Odiami

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«Vederla crollare mi distruggeva ogni volta.» mi ripete sempre.

Solo pensando a quei momenti, il suo volto viene coperto da un velo di tristezza e i suoi occhi si riempiono di lacrime.

«Faceva...faceva male vederla in quello stato. Mi sentivo impotente.»

È assurdo vedere come dopo tutto questo tempo, lei sia ancora legata a quel dolore, a quel ricordo.

Laura era ormai diventata debole, tutto la distruggeva a morte. Ma era brava a fingere, cazzo se lo era! Piano piano anche lei andava sparendo e, anche se le persone più vicine a lei se ne accorgevano, non potevano fare niente perché loro la stavano distruggendo da dentro senza nessuna pietà.
Tutti fermi, immobili, a vederla crollare, perché con le mani legate e un coltello alla gola. Tutti tranne lei.
Lei, che avrebbe sacrificato anche la sua vita per la donna dai capelli corvini.

•Taylor•

«Laura, cosa c'è? Laura?»

Era seduta al suolo, con la schiena appoggiata al mio petto e la sua mano stretta alla mia.

«Sto bene. Ho solo avuto un piccolo giramento di testa.» rispose, cercando di rimettersi in piedi. L'aiuto a farlo, senza lasciarle mai la mano.

«Torno nel mio camerino.»

«Ti accompagno..»

«No!» m'interrompe in maniera brusca «Vado da sola.»

«V-va bene.»

Rimango immobile, incredula. Non aveva mai utilizzato un tono del genere con me e non era nemmeno necessario che lo facesse.
Con passo deciso, mi dirigo verso il suo camerino, aprendo con forza la porta.

«Era necessario?»

«Taylor, lasciami stare.»

«No, non ti lascio stare!» rispondo, alzando sempre di più la mia voce «Perché ti comporti in questo modo? Perché mi tratti in questo modo?»
Non riuscivo a credere che si stesse comportando così con me, come se non fossi nessuno.

«Taylor, esci dal mio camerino.»

«Odio vedere come il nostro rapporto è cambiato. Odio vedere come ti comporti ora con me. Odio vedere che tutto è cambiato. Ma non do la colpa a te, ma ad entrambe. A me, soprattutto. E mi odio per questo. Prenditi il tempo che vuoi, io sono qui e posso aspettare. Ma torna, ti prego. Ho ancora bisogno di parlarti, di sentirti, di baciarti, di vederti ridere e di averti. Ho ancora bisogno di passare del tempo con te, solo noi due. Non dimenticarti di me, perché io ti aspetto.
Resta con me ancora un po', non chiedo altro. Senza te è tutto così vuoto, così spento, così confuso, così assurdo ed io non riesco più a sopportare questo silenzio. Torna, ti prego. Non c'è la faccio più a star male, a crollare, a piangere. Non ne posso più di soffrire e di stare così. Ho bisogno di te, di tempi migliori. Penso di meritarmelo, almeno un po'.» avevo buttato fuori tutto quello che mi ero tenuta dentro in quei giorni.

«T-Taylor, per favore..»

«Si, certo.» dico abbassando lo sguardo e chiudendomi nel mio camerino.

Ma, improvvisamente, Laura entrò spalancando la porta per poi chiuderla a chiave.

«È proprio per questo che devi staccarti da me.» disse tenendo bassa la voce «Hai detto benissimo: tu non meriti più di stare così. Non meriti di soffrire! Soprattutto a causa mia. Io non posso più darti quello di cui tu hai bisogno. Io non posso più darti amore!»

«Ma questo non m'impedisce di darti il mio..»

«Taylor..» fa una pausa iniziando a fissare il pavimento, per poi continuare «Io non voglio che tu stia male ed è soprattutto per questo che ho deciso di staccarmi da te. Questo prendi e molla non fa bene a nessuna delle due. E per colpa del casino in cui sono dentro fino alla punta dei capelli, non voglio che ti succeda qualcosa.»

«Ma cosa deve succedermi?»
Resta a guardarmi negli occhi, incerta se rispondermi o meno.

«Tu devi staccarti da me. E se per farlo sarai costretta ad odiarmi, beh, fallo!
Odiami perché non ho fatto altro che farti del male, perché non sono rimasta al tuo fianco. Odiami perché sono io.
Devi odiarmi, con tutte le tue forze.»

«Tu sei riuscita a staccarti da me perché mi odi?»
Rimase in silenzio.

«Adesso rispondi.»

«No.»

«E allora perché?»

«Perché ti amo.»

«E ti amo anch'io. Quindi, come puoi chiedermi di staccarmi da te? O, addirittura, di odiarti?»

«Dobbiamo almeno provarci. Sarà difficile, ma ci riusciremo insieme. Perché questo è il meglio per noi.»

«Il meglio?! Ma stai scherzando?»

«Tutto questo è sbagliato, Taylor. Il nostro amore lo è.»

«C-cosa stai dicendo?»

«Per loro è sbagliato. Scientology..» prese un gran respiro «Scientology sta cercando di...di curarmi. Continuano a dirmi che tutto quello che c'è tra di noi è sbagliato e, forse, hanno ragione.»

«Ma cosa stai dicendo?! Non c'è cosa più giusta di questa e lo sai benissimo. Laura, cazzo, guardami!» ero davvero infuriata «Può una cosa che fa così tanto bene essere sbagliata? Ti stanno fottendo il cervello!»

«Meglio che fottano il mio cervello, che rubino la tua vita!»
Ero come pietrificata.

Bussano alla porta del mio camerino insistentemente. Laura apre la porta ed esce come se non fosse successo niente. È Yael: mi guarda con uno sguardo interrogativo, cercando di trovare una risposta in qualche mio gesto, ma invano.

«Allora? Cosa è successo?» domanda.

«Niente. Non è successo niente.»

Stavo ancora pensando alle ultime parole di Laura: «Meglio che fottano il mio cervello, che rubino la tua vita!»
Forse stava cercando di proteggermi per l'ennesima volta?
Dovevo saperne di più e per farlo sarei stata disposta ad utilizzare ogni mezzo, persino avere un faccia a faccia con la stessa Scientology.



























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Alla prossima🎈
~CaraVause

Tu sei fatta per essere salvata [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora