendeva controllo delle mie emozioni.
"Non ho detto questo. Se non sapessi di cosa tratta il disegno, forse mi sarebbe piaciuto di più, ma mi porta alla mente brutti ricordi." disse, guardandolo di nuovo.
"Penso che sia una memoria abbastanza bella. Ci siamo salvati la vita l'uno all'altro, e alla fine hai vinto tu. E' di questo che parla il dipinto." affermai, liberandomi dal suo abbraccio. "Vorrei che trovassi anche i lati positivi delle brutte situazioni qualche volta, Harry."Non era bravo in questo. Se pensava a qualcosa di negativo, non riusciva mai a trovarci niente di buono. Tornai alla mia sedia, presi la mia roba e mi preparai per uscire dalla classe. Harry si sedette vicino a me, come se avesse paura che io scappassi da lui. Mi fissava costantemente, cercando lo sguardo che non gli concedevo. "E' tutto per oggi, ci vediamo la settimana prossima." disse l'insegnante e tutti uscirono dalla classe.
Camminai per il corridoio e arrivai al mio armadietto con Harry che mi seguiva come un'ombra. Non diceva una parola, ma mi restava vicino. Quella era una delle cose che mi piacevano veramente di lui. Sapeva che quando ero arrabbiata per qualcosa che aveva detto o fatto, non volevo parlarne subito dopo. Sapeva che non avrei accettato le sue scuse fino a poco dopo, quando la frustrazione sarebbe sparita.
"Hai fame?" mi chiese Harry. Sentii il suo sguardo fissarmi, anche se ero girata.
"Un po', sì." risposi brevemente, riordinando i libri nell'armadietto. "Ma vorrei andare a casa." dissi, sapendo che Harry mi avrebbe invitata a mangiare con lui. Mi resi conto di come nessuno stesse dicendo una parola intorno a noi. Cioè, persino Louis stava zitto. Sapevano che Harry sarebbe diventato frustrato e geloso se avessi parlato con loro più felicemente di come parlavo con lui. Feci un bel respiro, e mi girai verso Harry. "Mi puoi accompagnare a casa?" chiesi, passandomi la mano tra i capelli.
"Certo, amore." disse, mettendomi delicatamente la mano sulla schiena. Un'abitudine bellissima, che mi guidava quando non sapevo dove andare. Pensereste che non mi serviva in quel momento, visto che stavamo andando semplicemente al parcheggio scolastico, ma scordavo sempre dove parcheggiava la macchina. Sentii la sua mano sparire lentamente dalla schiena e lo guardai. Fissava per terra, aveva le mani in tasca e sembrava a disagio. Continuai a camminare, sapendo che stava solo cercando di farmi sentire meglio. Appena uscimmo da scuola mi sentii minacciata. Come se tutti e tutto mi volessero fare del male. Di solito Harry mi stringeva, baciandomi, assicurandosi che mi sentissi al sicuro vicino a lui, ma non quella volta. Mi fermai e si fermò anche lui di conseguenza. Si girò e mi fissò confuso.
"Non ti ho proibito di toccarmi, Harry." dissi. Volevo il suo braccio forte intorno a me. Scrollò le spalle e diede un calcio a un sasso sul marciapiede. "Non mi sento al sicuro in questo momento. Puoi mettere il braccio sulla mia spalla?" gli chiesi, anche se sapevo che non era necessario. Tutto quello che dovevo fare era guardarlo preoccupata e avrebbe capito, ma non volevo che pensasse che lo davo per scontato. Ero così grata che ci fosse lui a proteggermi, non era solo qualcuno che usavo. Mi guardò mentre toglieva la mano dalla tasca, e tese il braccio. Mi avvicinai di qualche passo e strinse il braccio attorno a me. Cominciammo a camminare di nuovo, e non potevo fare a meno di sentirmi osservata. Anche Harry sembrava un po' paranoico, si girava a guardare da tutte le parti."Harry?" sentii chiamare una voce stridula che mi pareva familiare. Oh santo Dio. Harry sospirò e si girò, vedendo l'ex di Jack.
"Che c'è ora, Norah?" la fissò con uno sguardo freddissimo e sentii i suoi muscoli tendersi. Mi avvicinò a lui, rassicurandomi che c'era lui con me. Sembrava stupido da dire, ma era una bella sensazione, sapere che non mi avrebbe semplicemente lasciato lì.
"Volevo solo sapere il risultato di Bella." disse, spostando lo sguardo da Harry a me. Harry si girò verso di me e sentii il cuore palpitare molto più velocemente di quanto doveva. Sapevo che non c'era nessun problema, perché non ero incinta, ma ero comunque in ansia.
"Che risultato?" chiese Harry, che mi stava ancora fissando.
"Sai, il risultato del test di gravidanza!" disse Norah. Guardai Louis spaventata.
"Scusaci ma ce ne stiamo andando. Ciao." disse Louis, girando sia me che Harry e spingendoci via. La breve camminata verso l'auto di Harry sembrava durare all'infinito, e quando Harry finalmente la raggiunse non aprì lo sportello al posto mio come faceva di solito. Entrò e basta. Louis e il resto del gruppo mi abbracciarono prima di andare alle loro macchine. Entrai in quella di Harry mentre accendeva il motore. Sorprendentemente, non uscì dal parcheggio come un razzo. Guidò calmo e concentrato come faceva sempre, fino a casa mia. Quando arrivammo lì, spense l'auto e si girò verso di me. "Pensavo che ci dicessimo tutte le cose importanti." disse, facendomi sentire in colpa. Sapevo che l'avrebbe presa in questo modo. Era molto sensibile.
"Ce le diciamo infatti, è solo che a quei tempi non parlavamo e poi, non sono incinta quindi non pensavo importasse molto." dissi a bassa voce, guardando verso il basso. "E se lo fossi invece? Non me l'avresti detto perché ai tempi del test non parlavamo?" mi chiese in maniera stranamente calma.
"No, ovvio che te lo direi. Onestamente, tutta quella faccenda mi è passata di mente. Cioè, ci ho pensato, ma mai quando ero con te." dissi, guardando fuori dal finestrino. Lui annuì e restammo entrambi in silenzio per un po'.
"Scusa per quella cosa del disegno." disse Harry. Risi nervosamente, ma prima che potessi dire qualcosa Harry mi mise le mani sul viso e si avvicinò per baciarmi.
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I'm in love with a killer[h.s] (Italian translation)
FanfictionBella Jennings era solo una timida e normale ragazza che ha dovuto trasferirsi a causa di maltrattamenti e abusi che lei e sua madre ricevevano da un amico del padre, che prendendosi la colpa fu mandato in prigione. Alla nuova scuola Bella ha fat...