capitolo 14

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È passata una settimana dalla morte di mia madre e io mi sono resa conto di essere innocente...i miei amici hanno ragione, io non c' entro niente con la sua morte: non è stata colpa mia...

Mi sono appena svegliata e sono in bagno a sistemarmi un pò... con il mio ragazzo va tutto bene, sto pensando come convincerlo a togliersi la maschera ma...niente, è impossibile. Ma ci riuscirò prima o poi.

Finito di prepararmi scendo in cucina per mangiare qualcosa...

- buongiorno amore- grida il mio ragazzo non appena mi vede.
- buongiorno- rispondo ancora un pò assonnata.

Dopo qualche secondo mi squilla il cellulare...un messaggio...

Da sconosciuto...
Ti aspetto stasera alle 22 in discoteca.

Decido di non rispondere...

- ti ha mandato anche a te il messaggio?- chiede il mio ragazzo.
- chi?-
- ti ha scritto di venire in discoteca?-
- si, ma chi è?- chiedo perplessa.
- è Daniele, uno che lavora per il capo...un pò come me e i ragazzi-
- io non ci voglio andare...le discoteche non fanno per me-
- ma ci sono io, devi venire...e poi non puoi restare da sola a casa-
- certo che posso...davvero, non voglio venire-
- devi...per favore-
- va bene, ma qualcosa mi dice che andrà a finire male-
- non essere pessimista-

Ho sempre odiato le discoteche...non che ci sia andata tante volte ma...ho sempre pensato che fossero luoghi per puttanelle e puttanieri.
Io ci sono andata una sola volta l' anno scorso al compleanno di mia cugina e l' unica cosa che si vedeva era gente che si spalmava ad altra gente... oltre naturalmente alla puzza di fumo o di alcool che ho sempre odiato...ma se non ho altra scelta...

Ma sento che qualcosa andrà storto...

- senti, Bea, se non ti senti a tuo agio perché non inviti la tua amica Eleonora- propone il mio ragazzo.
- buona idea, ora la chiamo-

Non è una cattiva idea...

Inizio chiamata...
-Ele, ti va di venire in discoteca sta sera?-

-Certo, vengo da te ora così scegliamo il vestito-

-ok, ti aspetto-

Fine chiamata...

Per fortuna ha accettato...

Dopo 5 minuti arriva Ele...

- ciao Bea...ho portato qualcosina- grida Eleonora entusiasta.

Aveva 5 borse per la spesa sta colme di vestiti...

- perché hai portato qui tutto il tuo armadio?- le chiedo.
- e tu perché non sei sta felice per stasera?-
- prima cosa...non si risponde a una domanda con un altra domanda, seconda cosa...io non ci volevo andate, mi ha invitato un collega dei ragazzi-
- va bene, guarda, secondo te quale mi metto?- chiede preoccupata.
- Ele, hai portato un negozio intero...e poi non è importante il vestito-
- stai scherzando? Il vestito è fondamentale, fammi vedere cosa hai tu!-
- io non ho niente-
- cooosa? Ok ok, te ne presto uno io- dice sconvolta e entusiasta.

Appena Eleonora calma la sua felicità decide cosa mettere...

- siamo bellissimeee- grida Eleonora.
- se lo dici tu- dico abbastanza indifferente.

E ora di andare...

- ok, scendiamo che sono già le 21:45- dico.

Spero che questa sera passi il più in fretta possibile...

Appena scendiamo troviamo Federico e il mio ragazzo a bocca aperta...

- siete bellissime- dice Federico senza staccare gli occhi di dosso a Eleonora.
- io sono senza parole- dice il mio ragazzo.
- andiamo?- dico interrompendo la scena anche un pò imbarazzante.

Saliamo in macchina...Leonardo fa da autista. Dopo un quarto d' ora arriviamo...

Già di fuori si sente la musica altissima...la puzza di alcool mischiata con quella del fumo mi riempie le narici e mi fa tossire...

- ti ci abituerai- mi dice Eleonora vedendomi infastidita dalla puzza.

Probabilmente lei c'era abituata...

Una volta dentro, la musica e la puzza erano più forti il doppio...

Mi sento un pesce fuor d' acqua.
E come pensavo, c' è già gente ubriaca, diciamo la maggior parte.

- ehi ragazzi!- dice un ragazzo gridando per la musica troppo alta...probabilmente è Daniele.
- festa stupenda Daniele- dice Federico.
- e queste belle pupette chi sono?- dice Daniele.

Non sopporto chi mi chiama pupetta, mi fa sentire una mocciosa.

- lei è la mia ragazza- dice il mio ragazzo.
- sono Beatrice, piacere- dico stringendo la mano del ragazzo.
- io sono Eleonora- dice porgendogli la mano.
- è un piacere conoscervi, io vado a prendere qualcosa, ci si vede- dice Daniele.

Quando si allontana arriva una ragazza...

- ciao bellissimo- dice al mio ragazzo.

Ma si conoscono?

- eh...lei è Lucrezia...una conoscente-
- come una conoscente?- dice arrabbiata Lucrezia.

Non la conosco e già la odio.
Fortunatamente ci allontaniamo da lei.

- ragazze, vi dispiace se ci allontaniamo un pò?- dice Federico.
- no, andate pure- risponde Eleonora senza darmi il tempo di oppormi.

Non mi piace stare qui, la gente non è lucida.

- Eleonora, sei impazzita, non vedi che gente c' è qui, perché gli hai detto che potevano andare?- dico arrabbiata.
- dai, secondo te non ci tengono d' occhio- risponde.
- dici?-

Continuo a pensare che qualcosa andrà male...

Nel frattempo i ragazzi...

-ehi amico, forse abbiamo bevuto troppo-
- hai ragione-

Le ragazze...

- prendiamo qualcosa?- mi chiede Eleonora.
- no, io torno dai ragazzi-
- Bea, allora vengo con te-
- si, ma dove sono?-
- saranno fuori-

Ed è così che ci tengono d' occhio?

- eccoli!- dice Eleonora.
- dove?-
- no, non sono loro- dice Eleonora abbastanza turbata, girandomi dalla parte opposta.
- ma che hai, hai una faccia-
- no, niente, andiamo di la-
- ma che hai visto?- dico girandomi.
- no, non ti girare!- dice.

La sua faccia è preoccupatissima, forse sono io che dovrei preoccuparmi.

- perché non devo girarmi? Cosa c' è?- dico iniziando a preoccuparmi anche io.

Mi giro e....non ci posso credere......


Spazio autrice...
Ciao raga, vi ho lasciati nella suspanse...volevo ringraziarvi per le visualizzazioni. Siete fantastici.

Volevo dirvi che ho aperto una fan-page su instagram...sono
beatrice.my_smile con foto e curiosità su Bea se vi va seguitemi.






rapita|| Beatrice Vendramin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora