capitolo 18

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.....Saul?

Cosa? No, non ci credo, non è possibile...mi allontano da lui lentamente...non ho più la percezione del corpo...non so neanche che sto facendo, dove sto andando, a cosa sto pensando, non capisco più niente.
Ma questa è la realtà o è un sogno...se è un sogno non so neanche se definirlo bello o un incubo...

- senti Bea, posso spiegarti- dice.

Non riesco a dire una parola...non capisco più nulla...ma come? Ma cosa?

Dopo qualche secondo di silenzio finalmente riesco a dire qualcosa...

- allora inizia a spiegare-

Non so neanche come mi sono uscite le parole...

- si, ma prima calmati...siediti- dice.

Mi siedo e dico...

- ma quando avevi intenzione di dirmelo?-

Ora non so neanche se essere arrabbiata o felice...sono solo confusa.

- Bhe vedi era...complicato- dice
- e hai preferito mentirmi- continuo.
- penso che sia ora di dirti tutta la verità... Allora...circa 5 anni fa io vivevo con mio padre in America.
Lui cominciò ad avere problemi economici...non lavorava da un sacco di tempo e faceva fatica a mantenermi...io lo capivo così gli proposi di andare a lavorare, anche se non sapevamo dove.
Un giorno mio padre mi trovò un lavoro che è appunto quello che ho tuttora, e fece un accordo col mio capo a cui non posso assolutamente disobbedire.
Un giorno disse a me, a Federico e a Leonardo di rapire te.
Io ho provato ad oppormi al capo senza far capire che ti conoscevo, ma lui non mi fece parlare, perciò non avevo scelta.
Mi dispiace tanto.-
- ma non potevi dirmi che eri tu?- dico.
- no, altrimenti non avresti voluto più vedermi...come adesso...so che non mi perdonerai e lo capisco- dice.
- quanto te ne sei andato in America non sai quando ho sofferto, non sai quanto ho pianto, ormai mi ero rassegnata al fatto che non ti avrei più rivisto.
Ma tu non potevi lasciare il lavoro?- dico.
- no, mio padre a fatto appunto quell' accordo che diceva che il mio capo dava 2000€ al mese a mio padre e io avrei dovuto lavorare per lui per sempre- dice.
- cosa? Ma non è giusto. E ora tuo padre dov' è?- dico.
- non e ho idea. Se lo saprei gli direi ti tirarmi fuori da questo posto, ma non posso.-
- ma sei condannato a fare questo lavoro PER SEMPRE? Ma non puoi scappare?-
- se scappo e mi trova mi uccide-
- ma...ma non...-
- non posso fare nulla. E come se non bastasse ora tu non vorrai più vedermi- dice.
- invece no-
- cosa-
- io voglio vederti, eccome se voglio vederti. Dopo tutti questi anni, dopo tutto questo tempo. Ho provato anche dimenticarti...e devo dire che ci stavo quasi riuscendo.
E a pensare che eri sotto il mio naso...ma io ho sempre pensato che c' era qualcosa di familiare- dico.
- quindi non sei arrabbiata?-
- no, bho ...sono felice per averti reincontrato e delusa perchè non me lo hai detto...però sono più felice che delusa-

Lo abbraccio.

- grazie- dice.
- per cosa?-
- per essere come sei-

Aww gli voglio bene...

- ma sono ancora sotto shock- dico.
- ti passerà-

- ma non è possibile che non puoi uscire più di qui. Ma neanche Fede e Leo possono?- chiedo.
- no, neanche loro-
- invece voi uscirete! Sarete liberi-
- lo sai che non é possibile-
- invece io vi aiuterò. Non è giusto che continuate a fare crimini contro la vostra volontà-
- lo so ma...dillo a mio padre, io mi sono già rassegnato da un bel pò, e anche i ragazzi...è impossibile- dice.
- lo vedremo-



Spazio autrice...
Scusate, scusate, scusate per il ritardone ma non ho avuto tempo, mi dispiace tantissimo e come se non bastasse il capitolo è cortissimo. Perdonatemi per favore, non so come farmi perdonare.
Baci. e scusate ancora.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 23, 2017 ⏰

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rapita|| Beatrice Vendramin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora