capitolo 11

971 69 14
                                    

- ho pensato a un modo per uscire da qui- dico.
- quale?- chiede curioso il mio ragazzo.
- vedi quel condotto? Tu puoi alzarmi e farmi arrivare la in alto, lo apro ed entro la dentro, sperando che porta fuori di qui- gli spiego.
- ma sei pazza, potresti farti molto male, chissà che c' è la dentro- dice alzando la voce.
- dai...è solo un condotto, sbucherà in qualche stanza, e poi se vogliamo uscire è l' unico modo- dico cercando di tranquillizzarlo.
- va bene, ma anche se, come farai a fare uscire noi?-
- entro di nascosto e vi vengo ad aprire, senza farmi vedere-
- si...ma non so, potresti restare incastrata nel condotto-
- sono magra, ci passo-
- e va bene...dai vieni- dice rassegnato.

Vado da lui, che mi prende in braccio e mi fa salire...

- ci sono quasi...ok, qui dentro è tutto buio...però in fondo vedo una luce- dico.
- ok, stai attenda- dice abbastanza preoccupato.

Proseguo verso quel filo di luce che viene da qualche stanza probabilmente...fortunatamente sono magra e non c' è il rischio di restare incastrata... sono proprio alla fine del condotto, ci sono delle sbarre che bloccano il passaggio.
Fortunatamente sono di plastica, quindi facili da rompere, cerco di romperle facendo meno rumore possibile e ci riesco.
Esco dal condotto e mi ritrovo in una stanza, per fortuna vuota, c' è una porta, spero solo che sia aperta.
Aspetta, aspetta...bingo!! quelle sono le chiavi delle celle! Le prendo e mi precipito verso la porta che fortunatamente è aperta.
Senza pensarci due volte vado in corridoio alla ricerca della cella dei miei amici, se si possono così definire, e del mio ragazzo... ce ne sono così tante...

- ehi! Bellezza che ci fai nella parte maschile?- dice un ragazzo da dietro le sbarre.

Non gli rispondo e continuo a correre...questa prigione è così grande...

- Beatrice!- dice una voce familiare.

Mi giro e...Federico. Li ho trovati!

- Federico!- dico avvicinandomi alla cella.
- come hai fatto a scappare?- chiede con un tono gentile...certo...è gentile quando gli conviene.
- come mai sei così gentile?- chiedo alzando un sopracciglio.
- ci vuoi liberare o no?- dice cambiando completamente tono.
- certo- dico.
- ma come sei uscita?- ripete.
- è una lunga storia- dico aprendo la cella. -
- hai liberato il tuo ragazzo?- dice.
- ancora con questa storia...non è il mio ragazzo- dico mentendo, - comunque no, non ancora-
- andiamo allora- dice.

Nel frattempo esce anche Leonardo.

- un grazie no e...- dico ai ragazzi.
- certo che no! Sei stata tu la causa di tutto questo!- dice Federico.
- non è vero, io volevo solo liberare quella ragazza che TU avevi rapito- dico marcando la voce sulla parola tu.
- smettetela!- interviene Leonardo per farci smettere di litigare.
- dai, andiamo- dico cambiando discorso.

Appena arriviamo apro subito la cella e mi precipito ad abbracciare il mio ragazzo, non rendendomi conto che Federico e Leonardo sono dietro di noi.

- Bea!! Ce l' hai fatta- dice il mio ragazzo abbracciandomi.
- ah, è poi dite che non siete fidanzati- dice Federico.
- gli diciamo la verità?- dico sussurrando così che Federico non possa sentirmi.
- va bene- dice ormai rassegnato.
- si...è vero- dico a Federico.
- cosa è vero?- chiede.
- che stiamo insieme- rispondo.

Lo sguardo di Federico diventa cupo non so perché...

- va bè, ora ce ne andiamo prima che ci trovano?- dice Federico abbastanza serio.

Tutti lo fissiamo in modo strano...credevo che l' avrebbe presa in modo diverso...

Usciamo tutti dalla cella in silenzio...per fortuna io ho ancora tutte le chiavi, quindi possiamo uscire senza problemi, o almeno spero.
A interrompere il silenzio è Leonardo...

- solo dei pazzi potevano riuscire ad uscire da un carcere- dice.
- e vero- dico.
- io dico che solo qualcuno come Beatrice poteva riuscirci- dice invece il mio ragazzo.
- ma dai...- dico.
- basta con queste smancerie- interviene Federico.
- sei geloso?- gli chiede Leonardo.
- figuriamoci- risponde Federico.

Arrivati alla porta prendo le chiavi e la apro...quando usciamo tutti metto la chiave sul pavimento e chiudo la porta.

Guardando l' orizzonte mi rendo conto che quella è la mia città, e poi le parole mi escono da sole...

- ragazzi!!- dico non trattenendomi.

I ragazzi si girano verso di me...

- quella è la mia città- dico.
- si, è li che ti abbiamo rapita- dice Leonardo.
- si...e mm...possiamo andarci?- dico.
- ma sei pazza, piuttosto dovremmo trovare un' altra città, perché se ci trovano...- dice Leonardo.
- no, non preoccupatevi per questo...- dice il mio ragazzo.
- che intendi?- dice Federico che stanamente non parlava da un bel pò.
- intento che...ho strappato i documenti che ci dichiaravano carcerati...quindi siamo fuori dai guai, sono un genio e...- continua il mio ragazzo.
- come hai fatto?- dico.
- esperienza-mi  risponde.
- quindi possiamo andare a casa mia solo per qualche ora- dico cambiando discorso.
- penso di si, perché? Vuoi rivedere tua madre, lo sai che poi non ti lascerebbe andare- dice il mio ragazzo.
- no, non è quel genere di madre. Le interessa ben poco di me, sennò mi avrebbe cercata.
Ma anche se, non mi farò vedere...possiamo???- chiedo con la faccia da cucciolo bastonato.
- certo- risponde.
- sii, grazie- dico.

Visto che per gli altri va bene iniziamo a camminare e dopo diversi minuti arriviamo davanti la porta di casa mia.
Suono il campanello...

- che fai? Non avevi detto che non ti vuoi fare vedere- dice Leonardo.
- si, ma...vorrei vedere la sua reazione- dico cercando di convincerlo.
- va bene- dice.

Dato che ancora mia madre non risponde suono il campanello un' altra volta...

Ma un uomo mi dice...

- cosa stai facendo?- dice l' uomo, che è anche piuttosto anziano.
- cerco la signora Vendramin- dico sicura.
- la signora Vendramin?- ripete il vecchio.
- si- confermo.
- la signora Vendramin è morta più di 3 mesi fa- dice.
- cosa?-

- cosa???-

Spazio autrice...
Lo so questo capitolo è molto corto, ma spero che vi piaccia lo stesso...

Grazie mille per le 1000 visualizzazioni, siete fantastici e vi adoro tutti!!!

Spero di arrivare a 25 voti...

A presto!!! ^ ^

rapita|| Beatrice Vendramin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora