14. Il primo bacio

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Quando i tre bambini cominciarono a crollare per il sonno, Louis si alzò, ringraziò Anne con un bacio sulla guancia e uscì di casa accompagnato da Harry.

" Grazie, è stata una serata davvero piacevole " disse Louis.

" Grazie a te, per tutto " rispose sincero Harry.

" Senti....domani sera vado con il mio amico Niall al cinema, vuoi venire con noi ?"

Harry deglutì imbarazzato, divenne rosso e chinò gli occhi verso il basso...lui non poteva certo pagare il biglietto...

Louis, allora, gli sollevò il viso con una mano e sussurrò:

" Ora ci sono io, tigre...permettimi di viziarti un po', io...tu mi piaci, Harry "

Il riccio spalancò gli occhi e rimase senza parole.

" Non so se anche tu provi la stessa cosa, comunque io ora ti darò un bacio e spero che lo accetterai" continuò Louis.

Il ragazzo dagli occhi blu gli si avvicinò e gli sfiorò leggermente la bocca...Harry non si tirò indietro, anzi strinse Louis per la vita e schiuse le labbra, approfondendo il bacio.

Andarono avanti per interi minuti, poi si staccarono e sorrisero.

" Ciao, tigre, ora vado. Domani passo a prenderti alle otto. Se vuoi, porta il tuo amico Zayn, così Niall non si sentirà troppo solo " disse strizzandogli l'occhio.

" Va bene. Scambiamoci i numeri di telefono " suggerì Harry.

Dopo averlo fatto, Louis salì in macchina, mise in moto e partì.

Quando rientrò in casa, Anne era ferma nel mezzo del salotto con un enorme sorriso.

" Mamma..." borbottò Harry scuotendo la testa.

" Sono solo contenta per te, è un bravo ragazzo ed è estremamente educato e gentile " disse Anne accarezzandogli i ricci con dolcezza.

Più tardi, mentre era sdraiato nel suo letto, ormai troppo piccolo, il suo vecchio telefono vibrò.

Sogni d'oro, tigre....Louis

Harry sorrise da solo e scrisse velocemente una risposta.

Buona notte anche a te, pulcino....Harry

Dopo alcuni istanti arrivò la replica di Louis.

Pulcino????? Ma sei serio ?

Sì, sei piccolo è carino, è un complimento!

Allora lo accetto, tigre, buonanotte a domani❤️

Harry ripose il telefono sul comodino, si sistemò meglio sul materasso e sorrise con dolcezza.

Era da un sacco di tempo che non era così felice e in pace con se stesso.

Non era mai stato innamorato, ma se esserlo significava stare così, ci faceva la firma, una firma lunga per l'eternità e anche oltre.

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