Chapter 14; Untouched

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Andai subito da Louis, afferrando il suo braccio e lo portai con me. La sua mano stava tenendo anche quella di Eleanor, quindi anche
lei venne trascinata.
Le lacrime nei miei occhi erano pungenti, il cuore mi batteva forte
e mi faceva male la pancia. Raggiungemmo il bagno delle ragazze e corsi dentro.
Louis e Eleanor mi seguirono fino alla mia destinazione.
Mi girai verso di loro,incapace di restare ferma e camminai in giro
col respiro pesante e tremando. Avevo ragione, lui era come una droga. "Che succede?" Chiese Eleanor.
Mi limitai a scuotere la testa. "Pensavo fossimo
qualcosa di più che amici..." Borbottai, soprattutto
a me stessa. Mi misi di nuovo a camminare per il bagno e dopo un po' Louis mi afferrò il braccio
e mi guardò negli occhi. "Cos'è successo?"
Gli dissi dell'altra ragazza e di come Harry le aveva semplicemente detto che io
ero solo un'amica.
Louis annuì, capendomi,
mentre Eleanor sembrava solo confusa.
"Ci siamo baciati la notte scorsa, e lui era così dolce.
Pensavo di essere qualcosa di più che solo un'amica." Le spiegai e lei annuì.
"Non so nemmeno perché mi importa così tanto." Sussurrai.
Ma io lo sapevo. Era il suo bacio.
Le sue dolci labbra rosa sulle mie, che riempivano il mio corpo di elettricità. Era il modo in cui mi proteggeva da tutto e nulla.
Era il modo in cui era disposto a cambiare per me. Era ogni cosa che voleva fare per me, ogni cosa che mi diceva.
La sua voce rauca, il suo tocco gentile e, ovviamente, i suoi occhi leggibili.
Era il modo in cui si era confidato con me su qualcosa che ha tenuto dentro di sè per così tanto tempo, il modo in cui si fidava di me e mi svelava il suo segreto.
Una lacrima scese sulla mia guancia, e all'improvviso la porta
si aprì rivelando Harry. Entrò, mi vide e mi prese le braccia, spingendomi finché non toccai il muro.
"Mi dispiace così tanto."sussurrò.
"Toglimi le mani di dosso." Gli ordinai, mentre provavo a liberarmi dalla sua presa. "Non capisci, io..." Mi liberai dalle sue mani e corsi in
classe.
"Scusi per il ritardo." Dissi, camminando verso la mia sedia.

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"Grazie per il passaggio, Lou." Dissi chiudendo lo sportello e entrando in casa.
Non avevo visto o parlato con Harry per una settimana, e onestamente non mi interessava.
Non mi andava di litigare con lui, e non volevo vederlo.
"Sono a casa!" dissi, cercando di sembrare il più felice possibile mentre entravo nel soggiorno dove era seduta
mia madre.
"Com'è andata la giornata tesoro?" Disse mia madre.
"Bene." Scrollai le spalle. "E' solo scuola."
"Già" ridacchiò, "Vuoi invitare Harry per cena? Ora che tuo padre è tornato in prigione
non devi sentirti in colpa se non passi un po' di tempo con lui."
"Parli della prigione come se papà vi appartenesse." La guardai, e vedi l'espressione
sul suo viso. Sembrava addolorata, scioccata e arrabbiata.
"Come ti permetti di dire una cosa del genere? E' mio marito, e so che non ha
fatto nulla di male!" Si alzò dalla sedia e venne verso di me.
"Dì una cosa del genere un'altra volta e sei in castigo."Sapevo che non dovrebbe essere chissà che cosa per una diciottenne,
ma non sono mai stata nei guai prima dall'ora, quindi era importante per me.
"Scusa." Mia madre sospirò prima di andare in cucina.
Quella settimana ho ricevuto gli stessi messaggi da Harry ogni giorno, uno al mattino,
uno al pomeriggio, uno alla sera e uno prima di andare a dormire la notte.

Mattina: Buongiorno bella.
Pomeriggio: Sei bellissima come sempre.
Sera: Mi spiace così tanto.
Notte: Dormi bene piccola.

Sempre gli stessi, ma credevo che se fosse veramente dispiaciuto me lo avrebbe dimostrato.
Ma avevo bisogno di lui, non sono riuscita a dormire senza. Mi vestivo ancora un po' come lui,
volevo ancora essere adatta per lui, volevo ancora che dicesse che sono la sua ragazza,
e soprattutto lo volevo ancora vicino a me. Quando era troppo era troppo.

A: Harry
Vieni a casa mia. Mamma vuole che ceni da noi, e
dobbiamo parlare.
-Bella.

Non ci volle molto prima che sentii il campanello e c'era movimento al piano di sotto.
Mia madre aprì la porta e li sentii salutarsi.
"Bella è in camera sua."
Il mio cuore stava battendo forte e le mani cominciarono a tremare.
Fin troppo presto qualcuno bussò alla mia porta.
"Entra." Dissi cercando di sembrare più confidente di quello che ero in realtà. La porta si aprì e il bellissimo ragazzo riccio
entrò.

I'm in love with a killer[h.s] (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora