Chapter 22; love & art

2.9K 114 7
                                    

Corsi per la strada, coperta di sangue. La gente mi stava urlando contro, alcuni mi presero per provare ad aiutarmi, ma tutto ciò che potevo fare era liberarmi dalla loro presa e correre. Mi stava inseguendo. Non sapevo dove stavo correndo, tutto ciò che sapevo era che dovevo scappare da lui. L'unica cosa che mi faceva continuare era la paura. L'avevo visto ferire mia madre e Louis, ed era stata la cosa più dolorosa che avessi mai visto in vita mia. Volevo chiedere aiuto, ma non potevo permettermi di vedere qualcuno ferirsi per colpa mia. Non mi sentivo più i piedi ed ero sicura che il mio cuore stesse per scoppiare. Non ce la facevo più. Sentii i miei piedi sparire da sotto di me e il mio corpo cadere a terra, di sasso.

Qualcuno si era seduto a terra, vicino a me. "Stai bene, amore?" "Oh mio Dio, cosa ti è successo?" Le stesse domande si ripetevano, ma sapevo che era solo una questione di secondi prima che Jack fosse davanti a me. "Muoviti." sentii chiedere una voce, ma non era quella di Jack. Alzai lo sguardo e vidi i familiari occhi versi che mi fissavano. I suoi occhi si spalancarono quando videro chi era sdraiato a terra e lui si inginocchiò velocemente. "Isabella?" sussurrò, asciugandomi una lacrima che non mi ero accorta fosse scappata. "Aiutami." dissi faticando a respirare. "Beh, guarda chi ha deciso di unirsi al nostro piccolo gioco." La voce di Jack chiamò, facendomi tremare. Harry si alzò di scatto, pronto a combattere. "Non mi batterai stavolta, Styles." disse Jack, sorridendogli. Alcuni di quelli che mi avevano chiesto se stessi bene erano di nuovo al mio fianco, e stavano chiamando l'ambulanza e la polizia. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da Harry. Anche in quel momento, dopo che non ci avevo parlato per settimane, era ancora lì a proteggermi. Le lacrime mi offuscarono gli occhi e improvvisamente riuscii a sentire tutto il dolore causato dai pugni di Jack. Chiusi gli occhi e gemetti per il dolore quando gli altri provarono a farmi sedere. Sentii molti urli e quando aprii gli occhi vidi Harry e Jack combattere. Cercai di alzarmi, ma non ci riuscii perché il dolore mi impediva di muovermi. "Harry." piansi, sapendo che era inutile. Non mi avrebbe sentito, era troppo arabbiato. Mi sentii mancare le forze, era difficile restare sveglia. Sentii vagamente le sirene avvicinarsi, e seppi che dovevo far concentrare Harry sulla mia voce. Usai tutta la forza che mi era rimasta per sedermi e chiamare il mio protettore. "Harry." dissi, si girò e mi guardò negli occhi.

"Proteggimi e basta." dissi, annuendogli. Si tolse da Jack e si avvicinò a me. Era in piedi di fronte a me, aspettando che Jack lo attaccase. Quando lo faceva, Harry semplicemente lo spingeva via così che non arrivasse a me. Harry non poteva essere accusato di nulla se si fosse limitato a proteggermi, è legittima difesa, giusto? Jack provò a buttare Harry per terra, ma lui era già preparato, così gli tirò un pugno sul petto che tolse il fiato a Jack. Aprii gli occhi, ma me ne pentii subito quando vidi la luce accecante bruciarmi gli occhi.
Li coprii con le mani. Sentii un profondo ghigno vicino a me e mi girai di scatto verso la direzione della voce. Harry aveva il sorriso stampato in faccia, ma gli cadde subito quando vide che lo stavo fissando. "Hai ascoltato." sussurrai, ancora fissandolo. Era pieno di lividi e tagli, ma a parte quello sembrava molto stanco. La sua pelle era più pallida del solito e la dolce scintilla nei suoi occhi era sparita. Lui annuì e fece un respiro profondo. "Ascolta, mi spiace così tanto per quello che ho fatto. Avevo promesso che non ti avrei mai ferita, e non avrei mai dovuto infrangere quella promessa. Voglio che tu sappia che non mi aspetto che le scuse vengano accettate, ma devi capire che devo essere vicino a te. Lasciami essere tuo amico, così che possa proteggerti dalla gente che vuole solo farti del male." Mi guardò dritto negli occhi, e vidi che era ferito e arrabbiato con se stesso. "Mi sei mancato." dissi, con la voce rotta dal pianto. Mi era mancato davvero. Mi era mancato il mio angelo, e in quel momento non mi importava di cosa mi aveva fatto. Sapevo che non se lo sarebbe mai perdonato finché non l'avessi fatto io, quindi decisi di farlo. I suoi occhi si spalancarono, impreparati per le mie parole. Si alzò dalla sedia su cui stava sedendo e si mise vicino al mio letto. Si sedette e mi toccò delicatamente la mano. Quando le sue dita vennero a contatto con la mia pelle, il cuore cominciò a palpitare e mi si rigirò lo stomaco. Sorrise guardando le nostre mani, e si inchinò lentamente per baciare le mie. "Mi sei mancata anche tu, Isabella." io arrossii quando mi guardò. "Più di quanto tu possa immaginare." sussurrò. Si avvicinò al mio viso, con gli occhi che chiedevano il permesso e io gli annuii. Chiuse gli occhi e presto le nostre labbra si incontrato per la prima volta in quelli che sembravano secoli, nonostante fossero passate solo due settimane. Il dolce bacio durò per qualche secondo, poi lui appoggiò la sua fronte sulla mia. Improvvisamente certe due persone mi passarono per la mente. "Harry, mamma e Louis sono stati attaccati e..." "Piccola." Mi interruppe Harry. "Louis starà bene. Ha qualche costola rotta e una forte concussione, ma starà bene. Tua madre sta bene anche lei, un po' scossa onestamente. E' fuori a parlare con un dottore e uno psicologo al momento." Mi sorrise e mi strinse la mano rassicurandomi. Feci il respiro che non sapevo di star tenendo. Sorrisi anch'io, sentendo il sollievo rilassarmi il corpo. "E per quanto riguarda Jack?" chiesi, ricordandomi dell'uomo orribile che voleva fare del male a tutti. Rabbrividii pensando a lui. "E' stato preso in custodia, e ci sarà un processo quando riuscirete tutti a camminare." disse Harry, ma distolse lo sguardo da me dicendolo. "Harry?" misi la mano sulla sua guancia, girandogli il viso verso di me di nuovo. "Qual è il problema? Possiamo finalmente mandarlo in carcere." "Pensano che abbia cominciato io. Sono stato così coinvolto con la polizia che pensano che io sia parzialmente colpevole in questo caso." gli si scurirono gli occhi, ma in modo diverso rispetto a quando si arrabbiava. Sembrava più offeso, che arrabbiato. "Perché penserebbero che ti farei mai del male? Lo so, l'ho fatto, ma..." Lo interruppi con un bacio. Un lungo, passionale bacio. Mise delicatamente il braccio intorno a me, avvicinandomi a lui. Smise di baciarmi e mi abbracciò, una cosa che non faceva molto spesso. Sorrisi e sotterai il viso nel suo collo. "Non andrai in galera, Harry. Te lo prometto." sussurrai, baciandogli il collo e la spalla. "Non glielo lascerò fare." lo rassicurai.

I'm in love with a killer[h.s] (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora