Chapter 21; My best friend

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Corsi verso mio padre e saltai fra le sue braccia. "Mi sei mancato così tanto!" sussurrai, appoggiando il viso sul suo collo. Lui rise un po' e mi strinse fra le sue braccia. "Mi sei mancata anche tu tesoro." Mio padre mi lasciò andare dal suo abbraccio e si girò verso mia madre che era in piedi davanti al portone, imbarazzata.
Perché si comportava in modo così strano?

"Ciao." disse mio padre, camminando verso di lei.
"Hey..." rispose lei a bassa voce, baciandolo sulla guancia quando la raggiunse. Anche ciò era strano, perché lei lo baciava sempre sulle labbra. Mia madre si spostò velocemente verso di me, mettendomisi dietro e piazzando una mano sulla mia spalla.
"Perché non gli parli un po' del perché non sei venuta di recente, cara." disse.
Cominciai a raccontare a mio padre la storia di Jack e Harry, che entrambi abbiamo rischiato di morire e che abbiamo sacrificato le nostre vite per l'altro. Mi aspettavo che mio padre desse di matto, urlandomi di star lontano da Harry e che sapeva che non mi sarei dovuta avvicinare, ma non si comportò così, annuì e mi sorrise.

"Questo è vero amore, piccola mia." disse, guardando poi mia madre. Le sorrise dolcemente, ma mamma si limitò a annuire goffamente e forzò un sorriso.
Il sorriso di mio padre venne meno e venne coperto da un'espressione preoccupata.

"Tutto bene, Chrystal?" disse, avvicinandosi a mia madre. Mise delicatamente un dito sotto al suo mento, alzandole il viso con cautela. Si fissarono negli occhi per qualche secondo, poi mamma si girò.
"Sto bene." disse rigidamente. Si girò verso di me, sembrando nervosa. "P-penso che sia ora di andarsene, bella. Ciao, caro." Baciò mio padre e cominciò a camminare verso l'uscita. Mio padre mi fissò confuso e io ricambiai lo sguardo con la stessa espressione. Mia madre si girò verso di noi un'ultima volta prima di sparire fuori dalla porta.
"Beh, sembra che io debba andarmene papà, mi spiace. Ci vedremo presto però, ti voglio bene!" Lo abbracciai forte e corsi dietro a mia madre.
Era già fuori quando la raggiunsi, e dato che sembrava nervosa decisi di non chiederle cosa diavolo le stava succedendo.

Il viaggio in macchina per tornare a Cheshire fu silenzioso, eccetto che per la notifica del mio telefono qualche volta. Louis e io ci eravamo tenuti in contatto da quando l'avevo chiamato la scorsa notte ed ero davvero felice di questo. Più tardi saremmo dovuti uscire, quindi dovevo chiedere a mia madre di lasciarmi in centro. C'era un'atmosfera veramente imbarazzante, il che è strano perché di solito chiacchieravo un sacco con mamma. Era tesa, aveva rischiato tre incidenti e stavo per chiederle se potevo guidare io per il resto del viaggio.
"Mamma, mi..." lei saltò dalla paura, perché non si aspettava di sentire la mia voce.
"No. Lascia stare." disse mia madre mentre la sua presa sul volante si stringeva.
"Ti volevo chiedere se puoi lasciarmi allo Starbucks. Devo uscire con Louis." sussurrai, guardando in basso.
"Oh, va bene." Mia madre si rilassò un po' e accostò vicino al marciapiede qualche secondo dopo. "Ci vediamo dopo." Uscii dalla macchina e chiusi la portiera. Perché si stava comportando in modo così strano? Non faceva mai così.

Entrai nello Starbucks e sentii qualcuno chiamarmi. Vidi Louis e...oh mio Dio, il resto della gang! Corsi da loro e tutti mi abbracciarono, dicendomi che gli ero mancata, chiedendomi dov'ero stata e cosa stava succedendo nella mia vita. Almeno Louis tenne la bocca chiusa. Dissi a tutti dell'incidente con Jack e parlai anche del fatto che Harry era stato molto più protettivo dopo quegli avvenimenti.

Sospirai, pensando a lui. Com'era possibile che mi mancasse già? Mi mancava il suo sorriso, la sua risata, il suo tocco delicato e il suo imbarazzo. Era un lato di lui che solo io potevo vedere. Quando era in mezzo agli altri veniva visto come forte, confidente e intimidatorio. Non era difficile riuscire a rilassarlo, ma non gli piaceva sembrare "tenero".

"Isabella?" Sentii la familiare voce rauca chiamarmi dietro di me. Mi girai e vidi quel bel ragazzo a qualche metro da me. Si avvicinò a me. Volevo correre fra le sue braccia, ma allo stesso tempo volevo urlare dalla paura. Sapevo che poteva farmi sentire al sicuro stringendomi a lui, ma mi avrebbe anche spaventato toccandomi. La sua figura alta si stagliava su di me, facendomi sentire piccola e debole. La sua mano cercò la mia, ma la tolsi prima che la potesse toccare. Scossi la testa, segnalando che non volevo che mi toccasse, ma rimasi in silenzio.

Louis si alzò dalla sedia e mi avvicinò a lui. "Non devi essergli vicino, Bells." sussurrò. Gli occhi di Harry erano bloccati insieme ai miei, e notai quanto erano rossi e stanchi. Sembrava esausto e puzzava di alcool. "Bella, sei mia, non sua." disse, quasi piangendo. Louis mi strinse a lui, facendo oscurare gli occhi di Harry. "Lasciala andare, Tomlinson."
Ruggì.
"Harry, l'avevi promesso." sussurrai.
"Ma sei abbastanza bravo a fregartene delle promesse, vero?" dissi. I suoi occhi cambiarono espressione da arrabbiati a feriti in un secondo, e fece qualche passo indietro. "No..." disse, guardando per terra. "Isabella, vieni a casa con me."
Louis mi spinse dietro a lui e si mise davanti a me a litigare con Harry. Louis voleva farlo andare via e Harry voleva che io andassi con lui. Cominciarono ad urlare, la gente ci fissava, il personale dello Starbucks stava cercando di calmarli entrambi, Louis aveva lo staff dalla sua parte e tutti cercavano di cacciare Harry, le lacrime scorrevano sulle mie guance e il mio respiro era irregolare. Eleanor mi abbracciò, stringendomi forte e accarezzandomi.
"FAMMI PARLARE CON LEI!" sentii urlare Harry, e sapevo che non poteva resistere a lungo prima di attaccare Louis fisicamente. Proprio mentre pensavo ciò, Harry colpì Louis sul mento. La promessa numero due era stata infranta.
"Merda Louis, mi spiace." Si era scusato. Harry si era scusato. Si sedette vicino a Louis, aiutandolo. Louis lo fissava con gli occhi spalancati, ma annuiva e basta. Harry cercava di analizzare la ferita di Louis ma non riusciva a concentrarsi molto. Si avvicinò a lui e sussurrò qualcosa che non riuscii a sentire. Entrambi alzarono lo sguardo verso di me, e Louis annuì mentre Harry si ricompose. Si girò e uscì dallo Starbucks, mentre sbatteva ai tavoli.

Non vedevo Harry da due settimane e avevo sentito da Zayn che stava picchiando più gente di prima. Si ubriacava e picchiava qualcuno. Onestamente ero abbastanza preoccupata per lui. Non volevo rovinargli la vita per un errore che aveva commesso da ubriaco, ma era una cosa seria. Mi mancava un sacco e volevo averlo al mio fianco.

Guardai Louis che si stava concentrando alla guida. "Grazie per avermi aiutato oggi, Lou." dissi mentre parcheggiavamo vicino al centro commerciale.
"E' il minimo che possa fare, ne hai passate tante." Mi sorrise. Spense la macchina e uscimmo. Entrammo nel centro commerciale e comprammo subito un test di gravidanza. Ne comprai due, giusto per essere sicura, e andai alla cassa. "Bella!" mi sentii chiamare. Guardai la commessa e realizzai che era l'ex di Jack, che avevamo già visto una volta a scuola. "Oh mio Dio, Harry ti ha stesa? Dannazione, che sfortuna." rise, probabilmente perché soddisfatta dalla mia espressione arrabbiata. Louis la guardò come se fosse solo una formica inutile. "Ho sentito che vi siete lasciati. Ti spiacerebbe se ci provassi io?" disse con cattiveria mentre le davo i soldi per i test di gravidanza. "E a te quanto manca a partorire?" disse Louis, sorridendo. "Cosa?" rispose la commessa.
"Oh. Scusa, allora sei solo grassa." disse Louis, prendendo i prodotti e facendomi segno di andar via. Risi quando vidi la faccia con cui avevamo lasciato quella ragazza e seguii Louis. "Ti voglio bene, Louis." dissi dopo essermi calmata. Lui sorrise trionfalmente e mi prese la mano. "Ti voglio bene anch'io, Bells." disse mentre ci avvicinavamo alla macchina.
"Cosa ti ha sussurrato Harry quella volta allo Starbucks?" chiesi quando eravamo entrambi in macchina. "Mi ha detto di prendermi cura di te." rispose sorridendo.

Parcheggiammo vicino a casa mia ed entrammo velocemente. Gli dissi di stare fermo mentre andavo al bagno. Feci quel che dovevo fare e poi dovetti aspettare i risultati. Andavo avanti e indietro nella stanza nervosamente, guardandomi allo specchio qualche volta. Avevo un aspetto terribile. Sentii dei "bip" e guardai i test. Mi avvicinai lentamente e guardai il risultato.

Numero 1: negativo
Numero 2: negativo

Mi riempii di felicità e corsi dal bagno alla mia stanza. Louis mi guardò con ansia e si morse il labbro mentre io prendevo un bel respiro per annunciare la notizia. "Non sono incinta, Lou." sorrisi. Corse da me e mi abbracciò forte. Non sapevo perché ma eravamo entrambi incredibilmente felici. Cioè, lui avrebbe avuto un bambino 9 mesi dopo, e non odio i bambini. Non ne volevo uno, ma ero sicura che avrei amato mio figlio come ogni altro genitore. Louis e io restammo abbracciati per qualche istante. "Bella! C'è qualcuno alla porta che vuole vederti!" disse mia madre. Pensavo fosse o Harry o Eleanor, ma mia madre mi avrebbe avvertito se fosse stato Harry. Scesi le scale e aprii la porta per vedere chi era.

"Ciao tesoro." Jack rise, afferrandomi il braccio.

I'm in love with a killer[h.s] (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora